Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Hamamelidales
Sottoclasse: Hamamelididae
Famiglia: Platanaceae Dumortier
Il Platano orientale è originario del mediterraneo orientale dall'Italia meridionale ai Balcani meridionali da una parte passando per l'Anatolia si spinge fino in Afghanistan e ai contrafforti occidentali dell'Himalaia mentre dall'altra scende fino alla regione palestinese. In Italia non si riesce a determinare con precisione il suo areale perché l'uomo ne ha fatto un grande utilizzo grazie alla sua rusticità riguardo al terreno. Condizione fondamentale per il suo sviluppo è la presenza d’acqua.
Foglia, frutti e corteccia di Platano orientale
Dimensione e portamento
Il tronco è molto rastremato e con diametri notevoli, però non raggiunge le altezze del platano ibrido.
Tronco e corteccia
La corteccia è grigia, rossastro-marrone e crema, si fessura in lamine che rimangono attaccate alla pianta da un solo lato.
Foglie
Le foglie sono lobate (cinque, a volte sette lobi). I lobi sono allungati e appuntiti, quello centrale solitamente è più lungo che largo, presentano larga dentatura e seni acuti.
Un carattere distintivo che generalmente non compare in Platano occidentalis ed in Platano x acerifolia è che la nervatura centrale si diparte da un punto non marginale.
Strutture riproduttive
I fiori sono molto piccoli riuniti in grappoli separati, i maschili gialli mentre i femminili rossastri. I frutti sono penduli con un unico peduncolo che ne unisce fino a 6, sono densi e di colore marrone.
Questo platano è stato molto utilizzato sia per scopi forestali ed ornamentali fino al XVIII secolo quando è stato sostituito nell'utilizzo dal platano ibrido che è più rustico e di veloce accrescimento.
a cura di Francesco Calzolari