Famiglia: Labiatae
Genere: Monarda
Tipologia: Perenni, rizomatose
Propagazione: divisione, seme.
Etimologia: il nome del genere ricorda un medico spagnolo vissuto nel XVI secolo, Nicholas Monardes, autore di un'importante opera sulla flora americana.
Il genere comprende un piccolo numero di specie originarie del nordamerica. Presentano fusti quadrangolari, foglie molto aromatiche e fiori vistosi dalla forma originale.
Monarda didyma L. (foto www.fragrantpathseeds.com)
Monarda fistulosa L. (foto www.missouribotanicalgarden.org)
Monarda citriodora Cerv. ex Lag.(foto www.easywildflowers.com)
Sono piante adatte ai giardini poco soleggiati e umidi, e con terreno fresco e argilloso. Fioriscono da giugno ad agosto.
si seminano da aprile a giugno in piantinaio, e si mettono a dimora in ottobre oppure nel marzo successivo, distanziandole di 50-60 cm. Il sistema di moltiplicazione più in uso è però la divisione delle radici, che si effettua sia in autunno che in primavera.
- Monarda didyma L.: presenta foglie opposte, ovale-acute, cuoriformi alla base, di colore verde brillante. I fiori, numerosi, portati da steli eretti, sono rosso scarlatto con brattee ugualmente colorate. Le foglie, seccate, forniscono un'ottima bevanda che viene chiamata tè d'Oswego o di Pennsylvania. Dai fiori si estrae una materia colorante, chiamata monardina. Sono state selezionate diverse forme orticole dai colori più vari.
- Monarda fistulosa L.: alta fino a 1 metro. Presenta foglie verde chiaro, oblungo-lanceolate, acute, leggermente vellutate, lunghe 6-10 cm, larghe 5-6, cuoriformi alla base. I fiori hanno la corolla vellutata esteriormente e sono portati a fasci su steli eretti. Generalmente sono rosa porpora ma sono molto variabili nella colorazione.
- Monarda citriodora Cerv. ex Lag.: è una specie originaria delle regioni orientali degli Stati Uniti e del Canada. I fusti sono quadrangolari, spesso striati da venature rossastre e raggiungono un’altezza massima di 150 cm.
Le foglie sono opposte, ovato-lanceolate, tormentose e dentellate.
I fiori sono piccoli, di colore rosa, riuniti in capolini con un diametro di 6-7 mm, sbocciano da metà giugno a fine agosto e richiamano gli insetti. Si osserva una riduzione degli stami a 2, assumendo la forma a bilanciere per la trasformazione di una loggia in un’appendice sterile che funziona da braccio di leva, mentre il fulcro è rappresentato dall’inserzione del filamento sul connettivo allargato.
La radice è robusta e di tipo fascicolato.
Sono possibili attacchi di oidio (Erysiphe monardae) e ruggine (Puccinia menthae).