Le uve destinate alla produzione dei vini designati con la denominazione di origine "Cisterna d'Asti" devono essere prodotte nella zona di origine costituita dall'intero territorio amministrativo dei comuni di: Antignano, Cantarana, Cisterna d'Asti, Ferrere, San Damiano d'Asti e San Martino Alfieri in provincia di Asti e di Canale, Castellinaldo, Govone, Monta', Monteu Roero', Santo Stefano Roero e Vezza d'Alba in provincia di Cuneo.
Il legame tra Cisterna d'Asti e la Croatina è antico. Conosciuta nel nostro territorio come Bonarda di
Cisterna d'Asti è qui presente da tempi immemorabili; in alcuni vigneti sono ancora visibili ceppi di
Croatina a piede franco (cioè non innestati) di quasi cent'anni.
Dal punto di vista storico è documentata la coltivazione della Croatina (citata sempre con il nome
di Bonarda) da ben 200 anni. Come non ricordare G.Casalis che nei primi anni del 1800 raccontava
come erano ben reputati il Bonarda, il Barbera, il Nebbiolo qui prodotti. O Bartolomeo Olivetti che
nel 1833 "menava" il vino Bonarda a Vila Stalone (Villastellone).
L’uva Croatina coltivata da sempre e legata fortemente alla tradizione del territorio dei comuni di
Antignano, Cantarana, Cisterna d'Asti, Ferrere, San Damiano d'Asti e San Martino Alfieri in
provincia di Asti e di Canale, Castellinaldo, Govone, Monta', Monteu Roero', Santo Stefano Roero e
Vezza d'Alba in provincia di Cuneo.
I vigneti sono impiantati solo nelle zone collinari in altitudini non superiori ai 400m.sul livello mare
con una densità di impianto non inferiore ai 3.500 ceppi ettaro. I vigneti sono impiantati con forme
tradizionali di allevamento, controspalliera con vegetazione assurgente e forma di potatura a
gouyot.
Zona di produzione del vino Cisterna d'Asti Doc
Base ampelografica
La denominazione di origine controllata "Cisterna d'Asti" senza altra specificazione e' riservata
ai vini rossi, ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi nell'ambito aziendale la seguente
composizione ampelografica:
Croatina dall'80% al 100%; possono concorrere alla produzione di detto vino, congiuntamente o
disgiuntamente, uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici, presenti in ambito aziendale,
idonei alla coltivazione per la regione Piemonte nella misura massima del 20% ed iscritti nel
Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino.
I vini a denominazione di origine controllata «Cisterna d'Asti» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Cisterna d'Asti":
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidita' totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
"Cisterna d'Asti" superiore:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidita' totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
In relazione alla eventuale conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini puo' rilevare lieve
sentore o percezione di legno.
E' in facolta' del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare i
limiti dell'acidita' totale e dell'estratto non riduttore minimo con proprio decreto.
I vini a denominazione di origine controllata «Cisterna d'Asti» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Cisterna d'Asti":
colore: rosso rubino intenso;
odore: intenso, fruttato e caratteristico;
sapore: vinoso, delicato ed armonico, talvolta vivace.
"Cisterna d'Asti" superiore:
colore: da rosso rubino intenso a rosso granato con l'invecchiamento;
odore: intenso, delicato e caratteristico;
sapore: secco, delicato ed armonico.
In relazione alla eventuale conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini puo' rilevare lieve sentore o percezione di legno.
Si abbina tradizionalmente ai primi piatti tipici piemontesi come gli agnolotti al sugo d'arrosto e ragù, risotti, ma anche a pietanze di carne e salumi grassi. Temperatura di servzio 16° - 18°C.