Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Nottuidi
Genere: Agrotis (=Scotia)
Specie: A. segetum Den. et Schiff.
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Bietola, Mais, ortive ed altre.
La Scotia segetum è una farfalla di medie dimensioni (circa 40 mm di apertura alare) con ali anteriori di colore variabile dall'ocra al grigio-brunastro; la livrea inoltre presenta anche chiazze scure, tondeggianti e sparse irregolarmente sulle ali.
Le larve, tipicamente terricole e lunghe circa 40-45 mm, sono grigiastre e punteggiate di scuro; spesso presentano anche bande longitudinali più scure. Il danno è determinato dalle larve che si localizzano sotto la superficie del terreno, in prossimità delle piante ospiti.
Le larve provocano iniziali erosioni sulle foglioline delle giovani piante e, successivamente, attaccano la zona ipogea, su cui provocano erosioni al colletto ed all'apparato radicale in genere, compresi gli organi carnosi sotterranei.
Nei seminativi, sulle giovani piantine, gli attacchi possono provocare gravi fallanze, per la distruzione operata dalle larve. In questo caso l'attacco si rende evidente perché le giovani piantine collassano rapidamente e si staccano facilmente dall'apparato radicale che rimane nel terreno, per l'erosione del colletto.
La Scotia segetum supera l'inverno, nel terreno, allo stadio larvale (larva matura), oppure come crisalide. In primavera gli stadi larvali svernanti possono riprendere l'attività che è molto breve (ad eccezione di rari casi in cui sverna come larva giovane), per poi incrisalidarsi.
Gli adulti sfarfallano dalla fine della primavera fino all'inizio dell'estate; i voli iniziano generalmente nel mese di aprile. Questi adulti ovidepongono nel terreno o sulle parti basali delle piante ospiti o delle infestanti contigue ai campi.
Le larve neonate iniziano la loro attività sulle giovani foglie, quindi scendono nella rizosfera dove provocano il danno maggiore.
Queste larve maturano in piena estate originando una 2a generazione; gli adulti di questa generazione compaiono da fine giugno a tutto luglio ed oltre.
Questi adulti ovidepongono ed originano una seconda generazione larvale; questa generazione di larve può:
- svernare;
- originare una 3a generazione e a volte anche una 4a generazione (molto rara); queste ultime generazioni si chiudono in autunno.
In alcuni rari casi si possono verificare delle migrazioni. La Scotia segetum compie, pertanto, 2-3 (raramente 4) generazioni all'anno.
Adulto di Nottua delle messi - Agrotis segetum Den. et Schiff. (foto www.scarboroughwildlife.org.uk)
Larva di Nottua delle messi - Agrotis segetum Den. et Schiff. (foto www.hdc.org.uk)
La lotta contro la Scotia segetum è di tipo chimico e segue i criteri della lotta guidata ed integrata; gli interventi devono essere eseguiti, in modo tempestivo, sulle larvette di circa 2 cm.
La tecnica di lotta prevede il monitoraggio che può essere effettuato sia con trappole che con rilevamenti diretti.
Uso delle trappole sessuali
Il monitoraggio della popolazione con le trappole sessuali può essere effettuato utilizzando sia tipiche trappole da monitoraggio che quelle da cattura massiva (a imbuto).
Le trappole vanno installate a fine marzo, generalmente ai bordi del campo.
Non esiste una precisa soglia di intervento sia per la ubiquitarietà che per la grande polifagia del fitofago; tuttavia seguire gli sfarfallamenti e gli eventuali picchi di presenza, costituisce un importante parametro per il tempestivo rilievo dei primi massicci attacchi.
Rilevamento diretto
Il rilevamento diretto consiste nel controllo attento della coltivazione, specialmente nelle prime fasi di sviluppo e nei periodi di volo, per segnalare i primi attacchi sulle piantine.
La soglia indicata di intervento corrisponde alla presenza di 1-2 larve di 3a o 4a età o 1-2 piante con danni rilevabili per metro quadro (fino allo stadio di 8-10 foglie). La lotta può essere fatta sia con i trattamenti sulla vegetazione che con esche avvelenate, a seconda del tipo di larve presenti.
La lotta in pieno campo si esegue sulle larve giovani che non superano i 2 cm di lunghezza, con insetticidi.
Questi prodotti, per avere una migliore efficacia del trattamento, possono essere miscelati con prodotti zuccherini (melassa o saccarosio). Il trattamento deve essere eseguito all'imbrunire, con terreno umido e con molto liquido veicolante, per far percolare l'insetticida anche al colletto.
Le esche avvelenate si utilizzano contro le larve già sviluppate e già interrate; queste esche vengono preparate con melassa o zucchero e residui vegetali o crusche. Le esche vanno distribuite di sera, con terreno umido e poste a settori e non a tutto campo.