Classe: Uccelli
Ordine: Falconiformi
Famiglia: Accipitridi
Genere: Neopron
Specie: percnopterus
Il Capovaccaio è il mitico uccello sacro all'epoca delle piramidi, utilizzato simbolicamente nei geroglifici; per questo è chiamato anche Avvoltoio degli egizi. E' l'ultimo avvoltoio che nidifica ancora in Italia (e in Sicilia) ed è facilmente riconoscibile in quanto è il più piccolo tra gli avvoltoi europei. Ha abitudini migratorire e passa l'inverno in Africa. Un tempo diffuso in tutta l'Italia centrale e meridionale; negli ultimi decenni è scomparso da gran parte della penisola e oggi le ultime coppie nidificano in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questa drastica diminuzione non si è limitata al nostro Paese ma si è purtroppo verificata in tutto il bacino del Mediterraneo, dove oggi si contano più di 4.000 coppie nidificanti, per la maggior parte concentrate in Spagna e in Turchia. Le principali cause di declino del Capovaccaio sono da imputare all'uso dei bocconi avvelenati, al bracconaggio, al disturbo nei siti di nidificazione arrecato da turist ed escursionisti, alle trasformazioni ambiental e all'abbandono di tecniche di allevamento tradizionale del bestiame.
Capovaccaio - Neopron percnopterus (foto www.neophron.com)
Capovaccaio (foto cahit agcal)
Il capovaccaio ha un viso privo di piume, con pelle gialla e grizosa; il becco è giallo chiaro, sottile e adunco, con punta nera e base rosso-arancio. I due sessi sono molto simili e presentano piumaggio bianco, con penne remigatorie nere ben visibili durante il volo. La coda ha forma conica. Gli esemplari giovani hanno piumaggio bruno, un po' maculato, che diventa più chiaro fino all'età adulta (circa 5 anni). La struttura è in generale più leggera degli altri avvoltoi europei, molto più massicci.
Ha una lunghezza di circa 70 cm e un'apertura alare di 165 cm; il peso medio è di circa 2 kg.
Lo si può incontrare solo in poche aree dell'Italia meridionale, dove le pochissime coppie sopravvissute nidificano ponendo il loro nido ben nascosto su pareti rocciose irraggiungibili. Le uova (due, bianco-giallastre con macchie color ruggine) vengono deposte nella prima metà di aprile e dopo un mese nascono i pulcini, che abbandonano il nido in agosto, poco prima dell'inizio della migrazione verso l'Africa centro meridionale. Si nutre di carcasse di piccoli animali ma svolge anche attività di predazione verso piccole prede, come rettili, invertebrati e altri uccelli. Il cibo viene individuato sorvolando instancabilmente aree aperte con bassa vegetazione: incolti, rive dei fiumi, cigli delle strade e discriche. Il suo nome deriva dall'abitudine di seguire le mandrie e le greggi alla ricerca di possibili fonti di cibo.