Le uve devono essere prodotte in quelle zone dell'astigiano più idonee a garantire al vino le caratteristiche e i pregi previsti dal presente disciplinare e precisamente nell'intero territorio dei seguenti comuni: Agliano, Antignano, Asti, Azzano, Belveglio, Calliano, Casorzo, Castagnole Lanze, Castagnole M.to, Castell'Alfero, Castello d'Annone, Castelnuovo Calcea, Cerro Tanaro, Castiglione, Costigliole, Grana, Grazzano, Isola, Moncalvo, Montaldo Scarampi, Montemagno, Mombercelli, Montegrosso, Mongardino, Penango, Portacomaro, Refrancore, Revigliasco, Rocca d'Arazzo, Rocchetta Tanaro, Scurzolengo, Tonco, Viarigi, Vigliano e Vinchio.
Il Grignolino è uno dei grandi vini caratteristici del Piemonte ed il suo valore viene ancor più
elevato dalla limitata quantità prodotta. Il simpatico nome "Grignolino" deriva quasi sicuramente da "grignòle", termine con cui vengono indicati in lingua piemontese i vinaccioli, di cui abbondano gli
acini, anche se un'altra tesi lo fa originare dal verbo "grignare" che, sempre in dialetto astigiano,
significa ridere.
Sebbene le prime notizie sul Grignolino risalgano alla fine del '700, sembra che esso fosse da tempo
conosciuto e venisse utilizzato per produrre quei vini "chiaretti" già nel Cinquecento. La sua origine è senz'altro localizzata nei colli tra Asti e Casale, che tuttora costituiscono la principale zona di
coltura, anche se si diffuse in altre parti della provincia di Alessandria.
Un tempo il territorio del Grignolino era molto più esteso, ma il diffondersi in Europa delle
micidiali malattie della vite portò come conseguenza la riduzione delle zone di coltura di molti
vitigni ed in particolare del Grignolino, che di queste malattie risentì più degli altri. Il Grignolino
emerge nella storia degli antichi vitigni piemontesi, e trova la sua culla d’adozione nel territorio tra
Asti e Casale Monferrato. È un vitigno molto esigente in fatto di clima e terreni, difficile da
coltivare e vinificare, ma regala un vino originale, imprevedibile ed estroso che accoglie
appassionati consensi.
Grappolo di Grignolino - Grignolino d'Asti Doc (foto www.viniastimonferrato.it)
Base ampelografica
Il vino "Grignolino d'Asti" deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti dal
vitigno Grignolino.
Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti dal vitigno Freisa nei vigneti
fino ad un massimo del 10 %.
Il vino “Grignolino d'Asti” all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti
caratteristiche:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 % vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
E in facoltà del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con proprio decreto, di modificare i limiti minimi sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore minimo.
Il vino “Grignolino d'Asti” all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti
caratteristiche:
colore: rosso rubino più o meno intenso con tendenza ad una tonalità arancione se invecchiato;
odore: profumo caratteristico e delicato;
sapore asciutto, leggermente tannico, gradevolmente e amarognolo con persistente retrogusto.
Tra i pochi rossi adatti ad accompagnare piatti a base di pesce, trova ideale connubio con salumi, antipasti, minestre e carni bianche. Temperatura di servizio intorno ai 18°C.