Famiglia: Asteraceae (Compositae)
Genere: Echinacea
Tipologia: Perenni, rizomatose
Propagazione: divisione, seme, talea
Etimologia: il nome del genere è di origine greca e significa porcospino, con evidente riferimento alla corona di sepali appuntiti che contornano la corolla.
Questo genere, che comprende solo due specie, è strettamente affine alla Rudbeckia, della quale una volta le E. facevano parte. Nella Rudbeckia i colori predominanti sono il giallo e l'arancio; nell'E., il porpora, il marrone, il rosa, con diverse sfumature.
Radici e fiore di Echinacea angustifolia DC (foto http://solerbe.com)
Echinacea purpurea Moench. (foto www.vanmeuwen.com)
Echinacea ibrido (foto agraria.org)
Sono piante robuste e rustiche, adatte per i grandi giardini dove possono essere coltivate a gruppi, nei prati, o anche nei misti delle bordure. Necessitano di terreni ricchi di humus e non devono essere disturbate per molti anni.
- Echinacea angustifolia DC.: specie originaria del Nordamerica, dove è diffusa nelle praterie e nelle steppe. E stata importata in Europa alla fine del XVII secolo con la E. purpurea. L'intera pianta è ricoperta di setole; i fusti sono soffusi di rosso; le foglie sono lanceolate, intere o debolmente dentate. I capolini sono sempre singoli, grandi; le ligule sono rosso vino, sottili e lineari, lunghe 5-6 cm, sempre pendenti; il disco è nero purpureo. La moltiplicazione si ottiene per seme, seminando a primavera su letto freddo, o per divisione che si effettua dopo la fioritura o in primavera; o anche per talea. Predilige terreni freschi, ricchi di humus, e posizioni in mezz'ombra. Oggi è coltivata soprattutto per scopi medicinali: i principi attivi vengono estratti dall'intera pianta, raccolta fresca. Le proprietà sono antisettiche e cicatrizzanti.
- Echinacea purpurea Mooench.: specie originaria del Nordamerica, cresce nei boschi radi e nelle praterie. I fusti sono glabri, macchiati di rosso, fogliuti, poco o per nulla ramificati alla sommità. Le foglie sono munite di lunghi piccioli, scanalati nella parte superiore: sono acuminate, ovate, seghettate, ruvide su entrambe le pagine; le foglie della parte superiore del fusto sono più piccole e munite di un picciolo più breve. I capolini sono per lo più singoli, muniti di lunghi piccioli; le ligule sono rosso vino, lunghe 5-6 cm, orizzontali e in seguito pendenti, biforcute alla sommità. L'esposizione può essere da soleggiata a semiombreggiata. Di solito si preferisce la semina alla divisione, perchè alcune piante sono restie ad attecchire. Si semina in primavera in piantinaio o vasetti o cassone; in autunno si mettono a dimora le piantine. Le nuove piante fioriscono dopo almeno un anno.
Esistono bellissime varietà orticole di origine ibrida, con fiori alti fino a 1,25 cm e grandi fiori bianchi, cremisi scuro, rosso vino scuro e disco ancora più scuro.
Sono specie abbastanza resistenti a malattie e parassiti; qualche volta gli afidi e la muffa grigia possono compromettere l'aspetto di fiori, senza comunque danneggiare in modo significativo la pianta.