Maiale o Suino domestico
Atlante delle razze suine

Maiale domestico - Classificazione e origini


- Classe Mammiferi
- Ordine Artiodattili
- Sottordine Suiformi
- Famiglia Suidi
- Genere Sus
- Specie scrofa domesticus

Secondo molti Autori, i maiali domestici deriverebbero dal cinghiale (Sus scrofa o Sus ferus), che già 10 milioni di anni fa era molto diffuso sia in Europa che in Asia e nel Nord Africa. Secondo altri Autori, oltre al cinghiale avrebbero partecipato alla formazione della specie e delle razze attuali:
- il Sus vittatus dell'Asia meridionale, a testa corta, tronco tozzo e zampe brevi, (attualmente esistente in Cina, Indonesia ed India), progenitore delle razze inglesi Yorkshire e Berkshire, della Poland China americana e dell'Edelschwein tedesca;
- il Sus mediterraneus, derivato da incroci di forme selvatiche europee ed asiatiche.
Le prime raffigurazioni dei progenitori del suino sono state graffite sulla parete della grotta di Altamira circa 40.000 anni fa ed anche nel sud della Rhodesia.
La prima domesticazione del suino è avvenuta probabilmente in Cina oltre 7.000 anni fa. In Mesopotamia, nel 3.500 a.C., esistevano maiali già addomesticati da tempo, tanto da presentare notevoli variazioni morfologiche indotte dalla selezione. Presso gli Egizi, i Greci ed i Romani il "porco" è sempre stato tenuto in gran conto. La letteratura classica è piena di riferimenti al maiale ed al suo allevamento.
Nel Medioevo l'allevamento suino brado assunse un ruolo di primo piano così come aumentò il consumo della sua carne, grazie all'apporto delle abitudini alimentari delle popolazioni germaniche che stanziarono nella Pianura Padana. Nel Basso Medioevo, poi, quando si ebbe una progressiva messa a coltura dei territori agricoli una volta abbandonati, l'allevamento del suino cominciò ad assumere forme stanziali con la diffusione di porcili permanenti legati all'azienda agraria. Anche le tecniche di allevamento furono affinate e cambiò il tipo di animale allevato. Fino a qualche decennio fa, in Italia, non c'era famiglia che, disponendo dello spazio necessario, non allevasse il "suo" porco. In questo modo erano soddisfatte le esigenze casalinghe di salumi e grassi per tutto l'anno. Oggi i maiali sono allevati nel continente asiatico (soprattutto in Cina), in Europa e nelle Americhe.

Razze suine

Le razze suine attualmente allevate sono derivate dalla selezione e spesso dall'incrocio di suini di ceppo europeo e di ceppo orientale. I primi sono caratterizzati da profilo fronto-nasale rettilineo, orecchie portate in avanti orizzontalmente, taglia piuttosto ridotta e forniscono carne magra e di qualità pregiata. i secondi hanno come caratteri peculiari un profilo fronto-nasale nettamente concavo, il muso e le zampe corti e un'accentuata precocità con la tendenza a produrre carne grassa e lardo. Le antiche razze europee possono essere ulteriormente suddivise nel ceppo celtico (presente nell'Europa centro-settentrionale) e in quello iberico, predominante nei Paesi mediterranei. Dalle razze celtiche, di buona mole, con cute rosea e orecchie pendule, derivano le principali razze suine migliorate.

Verro Large White italiana Verro di razza Large White italiana (foto www.agraria.org)

Razze suine allevate in Italia

In Italia erano molto diffuse in passato numerose razze locali, tra le quali la Mora (o Romagnola), la Cappuccia, la Cinta Senese e la Casertana. Attualmente i suini allevati in Italia, in purezza o incrociati, appartengono prevalentemente a poche razze di origine estera (Large White, Landrace, Hampshire, Pietrain, Duroc e Spot).
Negli ultimi anni alcune razze autoctone sono state recuperate e il loro allevamento è oggetto di crescente interesse, in particolare per la produzione di salumi di particolare pregio (Cinta Senese, Nero delle Madonie, Casertana e altre).
Le razze di derivazione estera sono state selezionate in Italia secondo le esigenze dell'allevamento italiano (Suinicoltura e salumeria italiana).

Verro di razza Casertana Verro di razza Casertana (foto Francesco Ianniciello)

L'Associazione Nazionale Allevatori Suini (ANAS) gestisce il libro genealogico e il registro anagrafico della specie suina.
Sito ufficiale dell'ANAS: www.anas.it
Il libro genealogico della specie suina rappresenta lo strumento per il miglioramento genetico delle razze suine ed ha la finalità di indirizzare, sul piano tecnico, con particolare riguardo alla valutazione genetica dei riproduttori, l'attività di selezione delle singole razze, promuovendone nel contempo la valorizzazione economica.
Il libro genealogico è distinto in singole divisioni per le razze Large White italiana, Landrace italiana, Landrace belga, Duroc italiana, Pietrain.
Il registro anagrafico della specie suina rappresenta lo strumento per la conservazione delle razze suine non sottoposte ad un piano nazionale di selezione.
Il registro anagrafico si distingue in:
a) registro delle razze estere a limitata diffusione in Italia,
b) registro dei tipi genetici autoctoni.
Il registro delle razze estere a limitata diffusione conserva le informazioni genealogiche dei soggetti iscritti al fine di una loro corretta utilizzazione in piani di incrocio o per il loro impiego in eventuali futuri programmi nazionali di miglioramento genetico. Esso è composto da divisioni distinte per le razze Spot e Hampshire.
Il registro dei tipi genetici autoctoni conserva le informazioni genealogiche dei soggetti iscritti al fine della conservazione delle razze con particolare attenzione al mantenimento della loro variabilità genetica e promuovendone, al contempo, la valorizzazione economica. Esso è composto da divisioni distinte per le razze Cinta senese, Mora Romagnola, Nero siciliano, Casertana, Calabrese.

Gli "Ibridi"

Analogamente a quanto avviene nei vegetali (es. mais) e in altre specie di interesse zootecnico (es. polli, conigli), accanto alle razze pure e ai relativi incroci aziendali, anche nell'allevamento del suino vengono largamente utilizzati gli ibridi commerciali. Si tratta di soggetti derivati dall'incrocio di più razze e linee, sviluppato secondo uno schema riproduttivo sviluppato e tenuto segreto da aziende di selezione animale, che producono le linee parentali e vendono gli ibridi con il proprio marchio. Gli ibridi commerciali beneficiano del fenomeno dell'eterosi, con un sensibile miglioramento della velocità di crescita e delle rese di macellazione, risultando così particolarmente adatti per la produzione del suino leggero da macelleria. Meno diffuso è l'impiego di tali ibridi per la produzione del suino medio e pesante da salumificio. L'incrocio più utilizzato per la produzione del suino pesante è quello industriale di prima generazione. Esso consiste nel far accoppiare un verro di razza carnaiola con scrofe di altra razza, generalmente con buone caratteristiche "materne". In Italia questo incrocio è realizzato usando verri di razza Landrace su scrofe di razza Large White.
Vedere anche:
- Tagli del maiale
- Denominazione dei suini alle varie età

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Francesco Bertacchini, Iller Campani - Edagricole - luglio 2001

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