La Denominazione di Origine Controllata "Primitivo di Manduria" è riservata ai vini rossi che
rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione per le seguenti
tipologie:
- "Primitivo di Manduria"
- "Primitivo di Manduria" Riserva.
La zona di produzione delle uve atte alla produzione del vino a Denominazione di Origine
Controllata "Primitivo di Manduria" ricade nelle province di Taranto e Brindisi e comprende i terreni
vocati alla qualità di tutto o parte dei Comuni compresi nelle suddette province. Tale zona è così
delimitata:
in provincia di Taranto, i territori dei comuni di Manduria, Carosino, Monteparano, Leporano,
Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico,San Marzano di San Giuseppe, Fragagnano,
Lizzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana, e quello della frazione di Talsano e delle isole
amministrative del comune di Taranto, intercluse nei territori dei comuni di Fragagnano e Lizzano.
In provincia di Brindisi i territori dei comuni di Erchie, Oria e Torre S. Susanna.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Primitivo di Manduria”.
La storia del vitigno “Primitivo" ha inizio alla fine del '700 ad opera di don Filippo Indelicati
che,nell'agro di Goia del Colle (Bari), selezionò in campo questa varietà fra le altre coltivate nel suo
vigneto. L'etimologia della parola rivela la predisposizione di suddetto vitigno alla precocità nella
maturazione. Già nel 1879,il più noto ampelografo ottocentesco Frojo, aveva scritto: "Il Primitivo
forma la coltura esclusiva di Gioia del Colle; se ne fa vino, da solo, di ottimo gusto ed alquanto
ricercato". In seguito altri studiosi del tempo se ne occuparono da De Rovasenda a Molon, ma
soprattutto Dal masso che così commentava: “il Primitivo soffre il caldo ed è poco resistente alle
lunghe siccità. La sua vita fenologica è più breve di altre varietà:a dispetto della precocità di
maturazione è, infatti di germogliamento tardivo e perciò poco soggetto ai danni delle brinate, la
fioritura è delicata e resistente discretamente agli attacchi di malattie crittogamiche. Caratteristica unica
nel panorama viticolo, le cosiddette femminelle, in zona dette racemi, raggiungono una perfetta
maturazione in epoca successiva alla prima vendemmia. Infatti, dopo un mese circa dalla prima
vendemmia, veniva effettuata la raccolta dei racemi,che sicuramente rappresentavano caratteristiche
differenti dai grappoli principali, ciononostante il mosto che ne derivava veniva vinificato in purezza e
il vino ottenuto si presentava più asciutto e tannico nonché più colorato di quello proveniente dalla
prima vendemmia. Nella relazione dell'inchiesta lacini (1871-1875) relativa alle terre d’Otranto il
primitivo non viene menzionato, bensì lo Zagarese, uva quest'ultima descritta anche da Frojo e De
Blasis nel Catalogo dei vini della provincia di Molise.
Nei corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino
all’attualità.
E’ stato riconosciuto come DOC fin dal 1974 (D.P.R. 30 ottobre 1974) .
Primitivo di Manduria Doc
Base ampelografica
I vini della Denominazione di Origine Controllata "Primitivo di Manduria" devono essere ottenuti
dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione
ampelografia:
Primitivo: minimo 85%.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei suddetti vini, le uve dei vitigni a
bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nelle province di Taranto e Brindisi, fino a un
massimo del 15%.
I vini a Denominazione di Origine Controllata "Primitivo di Manduria" all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Primitivo di Manduria":
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,50% vol;
- acidità totale minima: 5,0 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l;
Il residuo zuccherino non deve superare 18,0 g/l.
"Primitivo di Manduria" Riserva:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,00% vol;
- acidità totale minima: 5,0 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l;
Il residuo zuccherino non deve superare 18,0 g/l.
I vini a Denominazione di Origine Controllata "Primitivo di Manduria" all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Primitivo di Manduria":
- colore: rosso intenso, tendente al granato con l'invecchiamento;
- odore: ampio, complesso;
- sapore: dal secco all'abboccato, caratteristico.
"Primitivo di Manduria" Riserva:
- colore: rosso intenso con sfumature tendenti al granato;
- odore: ampio, complesso, talvolta con sentore di prugna;
- sapore: dal secco all'abboccato, di corpo, vellutato.
Primitivo di Manduria: si abbina ad arrosti di carni rosse, grigliate di carni, pastasciutte al ragù, zuppe corpose e selvaggina, formaggi stagionati. Temperatura di servizio 18° - 20°C.