Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Glossati
Famiglia: Castniidi
Genere: Paysandisia
Specie: P. archon Burm.
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: in Italia infesta principalmente Chamaerops humilis e Trachycarpus fortunei, secondariamente vengono infestati esemplari di Phoenix canariensis. Il castnide è meno frequente su altre specie di palme.
Paysandisia archon è un insetto che, proveniente dall'Argentina e dall'Uruguay è arrivato in Europa grazie al commercio di palme (Trithinax sp.) e da alcuni anni è presente anche in Italia.
La Paysandisia archon è una farfalla di notevoli dimensioni che raggiunge i 9-11 cm
ad ali aperte.
I danni possono essere significativi su Chamaerops e Trachycarpus perché infestazioni particolarmente gravi portano a morte anche tutti gli stipiti di una pianta. Quando infestano le Phoenix canariensis, i bruchi scavano tunnel di circa 60 cm. di lunghezza, senza comprometterne la vitalità se le piante sono adulte. Tali tunnel sono piuttosto liberi dai residui dello scavo e dell'alimentazione che le larve scaricano all'esterno attraverso appositi varchi.
Negli adulti, le ali anteriori sono di color marrone olivastro mentre quelle posteriori sono rosse con macchie irregolari bianche e nere ed a causa delle notevoli dimensioni, durante il volo, il battito delle ali è udibile distintamente.
Le uova sono deposte isolate sulle foglie o sugli stipidi (il fusto non ramificato con una rosetta di foglie all'apice -Palme-), a volte alcune uova sono deposte vicine tra loro, molto raramente a contatto.
Le larve di questo insetto si nutrono dei tessuti vegetali delle palme scavando gallerie all'interno del fusto e dei piccioli fogliari, dai quali fuoriesce della rosura di colore marrone scuro. I bruchi vivono aprendosi la strada fra le basi dei piccioli fogliari di Chamaerops e Trachycarpus e, eventualmente, scavando brevi gallerie negli stipiti.
I bruchi, specialmente durante le ultime età larvali, scavano i loro tunnel entrando ed uscendo dalla pianta ospite. Diventate mature, le larve, partendo dallo sbocco di una galleria, ne tappezzano di seta un lungo tratto per poi tessere un bozzolo al riparo della pianta.
La crisalide, in procinto dello sfarfallamento, percorre il tratto tappezzato di seta e raggiunge lo sbocco della galleria. Dopo lo sfarfallamento, le esuvie (rivestimento esterno dell'insetto che viene sostituito ed abbandonato in seguito alla muta) della crisalide restano a lungo sulla pianta e sono utili per identificare facilmente il fitofago (in particolare sulle Phoenix canariensis).
Castnide delle palme - Paysandisia archon Burm. (foto www1.montpellier.inra.fr)
La lotta contro questo insetto risulta difficile, in quanto l’infestazione si localizza all’interno dello stipite
della palma o dei piccioli fogliari, dove i prodotti ad azione insetticida hanno difficoltà a penetrare. Inoltre,
attualmente non esistono sul mercato prodotti fitosanitari registrati nei confronti di tale avversità, per cui detti
interventi possono essere effettuati solo con i PPO (prodotti per ornamentali).
Sono in fase di studio metodi di lotta biologica basati sull’utilizzo di nematodi entomopatogeni,
organismi tipicamente terricoli che si muovono attivamente in cerca delle larve ospiti di cui nutrirsi, sia con
finalità preventiva che curativa.
La strategia di eradicazione attuabile al momento è basata sull’abbattimento e la distruzione della
pianta colpita tramite idoneo trattamento termico o triturazione meccanica fine assicurandosi che i materiali
di risulta ottenuti abbiano dimensioni non superiori ai 2 cm.
Chiunque osservi piante sintomatiche o la presenza dell’insetto in giardini privati o aree di verde urbano, deve
segnalarlo al Comune di residenza ed Servizio Fitosanitario Regionale del Lazio (Tel 0651684047 – 3659, fax
0651686828, mail: serviozio.fitosanitario@regione.lazio.it), che provvederà ad indicare le tecniche e le modalità
da seguire per l’eradicazione.