Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
I Mantodei (o Mantoidei) presentano il capo a forma triangolare, con grandi occhi composti; il torace, molto lungo e sottile, porta un paio di potenti zampe raptatorie, dotate di robuste spine, che in stato di riposo vengono tipicamente ripiegate sotto il capo. Per questo atteggiamento e per il portamento del corpo, quasi eretto, questi insetti vengono chiamati "Mantidi religiose". Generalmente le ali sono ben sviluppate e, quelle anteriori, trasformate in tegmine; in certe specie le ali sono ridotte o assenti. Le femmine depongono uova in ooteche, incollate su sassi, erbe, fusti e rami; dalle uova si sviluppano delle larvette che, ben presto, si trasformano in piccole neanidi.
I Mantodei, dotati di un robusto apparato masticatore, sono voraci predatori di insetti, anche di grandi dimensioni (mosche, farfalle, cavallette, ecc.) che catturano con le potenti zampe raptatorie. Il maschio, che ha dimensioni ridotte rispetto alla femmina, può essere divorato dalla femmina, dopo l'accoppiamento.
Gli insetti appartenenti a questo ordine sono da considerarsi utili per il loro comportamento predatorio, tuttavia, per la grande polifagia che li caratterizza, sono di scarso significato nella lotta biologica.
In Italia sono presenti circa 10 specie, tra cui la nota Mantis religiosa L. (Mantide religiosa) che può raggiungere, e a volte superare, i 70 mm di lunghezza.
Mantide religiosa - Mantis religiosa L. (foto Piero Rossi www.parcapuane.it)