Velletri DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La denominazione di origine controllata «Velletri» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
bianco;
rosso;
superiore;
riserva;
spumante.

La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Velletri», ricade nelle province di Roma e Latina e comprende i terreni vocati alla qualità di tutto il territorio amministrativo dei comuni di Velletri e Lariano e parte del territorio amministrativo dei comuni di Cisterna di Latina.

Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Velletri”. La presenza della viticoltura nell’area delimitata risale all’epoca romana: Plinio nomina il vino di Velletri tra i più generosi dell’epoca, e a parere di Livio i vini di Velletri erano assai preziosi.
Gli Statuta civitatis velitrarum, confermati da una Breve di Papa Sisto IV del 17 maggio 1477 e riformati nel 1544, contengono numerosi Capitoli inerenti il processo produttivo del vino, dalla coltivazione della vite, alla produzione fino alla conservazione.
Il Borgia, nella Istoria della Chiesa, e Città di Velletri (1723), afferma “il Territorio di Velletri, ove si grandi, e fertilissìme Vigne piantate da antichissimi tempi si trovano, e con tanta diligenza, ed industria si coltivano, e tanta copia di esquisiti e preziosi vini si raccoglie, che l'opera di eccellentissimi Maestri in ogni tempo hà meritato” ed ancora riporta che San Francesco “andò nell’anno 1222 verso il Regno di Napoli, e vicino a Velletri fece un miracolo ..doppo aver narrato, come il S.Padre fece rinverdire un Albero, soggiunge - un altro simile miracolo fece liberando le loro Vigne da Vermi chiamati Magnacozze, che glie le ruinavano facendole seccare, ne le poteano in alcun modo difendere –“. Sempre il Borgia parla di un contratto di enfiteusi concesso nel 946 da Leone II Vescovo di Velletri e riporta di aver trovato nell’archivio della Cattedrale “l’antichissimo istrumento..per fabbricarvi un Castello, e ridurre il luogo a coltura con piantarvi Arbori, e Vigne” Nei corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino all’attualità, come testimonia la Festa dell’uva di Velletri la cui prima edizione risale al 1930.
Anche nel presente, i vini a DOC Velletri hanno ricevuto e continuano a ottenere numerosi riconoscimenti nei concorsi sia nazionali, sia internazionali e ben figurano sulle principali guide nazionali.

Velletri Velletri Doc

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
I vini della denominazione di origine controllata «Velletri» devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
«Velletri» bianco:
Malvasia (Malvasia bianca di candia e puntinata, da soli o congiuntamente): massimo 70%;
Trebbiano toscano e i vitigni definiti localmente Trebbiano verde e Trebbiano giallo: minimo 30%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare per un massimo del 20%.
«Velletri» rosso:
Sangiovese: dal 10% al 45%;
Montepulciano: dal 30% al 50%;
Cesanese comune e/o d’Affile: minimo 10%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare, per un massimo del 30%.

I vini vini a denominazione di origine controllata «Velletri»all’ atto dell’ immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

«Velletri» bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; 11,50% vol, per la tipologia «superiore»;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.

«Velletri» rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol; 12,50% vol, per la tipologia «riserva»;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.

«Velletri» spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol, svolto con un massimo di 0,30 g/l di zuccheri residui;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.

È facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare con proprio decreto, i limiti dell’ acidità totale e dell’ estratto non riduttore minimo.

Caratteristiche organolettiche

I vini vini a denominazione di origine controllata «Velletri»all’ atto dell’ immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

«Velletri» bianco:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: vinoso, gradevole, delicato, fruttato;
sapore: secco (zuccheri riduttori fino a 4 g/l); amabile (zuccheri riduttori da 4,01 a 20 g/l); dolce (zuccheri riduttori oltre i 20 g/l); di giusto corpo, armonico e vellutato.

«Velletri» rosso:
colore: rubino più o meno intenso, tendente al granato per la tipologia «Riserva»;
odore: vinoso intenso, profumo etereo per il tipo invecchiato;
sapore: secco (zuccheri riduttori fino a 4 g/l); amabile (zuccheri riduttori da 4 a 20 g/l); vellutato, armonico, giustamente tannico.

«Velletri» spumante:
spuma: persistente, fitta e continua;
colore: paglierino in-tenso;
odore: bouquet pulito elegante con note di lievito, di birra, frutta matura;
sapore: secco di buon corpo e persistenza.

In relazione all’ eventuale conservazione in recipienti di legno, ove consentita, il sapore dei vini può rilevare lieve percezione di legno.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia di vino.

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