La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei vini "Pinerolese" comprende
l'intero territorio dei comuni appresso indicati:
Provincia di Torino:
Angrogna, Bibiana, Bobbio Pellice, Bricherasio, Buriasco, Campiglione Fenile,
Cantalupa, Cavour, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Inverso Pinasca, Luserna San
Giovanni, Lusernetta, Macello, Osasco, Pinasca, Pinerolo, Perosa Argentina, Pomaretto,
Porte, Perrero, Pramollo, Prarostino, Roletto, Rorà, San Germano Ghisone, San Pietro
Val Lemina, San Secondo di Pinerolo, Torre Pellice, Villar Pellice, Villar Perosa.,
Provincia di Cuneo:
Bagnolo, Barge.
La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei vini atti ad essere designati con la
denominazione di origine "Pinerolese" accompagnata dalla menzione tradizionale Ramiè
comprende l'intero territorio dei comuni di: Pomaretto, Perosa Argentina.
Fanno parte dello schedario viticolo del vino a D.O.C. "Pinerolese" tipologie rosso e
rosato i vigneti iscritti allo schedario viticolo dei vini a D.O.C. "Pinerolese" Barbera, "Pinerolese" Freisa, "Pinerolese" Dolcetto, "Pinerolese" Bonarda, "Pinerolese" Doux d'Henry, "Pinerolese" Ramìe.
La zona del Pinerolese, dal nome del comune principale, Pinerolo in provincia di Torino, ai piedi
delle Alpi Cozie e allo sbocco in pianura della Val Chisone, è una terra che risente fortemente delle
condizioni climatiche dettate dalla vicinanza con le montagne. Già nel 1200, secondo le
testimonianze dell'epoca, la zona era ricca di vigneti quali il nebbiolo ed il pregiato doux d'Henry
così chiamato in onore di Enrico IV. Tra i vitigni più diffusi erano, ed in parte sono tuttora il Plassa,
l'Avarengo, il Doux d'Henry e l'Avanà. I vigneti se posizionati nelle zone di forte pendenza sono
spesso terrazzati. La forma di allevamento più utilizzata il gouyot. Già nel 1800 il “Doux
d’Henry”nero veniva considerato un ottimo vitigno per la vinificazione ma per questo scopo è stato
utilizzato poco in purezza, preferendosi la miscelazione con altre varietà della zona o, addirittura la
sua commercializzazione come uva da tavola in virtù dei grappoli piuttosto lassi che nelle buone
annate raggiungono dimensioni rilevanti con acini grandi caratterizzati da una buona serbevolezza.
Risulta difficile dare una spiegazione per un nome tanto originale; lo si vorrebbe far risalire al nome
del Re di Francia Enrico IV che, come riportano testi storici, durante una permanenza sul territorio
pedemontano all’inizio del 1600 per la firma di un trattato con Carlo Emanuele I di savoia, ebbe
occasione di degustare un vino amabile che lo entusiasmò: da questo episodio deriverebbe il nome
di “dolce d’Enrico”.
In questi ultimi anni lo si vinifica in purezza ottenendo così un vino dal colore rosato intenso e dal
profumo fresco, fruttato e dal sapore piacevole, rotondo.
Pinerolese Doc
Base ampelografica
La denominazione di origine controllata “Pinerolese”, e' riservata ai vini rossi e rosati
ottenuti da uve provenienti da vigneti aventi nell'ambito aziendale la seguente composizione
ampelografica:
Barbera, Bonarda, Nebbiolo, Neretto da soli o congiuntamente minimo 50%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini altri vitigni a bacca rossa non aromatici idonei alla
coltivazione per la regione Piemonte fino ad un massimo del 50% ed iscritti nel Registro Nazionale
delle varietà di vite per uve da vino.
.
La denominazione di origine controllata “Pinerolese” seguita da una delle specificazioni di
cui appresso, e' riservata ai vini ottenuti da uve di vigneti aventi, rispettivamente, la
seguente composizione:
- Barbera: per almeno l'85% Barbera; per il complessivo rimanente possono concorrere i vitigni
a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la regione Piemonte;
- Bonarda: per almeno l'85% Bonarda Piemontese, per il complessivo rimanente possono
concorrere i vitigni a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la regione Piemonte;
- Freisa: per almeno l'85% Freisa, per il complessivo rimanente possono concorrere i vitigni a
bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la regione Piemonte;
- Dolcetto: per almeno l'85% Dolcetto, per il complessivo rimanente possono concorrere i vitigni
a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la regione Piemonte;
- Doux d'Henry: per almeno l'85% Doux d'Henry, per il complessivo rimanente possono
concorrere i vitigni a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la regione Piemonte.
- La denominazione di origine “Pinerolese” Ramie e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve
provenienti dai vigneti aventi la seguente composizione:
Avanà 30%, Avarengo minimo 15%, Neretto minimo 20%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca di colore analogo non
aromatici da soli o congiuntamente per un massimo del 35% idonei alla coltivazione per la regione
Piemonte ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino.
I vini a denominazione di origine controllata «Pinerolese» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Pinerolese" rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
acidità' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
"Pinerolese" rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
"Pinerolese" Barbera:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol %;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
"Pinerolese" Bonarda:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol%;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
"Pinerolese" Freisa:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol%;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
"Pinerolese" Dolcetto:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol %;
acidita' totale minima: 5,0 g/l ;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
"Pinerolese" Doux d'Henry:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore : 17,0 g/l.
"Pinerolese" Ramìe:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
I vini a denominazione di origine controllata «Pinerolese» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Pinerolese" rosso:
colore: rosso rubino piu' o meno intenso;
odore: intenso, caratteristico, vinoso;
sapore: asciutto, armonico.
"Pinerolese" rosato:
colore: rosato o rubino chiaro;
odore: delicato, gradevole, vinoso;
sapore: asciutto, armonico.
"Pinerolese" Barbera:
colore: rosso rubino carico;
odore: vinoso, intenso;
sapore: secco, fresco, caratteristico.
"Pinerolese" Bonarda:
colore: rosso rubino;
odore: vinoso caratteristico e intenso;
sapore: morbido e fresco.
"Pinerolese" Freisa:
colore: rosso rubino intenso;
odore: caratteristico vinoso e intenso;
sapore: fresco, talvolta vivace.
"Pinerolese" Dolcetto:
colore: rosso rubino con riflessi violacei;
odore: delicato e vinoso;
sapore: secco, morbido e fresco.
"Pinerolese" Doux d'Henry:
colore: rosato piu' o meno intenso;
odore: fresco, fruttato e gradevole;
sapore: morbido, armonioso, talvolta abboccato.
"Pinerolese" Ramìe:
colore: rosso piu' o meno intenso;
odore: caratteristico, fresco, delicato;
sapore: asciutto, armonioso.
Variano a seconda della tipologia di vino.