La denominazione d’origine controllata “Aleatico di Gradoli” è riservata ai vini che rispondono alle
condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le tipologie:
- Aleatico di Gradoli;
- Aleatico di Gradoli liquoroso;
- Aleatico di Gradoli liquoroso riserva;
- Aleatico di Gradoli passito.
Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Aleatico di Gradoli» devono essere prodotte nell’intero territorio amministrativo dei comuni di: Gradoli, Grotte di Castro e San Lorenzo Nuovo ed in parte del territorio del comune di Latera in provincia di Viterbo.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Aleatico di Gradoli”. La viticoltura dell’areale di
Gradoli si sviluppò sicuramente in epoche antiche anche grazie all’influenza positiva sul clima del
vasto bacino lacustre di Bolsena, e sul quale si affacciano la gran parte dei terreni vitati.
Presso gli Etruschi la coltivazione della vite raggiunse un notevole progresso, favorito anche da
evolute conoscenze tecniche e da materiale ampelografico di varia origine, raccolto attraverso gli
ampi rapporti commerciali di questo popolo. La coltivazione della vite continuò ed ebbe maggiore
espansione ad opera dei Romani, passò indenne attraverso i secoli bui, tanto che nel 1627 il Tassoni
nell’opera De’ pensieri diversi, discorrendo sul declino dei vini di Napoli presso i Romani riporta: “..e trouano di preferire i vini loro più sani allo stomaco, e più grati al gusto di quelli di Napoli,
massimamente gli Albani, i Gianziani, quei di Marino, di Caprarola, di Graduli”.
Non mancano testimonianze di partecipazione a manifestazioni come l’Aleatico di Gradoli,
presentato nel 1861 all’Esposizione Italiana Agraria, Industriale e Artistica di Firenze, dal Sig.
Murzi Antonio di Orvieto.
Nel 1929, con la fondazione della Cantina Oleificio Sociale di Gradoli, la produzione dell’Aleatico
di Gradoli ha avuto un nuovo impulso conquistando i mercati nazionali ed internazionali, come
testimoniano i premi ed i riconoscimenti conquistati: 1932 Fiera del Levante (terza mostra
nazionale del vino) Bari diploma di medaglia Vermeil per il vino Aleatico, 1934 Terza Mostra
dell'Agricolture a Firenze Diploma con Medaglia d'Oro per i vini Aleatico e Grechetto, 1937
Exposition Internazionale des Arts ed des tecniques Parigi Diplome de Grand Prix, 1938 Fiera
Internazionale di Tripoli Diploma con Medaglia d'Oro, 1971 Esposizione dei vini prodotti dalle
Cantine Sociali delle Regione Lazio a Malta Attestato di Merito per la presentazione di Vini tipici e
di qualità superiore, 1971 Settima Mostra Mercato Nazionale Vini tipici e pregiati a Siena Diploma
di Merito per il Vino Aleatico, 2004 Selezione dei Vini del Lazio a Roma Diploma di Merito per il
Vino Aleatico annata 2002.
Nei corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino
all’attualità, come testimoniano i Vendemmiali giunti all’ottantaseiesima edizione.
Grazie alle loro peculiarità, numerosi sono i riconoscimenti ottenuti dai vini a DOC Aleatico di
Gradoli sia in ambito locale, nazionale che internazionale; ben figurano inoltre sulle principali guide
nazionali. Anche nei concorsi sia nazionali, sia internazionali i vini hanno ricevuto e continuano a
ottenere numerosi riconoscimenti.
Aleatico di Gradoli (foto http://lorenzovinci.ilgiornale.it)
Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata «Aleatico di Gradoli» devono essere
ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione
ampelografica:
- Aleatico minimo 95%;
- altri vitigni a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, fino ad un
massimo del 5%.
I vini a denominazione di origine controllata «Aleatico di Gradoli» devono rispondere, all’atto dell’immissione al consumo, rispettivamente alle seguenti caratteristiche:
«Aleatico di Gradoli»:
- titolo alcolometrico minimo volumico complessivo: 12,00% vol di cui almeno 9,50% vol svolti;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
«Aleatico di Gradoli» liquoroso:
- titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 17,50% vol di cui almeno 15,00% vol svolti;
- acidità totale minima: 4,0 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
«Aleatico di Gradoli» liquoroso riserva:
- titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 17,50% vol di cui almeno 15,00% vol svolti;
- acidità totale minima: 4,0 g/l;
- estratto secco netto minimo: 20,0 g/l.
«Aleatico di Gradoli» passito:
- titolo alcolometrico minimo volumico complessivo: 16,00% vol di cui almeno 9,00% vol svolti;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 28,0 g/l.
È facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di modificare i sopraindicati limiti di acidità totale e l’estratto non riduttore minimo.
I vini a denominazione di origine controllata «Aleatico di Gradoli» devono rispondere, all’atto dell’immissione al consumo, rispettivamente alle seguenti caratteristiche:
«Aleatico di Gradoli»:
- colore: rosso granato con tonalità violacee;
- odore: finemente aromatico, caratteristico;
- sapore: di frutto fresco, morbido, vellutato, dolce.
«Aleatico di Gradoli» liquoroso:
- colore: rosso granato più o meno intenso, talvolta con riflessi violacei;
- odore: aromatico, delicato, caratteristico;
- sapore: pieno, dolce, armonico, gradevole.
«Aleatico di Gradoli» liquoroso riserva:
- colore: rosso granato più o meno intenso, tendente talvolta all’arancione con l’invecchiamento;
- odore: aromatico, caratteristico dell’invecchiamento in botte di rovere;
- sapore: pieno, dolce più o meno tannico, armonico, gradevole.
«Aleatico di Gradoli» passito:
- colore: rosso rubino talvolta con riflessi violacei;
- odore: fruttato, finemente aromatico, caratteristico;
- sapore: di frutta matura, dolce.
Variano a seconda della tipologia di vino.