Frassino meridionale - Fraxinus angustifolia Vahl susp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso
Atlante degli alberi - Piante forestali

Classificazione, origine e diffusione

Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Oleaceae

Il Frassino meridionale si trova in Europa meridionale, dalla Penisola Iberica e dalla Francia fino al Caucaso. In Italia è presente in tutte le regioni.

Frassino meridionale Frassino meridionale - Fraxinus angustifolia Vahl susp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso
(foto Rolando Cherubini www.lamiaterradisiena.it)

Manna di Frassino meridionale Raccolta della manna (foto www.avventurenelcibo.net)

Manna di Frassino meridionale Manna delle Madonie ottenuta dalla linfa di Frassino meridionale (foto www.siciliaparchi.com)

Caratteristiche generali

Portamento, tronco e corteccia
Può raggiungere i 25 metri di altezza; la chioma è piuttosto densa, espansa più in orizzontale e compatta. Il tronco presenta scorza bruno chiara screpolata in piccole placche quadrangolari.
Foglie
Le foglie sono decidue, opposte, picciolate, lunghe fino a 20 cm, con lama imparipennata con 5-13 segmenti lanceolati.
Strutture riproduttive
I fiori mancano di perianzio e si sviluppano in brevi cime racemose in inverno. Il frutto è una samara lanceolata con l'estremità dell'ala acuta.

Usi

Il legno è meno pregiato di quello del Frassino maggiore. Il Frassino meridionale è largamente usato nell'arredo urbano, nei viali e nei parchi. In Sicilia (Madonie) esistono ancora coltivazioni per la produzione della manna, praticando incisioni lungo i tronchi nei mesi estivi. Il liquido che fuoriesce si rapprende lungo il tronco oppure scorre fino al piede della pianta. Quando si rapprende lungo il tronco, forma i cannòli. Quando scorre fino al piede della pianta, prende il nome di manna in sorte.

Proprietà ed usi della Manna

La composizione chimica della manna è molto complessa e variabile, in funzione della specie e delle cultivar dalle quali si estrae. Il principio attivo più abbondante è costituito dalla mannite o D-mannitolo, un alcool esavalente incolore, inodore e di sapore zuccherino noto anche con il nome di “zucchero di manna”. Sono presenti, inoltre, diverse altre
sostanze come glucosio, fruttosio, mannotriosio, mannotetrosio, elementi minerali, acidi organici, acqua, e altri componenti minori non ancora ben identificati.
La manna costituisce una sostanza farmacologicamente importante perché viene utilizzata contro diverse patologie.
Principalmente è usata per combattere i problemi di stitichezza e come purgante privo di azioni secondarie, sia in età infantile che adulta. Nei casi di avvelenamento la mannite produce un aumento della diuresi e favorisce così l’allontanamento delle sostanze tossiche dell’organismo attraverso i reni. In soluzioni ipertoniche viene utilizzata per rimuovere edemi polmonari e cerebrali. La manna è consigliata anche per l’allontanamento dei parassiti intestinali. In dosi moderate stimola la secrezione delle vie biliari. Inoltre, essendo ben tollerata dai diabetici, può essere utilizzata anche come dolcificante alimentare.
Le varietà di F. angustifolia subsp. angustifolia forniscono produzioni più abbondanti rispetto a quelle di F. ornus ed hanno il vantaggio di entrare in produzione molto precocemente, sin dai primi giorni di luglio. La manna del frassino meridionale, rispetto a quella dell’orniello è, tuttavia, qualitativamente meno pregiata, presenta un sapore meno dolce e non evidenzia quella colorazione bianco-candida tipica della manna prodotta dalle cultivar di F. ornus ma, al contrario, ha la tendenza a rammollire, ingiallire o assumere una colorazione rossastra più o meno intensa con il passare dei mesi.
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Latifoglie
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