La zona di produzione delle uve destinate a produrre i vini a denominazione di origine controllata "Lessona" comprende l'intero territorio del comune di Lessona.
Il Vino era già famoso nel '600 e numerose sono le testimonianze storiche relative alle potenzialità del territorio. L’archivio di Stato della città di Biella nei tanti riferimenti alla viticoltura, già nel 1436 registra l’acquisto di una vigna. Fu proprio con questo vino che Quintino Sella, illustre statista e più volte ministro, brindò al primo governo dell’Italia Unita. Oltre un secolo dopo, nel 1976, la grande eccellenza di questo vino è stata riconosciuta con l’assegnazione della Doc.
Grappolo di Nebbiolo - Lessona Doc (foto www.consnebbiolialtop.it)
Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata «Lessona» devono essere ottenuti dalle uve
provenienti dai vigneti , aventi in ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- Nebbiolo (Spanna) dal 85% al 100%.
Possono concorrere, singolarmente o congiuntamente, le uve provenienti dai vitigni Vespolina e
Uva Rara (Bonarda novarese) fino ad un massimo del 15 %.
I vini "Lessona" e “ Lessona” riserva all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle
seguenti caratteristiche:
-titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol anche per “Lessona” riserva con
menzione vigna;
-acidità totale minima: 5,0 g/l;
-estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
E' facoltà del Ministero delle politiche agricole,alimentari e forestali modificare i limiti dell'acidità totale e dell'estratto non riduttore minimo con proprio decreto.
I vini a denominazione di origine controllata «Lessona» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
I vini "Lessona" e “ Lessona” riserva all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle
seguenti caratteristiche:
-colore: rosso granato, con sfumature arancioni con l'invecchiamento;
-odore: profumo caratteristico che ricorda la viola, fine ed intenso;
-sapore: asciutto, gradevolmente tannico, con caratteristica sapidità e piacevole, persistente
retrogusto.
Si abbina con piatti della tradizione piemontese (bollito, carni, selvaggina, formaggi stagionati, fonduta). Temperatura di servizio 18° - 20°C.