Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Tortricidi
Genere: Choristoneura
Specie: C. lafauryana Rag.
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Fragola, Soia, Arboree da frutto (Pomacee).
La Choristoneura lafauryana è una farfalla, abbastanza polifaga, di medio-piccole dimensioni (circa 20 mm di apertura alare); l'insetto presenta le ali anteriori di colore ocra con bande trasversali più scure, rosato-brunastre.
Le larve sono verdastre con il capo e parte del protorace di colore ocraceo-nocciola; a maturità sono lunghe circa 25 mm.
Il danno è determinato dalle larve che provocano erosioni, più o meno intense, sulla vegetazione, accartocciando e rivestendo con fili sericei le foglie e parte del cimale.
Insieme ad altri Tortricidi può colpire direttamente anche gli organi fiorali ed i frutti, provocando danni anche maggiori, con successivo ed intenso sviluppo di Botrytis, per le lesioni provocate.
La Choristoneura lafauryana sverna allo stadio larvale, in protezioni sericee, tra la scorza di occasionali "piante ricovero" o tra le foglie secche alla base delle piante arboree o ai margini dei coltivi. In primavera la larva riprende l'attività trofica sulla giovane vegetazione; gli adulti (1° volo) sfarfallano a fine maggio-giugno.
Questi adulti originano la prima generazione larvale che svolge la sua attività in piena estate.
Da queste larve origina il 2° volo di adulti che sfarfallano a fine estate, nella terza decade di agosto. Questi adulti originano le larve di seconda generazione, destinate a svernare.
Il Tortricide della Fragola compie, pertanto, due generazioni all'anno.
Adulto di Tortricide della fragola - Choristoneura lafauryana Rag.
La lotta contro questo Tortricide è di tipo chimico e segue i criteri della lotta guidata ed integrata. La tecnica prevede un campionamento o un monitoraggio della popolazione prima di effettuare ogni tipo di intervento.
Il monitoraggio può essere effettuato con trappole sessuali, installate generalmente alla metà di maggio. Le trappole sessuali sono utili sia per valutare l'effettiva presenza del fitofago, sia per seguire l'evolversi delle popolazioni.
Gli interventi chimici vengono eseguiti solo in caso di effettiva necessità e solo in caso di forti e gravi infestazioni, peraltro ancora abbastanza rare.
È possibile inoltre controllare biologicamente le larve del fitofago mediante l'utilizzo di Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki.