La indicazione geografica tipica «Colli Cimini» è riservata ai seguenti vini:
bianco;
bianco frizzante;
bianco novello;
bianco passito;
bianco vendemmia tardiva;
rosso;
rosso frizzante;
rosso novello;
rosato;
rosato frizzante;
con la specificazione del nome di uno, due o tre vitigni, anche nelle tipologie frizzante per i bianchi,
rossi e rosati, passito e vendemmia tardiva limitatamente ai bianchi, novello limitatamente ai rossi e
ai bianchi.
La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la indicazione geografica tipica «Colli Cimini» comprende il territorio amministrativo dei comuni di Bassano in Teverina, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Corchiano, Fabrica di Roma, Gallese, Ronciglione, Seriano nel Cimino, Sutri, Vallerano, Vasanello, Vignanello in provincia di Viterbo.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Colli Cimini”.
La coltivazione della vite in Lazio ha origini antichissime, iniziata sicuramente dagli Etruschi,
raggiunse un notevole progresso, favorito anche da evolute conoscenze tecniche e da materiale
ampelografico di varia origine, raccolto attraverso gli ampi rapporti commerciali di questo popolo.
Ad opera dei Romani la coltivazione della vite ebbe maggiore espansione e continuò e si amplio
sotto lo Stato della Chiesa. Il Moroni, nel Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica del 1860,
riporta numerose notizie circa la produzione di vino nell’area delimitata. Per Canepina scrive “produce copiosa quantità di castagne, vino”, per Capranica “..produce in abbondanza ottimo
vino..”, per Carbognano “..produce ottimo vino, che si conserva in fresche grotte fuori e dentro il
paese..”, per Corchiano “..esistono molte fresche grotte, incavate nel tufo, che servono da cantine..”
per Gallese scrive “..produce di tutto e in abbondanza, grano, granturco, vino..” ed infine per
Vignanello “..il territorio precipuamente produce vino squisito, che gareggia coll’orvietano, ed è la
più grande risorsa sua, massima in quest’ultimi anni, per essere stato quasi esente dalla deplorevole
infezione delle viti, ne commercia con Roma e altrove.”
La zona con spiccata attitudine viticola (media collina e terre vulcaniche), e la base ampelografica
composta in prevalenza da vitigni laziali, e comunque ampia, permette di produrre vini tipici ed
inconfondibili
Negli Atti dell’inchiesta sulla condizione della classe agricola (1883) sono indicati come
maggiormente coltivati i vitigni a bacca bianca Bello, Greco, Moscatello, Petino, Procanico,
Romanesco e Rossetto ed a bacca rossa Aleatico, Cannaiola, Porcina e Prugnolo.
Palazzo Farnese di Caprarola (foto www.lavalledivico.it)
Base ampelografica
I vini ad indicazione geografica tipica «Colli Cimini» devono essere ottenuti da uve provenienti da
vigneti composti, nell'ambito aziendale, da uno o più dei vitigni idonei alla coltivazione per la
Regione Lazio ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con
D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare.
L'indicazione geografica tipica «Colli Cimini» con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla
coltivazione per la Regione Lazio è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti,
nell'ambito aziendale, per almeno l'85% dai corrispondenti vitigni.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e vini sopra indicati, le
uve di altri vitigni idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, fino ad un massimo del 15%.
Nella designazione e presentazione dei vini a indicazione geografica tipica «Colli Comini» è
consentito utilizzare il riferimento in etichetta al nome di 2 o 3 vitigni idonei alla coltivazione per la
Regione Lazio, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare
a condizione che:
- il vino derivi esclusivamente da uve prodotte dai due o tre vitigni ai quali si vuole fare riferimento;
- la produzione massima di uva per ettaro di vigneto in coltura specializzata, nell'ambito aziendale,
di ciascuno dei due o tre vitigni interessati non superi il corrispondente limite fissato dal disciplinare di produzione;
- il titolo alcolometrico volumico naturale minimo delle uve ottenute da ciascuno dei due vitigni
non sia inferiore al corrispondente limite fissato dall'Art. 4 del presente disciplinare di produzione;
- l'indicazione dei vitigni deve essere riportata in etichetta in ordine decrescente rispetto all'effettivo
apporto delle uve da essi ottenute e in caratteri delle stesse dimensioni.
I vini a indicazione geografica tipica «Colli Cimini», anche con la specificazione del o dei nomi del vitigni, all'atto dell'immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:
«Colli Cimini» bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
E’ prevista la tipologia frizzante.
«Colli Cimini» bianco novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11.00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
«Colli Cimini» bianco passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol e con un titolo alcolometrico volumico
effettivo non inferiore a 9,00% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Colli Cimini» bianco vendemmia tardiva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol e con un titolo alcolometrico volumico
effettivo non inferiore a 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Colli Cimini» rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
E’ prevista la tipologia frizzante.
«Colli Cimini» rosso novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
«Colli Cimini» rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
E’ prevista la tipologia frizzante.
I vini a indicazione geografica tipica «Colli Cimini», anche con la specificazione del o dei nomi del vitigni, all'atto dell'immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:
«Colli Cimini» bianco:
colore: giallo, a volte tendente al dorato o al verdognolo;
odore: intenso, fruttato;
sapore: dal secco al dolce, tipico, sapido, a volte vivace.
«Colli Cimini» bianco novello:
colore: giallo, a volte tendente al dorato o al verdognolo;
odore: intenso, fruttato;
sapore: dal secco al dolce, tipico, sapido, a volte vivace.
«Colli Cimini» bianco passito:
colore: giallo tendente all’ambra a seconda dell’invecchiamento;
odore: intenso, fruttato;
sapore: dolce, caratteristico, sapido.
«Colli Cimini» bianco vendemmia tardiva:
colore: giallo dorato;
odore: intenso, fruttato;
sapore: dal secco al dolce, caratteristico, sapido.
«Colli Cimini» rosso:
colore: rosso rubino più o meno carico tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: complesso, fruttato;
sapore: dal secco al dolce, armonico, tipico, a volte vivace.
«Colli Cimini» rosso novello:
colore: rosso rubino;
odore: complesso, fruttato;
sapore: dal secco al dolce, armonico, tipico, a volte vivace.
«Colli Cimini» rosato:
colore: rosato cerasuolo più o meno intenso;
odore: fine, gradevole;
sapore: dal secco al dolce, armonico, delicato, vellutato, a volte vivace.
I vini a indicazione geografica tipica «Colli Cimini» con la specificazione del/i nome/i del/i vitigno/i, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.
Variano a seconda della tipologia.