La denominazione d'origine controllata "Cesanese di Affile" o "Affile" è riservata ai vini che
rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le
tipologie:
"Cesanese di Affile" o "Affile";
"Cesanese di Affile" o "Affile" dolce;
"Cesanese di Affile" o "Affile" riserva.
La zona di produzione del vino “Cesanese di Affile” comprende tutto il territorio comunale di Affile e di Roiate e parte di quello di Arcinazzo, in provincia di Roma.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Cesanese di Affile”. I territori di Affile, già abitati
dalle popolazioni italiche degli Equi e degli Ernici dall’anno 1000 a.C., divennero nel 133 a.C.
colonia romana, con la conseguente suddivisione del territorio in piccoli appezzamenti e successiva
deduzione ai coloni delle aree da coltivare. Nel Medioevo e nel Rinascimento i contratti agrari ed i
documenti di varia natura, conservati presso gli archivi monastici, confermano la diffusione di tale
coltura.
Si trova conferma di tanta fama del Cesanese di Affile nel Seicento, quando il letterato locale
Rutilio Scotti, oltre che ricordane la bontà al palato, ne declama le caratteristiche medicamentose e
addirittura soprannaturali nel “resuscitare la morte in ciascun huomo”. E individuando nella
viticoltura la principale attività di queste terre, afferma: “gli habitatori la maggior parte vivono
sopra tali industrie et in quelle vengono riposti tutti i loro disegni et è cosa meravigliosa da
considerare come sia possibile che in tali paesi sieno tante vigne che nel tempo della calda Estate,
quando hanno le foglie, paiono talmente ornate da quelle, che rappresentano la somiglianza di
vaghe et verdeggianti selvotte”.
Risale al Settecento la previsione nello Statuto Municipale di Affile di “pene severissime a chiunque
avesse avuto l’ardire di recare danno alle vigne, sia per mano d’uomo che per tramite di bestiami”, a
conferma di quanto l’intera economia del paese fosse legata alla coltivazione del Cesanese.
Successivamente il Nibby, nell’opera Viaggio antiquario ne’ contorni di Roma (1837), parlando di
Affile rileva che è segregato, “ma nulladimeno fra quelle montagne ha un territorio fertile e
particolarmente vitifero, che da un vino squisito da poter stare a fronte del così detto aleatico”; nel
1854, nel Dizionario di erudizione storica-ecclesiastica, il Moroni riporta per Affile “..con territorio
fertile, parte in piano, producente eccellente vino simile all’aleatico” e per Ponza (l’attuale Arcinazzo
romano) “abbonda di grano.., e vino a sufficienza” e nel 1856 il canonico Jannuccelli, nelle Memorie
di Subiaco e della sua badia, descrive diffusamente la città di Affile soffermandosi anche
sull’agricoltura della zona: “..il castello è esposto a mezzogiorno e circondato da vigne” ed ancora “hanno rinomanza i sui vini, massime i rossi”.
Nei primi decenni del Novecento il vino Cesanese di Affile ha conquistato numerosi premi in
manifestazioni nazionali ed internazionali: si citano i Diplomi di Gran Premio e Medaglia d’oro
ottenuti all’Esposizione Internazionale di Bruxelles, all’Exposition Generale Commerciale di Parigi,
all’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro di Milano, all’Esposizione
Internazionale di Roma e il Diploma di Gran Premio d’Onore all’Esposizione Fiera Internazionale
di Roma.
Anche nel presente, i vini a DOC Cesanese di Affile hanno ricevuto e continuano a ottenere numerosi
riconoscimenti nei concorsi sia nazionali, sia internazionali e ben figurano sulle principali guide
nazionali.
Cesanese di Affile o Affile Doc (foto www.ilmiolazio.it)
Base ampelografica
Il vino "Cesanese di Affile" o "Affile" deve essere ottenuto dalle uve prodotte dai vigneti aventi,
nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Cesanese di Affile per non meno del 90%;
altri vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione per la Regione Lazio per non più del 10%.
I vini "Cesanese di Affile" o "Affile" devono rispondere, all'atto dell'immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
"Cesanese di Affile" o "Affile":
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
"Cesanese di Affile" o "Affile" dolce:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 9,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
zuccheri residui: superiori a 45,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
"Cesanese di Affile" o "Affile" Riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l.
E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare i limiti dell'acidità totale e dell'estratto non riduttore minimo con proprio decreto.
I vini "Cesanese di Affile" o "Affile" devono rispondere, all'atto dell'immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
"Cesanese di Affile" o "Affile":
colore: rosso rubino con riflessi violacei;
odore: delicato, caratteristico;
sapore: secco, morbido, armonico.
"Cesanese di Affile" o "Affile" dolce:
colore: rosso vivace con riflessi porpora;
odore: delicato, caratteristico;
sapore: armonico, dolce, caratteristico.
"Cesanese di Affile" o "Affile" Riserva:
colore: rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: intenso e persistente;
sapore: secco, armonico, vellutato.
Cesanese di affile: si abbina a salumi stagionati, primi piatti con sughi di carne, trippe, pollame e coniglio arrosto. Temperatura di servizio 18°C.