Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Rosaceae
Il Biancospino è un arbusto o talvolta alberello conosciut fin dall'antichità. E' comune nelle macchie e ai margini dei boschi. Il suo nome scientifico deriva dal greco "kràtaigos" che significa "forza e robustezza", a causa della durezza del suo legno. E' diffuso in tutta l'Italia (anche nelle isole), dalle zone pianeggianti fino a 1.500 m di quota; è comune tra le specie arbustive del sottobosco, ai margini dei boschi o nei pascoli arborati, riesce a colonizzare i pendii erbosi.
Fiori di Biancospino - Crataegus monogyna Jacq. (foto M. Hassler www.botanik.uni-karlsruhe.de)
Biancospino - Crataegus monogyna Jacq.
Dimensione e portamento
Arbusto o alberello spinoso di forma molto variabile. Raramente negli esemplari arborei raggiunge altezze di 10 m ed ha una crescita lenta.
Tronco e corteccia
I rami sono molto spinosi, prima bruno-rossicci e lisci poi grigi.
Foglie
Caduche, alterne e di forma molto variabile; lamina ovoidale a lobi acuti (da 3 a 7) e base tronca o cuneata; il margine fogliare è dentellato solo all'apice; la pagina inferiore è più chiara.
Strutture riproduttive
I fiori sono ermafroditi a cinque petali biancastri, riuniti in gruppi. I fiori compaiono in aprile-maggio e presentano peduncoli lanosi.
I frutti sonocostituiti da piccoli pomi ovoidali con diametro di circa 1 cm., a fine estate rossi; contengono un solo seme.
I frutti vengono impiegati a scopo alimentare; le foglie ed i fiori sono utilizzate a scopo medicinale per le loro proprietà antispasmodiche, cardioattive ed ipotensive.
Specie simile ma meno frequente è il Crataegus laevigata Poir. e l'Azzeruolo (C. azarolus L.).
Altra specie è il Crataegus lavallei (Biancospino di Lavalle), originario della Francia (ibrido tra il C. crus-gallo e il C. mexicana) con frutti un po' più grandi.
Biancospino di Lavalle - Crataegus lavallei (foto www.agraria.org)