Il Brado delle Terre del Montefeltro appartiene alla famiglia della Cinta, nota razza storica di lontana memoria: un animale rustico che fornisce carni particolarmente saporite e ricche. La Cinta per secoli è stata presente negli allevamenti del centro Italia, e anche nelle Marche, fino a pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, si allevava una razza molto vicina a questo tipo genetico, poi sostituito da razze bianche ad alta produzione di provenienza estera.
La Società Consortile Terre del Montefeltro, in collaborazione con la Comunità Montana dell'Alto e Medio Metauro, il Comune di Urbino, l'Associazione Provinciale Allevatori e l'A.B.R., ha promosso un progetto per il reinserimento in opportuni ambiti agricolo-pastorali di un particolare ibrido suino allevato allo stato semibrado.
Il Brado viene allevato all'interno di ampi terreni nei quali ha la possibilità di pascolare e vivere in branco liberamente.
Oltre alla giornaliera somministrazione di mangimi biologici di provenienza locale, i suini integrano la propria alimentazione con quanto ricavano dal terreno o dalle aree boschive circostanti la zona d'allevamento. Ciò è garanzia di un prodotto finale sicuro per la salute del consumatore, mentre il naturale pascolamento dell'animale conferisce alle carni pregiate sensazioni olfattive, un gusto deciso e una gradevole tenerezza.
Il Brado delle Terre del Montefeltro ricorda molto da vicino quello che fu il tipo genetico allevato fino a pochi anni fa: non si tratta di una vera e propria razza, ma di un meticcio a tre vie, una scrofa di incrocio Landrace e Duroc, e un verro Cinto. Una forma evoluta e definita che risente degli effetti positivi delle nuove conoscenze genetiche.
Il Progetto è stato realizzato con la collaborazione del Dr. Mario Giannone e del Dr. Adelchi Vaccaro.
Brado delle Terre del Montefeltro - Federico da Montefeltro ritratto da Piero della Francesca