Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Gelechidi
Genere: Sitotroga
Specie: S. cerealella Oliv.
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Cariossidi di Frumento, Mais, ed altri Cereali (in magazzino ed in campo).
La Sitotroga cerealella è una piccola farfalla, di 15 mm circa di apertura alare; le ali sono strette e lungamente frangiate, con livrea giallastra a puntini o striature brunastre.
Le larve che sono bianco-rosate con il capo marroncino hanno zampe e pseudozampe brevi; sono lunghe circa 5-6 mm.
Il danno si manifesta sulle cariossidi ed è determinato dall'azione trofica delle larve; queste penetrano nelle cariossidi svuotandole ed inoltre deteriorano le derrate con gli escrementi e le esuvie. Si ricorda inoltre la specie Tinea (= Nemapogon) granella di 10-15 mm di apertura alare, con ali anteriori color grigio-ocra fuligineo, le cui larve vivono a spese di semi, farine, frutta secca ed altri alimenti conservati.
E’ frequente nell'Italia centro-settentrionale dove compie da 2 a 4 generazioni.
La Sitotroga cerealella sverna allo stadio di larva, dentro alle cariossidi.
In primavera sfarfallano gli adulti (1° volo) che depongono le uova, in piccoli gruppi:
- sulle cariossidi, in magazzino;
- sulle spighe, in campo.
La larva neonata penetra immediatamente nella cariosside (una larva per chicco) e si nutre all'interno; raggiunta la maturità, circa un mese dopo l'ingresso nella cariosside, prepara il foro di uscita, senza tuttavia forarne il tegumento e si impupa. Gli adulti di 2a generazione sfarfallano all'inizio dell'estate; da questi adulti si ha una nuova ovideposizione che viene effettuata in magazzino.
Infatti la raccolta del grano è già avvenuta.
Il numero delle generazioni è variabile a seconda delle condizioni ambientali; nei nostri ambienti si possono avere anche 5 generazioni, di cui una in campo e le altre in magazzino.
Adulto di Vera tignola del grano - Sitotroga cerealella Oliv. (foto agspsrv34.agric.wa.gov.au/ento)
Vera tignola del grano - Sitotroga cerealella Oliv. (foto agspsrv34.agric.wa.gov.au/ento)
La lotta contro gli insetti delle derrate segue i criteri della lotta guidata ed integrata ed inoltre si avvale di tutta una serie di accorgimenti costruttivi di isolamento che hanno una funzione preventiva.
Nel caso specifico della Sitotroga cerealella, la lotta si effettua con monitoraggi della popolazione, fatti con trappole sessuali; la tecnica prevede l'installazione delle trappole nel mese di aprile, sia per i rilevamenti in campo che in magazzino. I mezzi di prevenzione e lotta contro gli insetti delle derrate sono comuni e pertanto i criteri generali vengono descritti una volta per tutti.
Tecniche di prevenzione e lotta
Le tecniche di prevenzione e lotta devono seguire le seguenti regole basilari:
- i locali destinati a magazzino devono essere perfettamente impenetrabili dagli insetti. Le porte e le finestre devono possedere accorgimenti che ne consentano la chiusura ermetica. Lo stesso fabbricato deve essere isolato anche nelle fondazioni, per consentire le eventuali fumigazioni di disinfestazione, anche in pressione; le finestre devono essere dotate di reti di metallo o di nylon, a maglia fine, per impedire l'ingresso degli insetti adulti;
- nei magazzini e nei locali di lavorazione trovano efficace applicazione:
• trappole alimentari;
• trappole luminose a scarica elettrica;
• trappole sessuali: queste sono particolarmente efficaci contro i Lepidotteri. Con queste trappole si possono ottenere dei risultati diversi:
+ la cattura massiva: in questo modo si diminuisce la consistenza numerica della popolazione, mediante la cattura dei maschi che non possono più compiere gli accoppiamenti;
+ la cattura di monitoraggio: in questo modo si individua l'entità della popolazione e si segue il ciclo di sviluppo allo scopo di determinare la soglia di intervento. Questa consente di individuare il momento più propizio per intervenire con prodotti disinfestanti e solo quando l'entità della popolazione è tale da provocare un reale danno economico.
La soglia varia da 1 a 2 insetti per trappola a seconda del fitofago considerato;
- la disinfestazione viene effettuata con fumiganti o con insetticidi ad azione residuale; essa può essere fatta sia con infestazioni in atto che con i locali vuoti, a scopo preventivo.
Le fumigazioni
Le fumigazioni devono essere effettuate da personale specializzato, previa autorizzazione della Questura, dell'A.S.L., o della Capitaneria di Porto.
Le dosi e i periodi di esposizione devono essere rigorosamente rispettati per evitare che il prodotto immagazzinato assuma odori che poi si trasmettono anche al pane e agli altri derivati.
Insetticidi residuali (azione per contatto)
L'applicazione delle dosi deve essere rigorosa per evitare l'insorgenza di fenomeni di resistenza, è inoltre opportuno alternare l'uso dei principi attivi, per ridurre questi fenomeni.
Altre metodologie di conservazione
Attualmente la conservazione delle derrate alimentari si sta orientando sull'impiego di due nuove tecnologie: l'atmosfera controllata e la refrigerazione; queste nuove tecniche che tendono a sostituire i prodotti chimici consentono di limitare le infestazioni e di ottenere prodotti conservati senza residui chimici.
Queste tecniche prevedono ambienti appositamente costruiti e naturalmente a tenuta stagna.
La tecnica dell'atmosfera controllata viene realizzata con l'impiego di Azoto oppure di Anidride carbonica in sostituzione dell'Ossigeno.
I risultati migliori si ottengono con l'Anidride carbonica che richiede tempi di applicazione minori, rispetto all'Azoto, anche in presenza di una certa % di Ossigeno.
Gli insetti muoiono per soffocamento e per l'effetto tossico della CO2 a livello cellulare.
La tecnica della refrigerazione consente di conservare efficacemente i prodotti per lunghi periodi in quanto viene bloccato il metabolismo degli insetti.
I tempi di refrigerazione variano a seconda dell’abbassamento di temperatura prescelto, che dipende dalle specie di insetti presenti e dal loro stadio di sviluppo.
La conservazione potrebbe essere anche integrata, cioè utilizzando entrambe le tecniche: basse temperature associate ad atmosfera controllata.