Capriano del Colle DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” è riservata ai vini, di seguito elencati, che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione:
“Capriano del Colle” bianco,
“Capriano del Colle” bianco superiore,
“Capriano del Colle” Trebbiano;
“Capriano del Colle” rosso;
“Capriano del Colle” frizzante, limitatamente alla tipologia bianco e trebbiano;
“Capriano del Colle” novello, limitatamente alla tipologia rosso,
“Capriano del Colle” Marzemino
“Capriano del Colle” rosso riserva.

La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” comprende l’area collinare idonea alla coltura della vite dei comuni di Capriano del Colle e Poncarale in provincia di Brescia.

I due comuni Capriano del Colle e Poncarale hanno radici latine ed in origine venivano denominati “Capreanus” il primo e “Ponscaralis” il secondo. In tempi antichi la zona che circondava il Monte Netto era paludosa per le acque affioranti per cui il Monte costituiva un salubre luogo di insediamento per quelle popolazioni. In seguito anche la zona limitrofa al Monte, per l’abbassarsi della falda acquifera dovuto alla bonifica del territorio, finì per risanarsi completamente. In questo lasso di tempo però la vite veniva coltivata quasi come pianta medicinale in quanto il vino costituiva un valido aiuto nella battaglia contro la pellagra che costituiva una grave piaga della zona a tal punto che si tendeva ad estendere la vite anche in terreni non del tutto idonei. Alcuni documenti (L’economia Bresciana – C.C.I.A.A. di Brescia – 1927) accertano infatti che “la coltivazione di questi vini anche in terreni irrigui, fu provvidenziale nella lotta sostenuta contro la pellagra. Un’analisi fatta in molti comuni e convalidata da una relazione ufficiale della Giunta di Carpenedolo, mostra quanta efficacia avesse il vino nel combattere questa malattia. Nella battaglia per la rivincita del vino che oggi si combatte contro i puritani intransigenti, è utile accennare a questa sua benemerenza. Anche questa zona non sfuggì al flagello della fillossera e subì la degradazione del patrimonio viticolo originale con l’avvento degli ibridi, soprattutto il “Clinton” che in questa zona, per le favorevoli condizioni pedologiche ed ambientali, dava gradazioni altissime rispetto a produzioni di altre zone. Comunque la passione per la viticoltura riuscì ad avere ragione di questi vitigni e non appena la tecnica mise a disposizione dei viticoltori strumenti idonei alla ricostituzione di una viticoltura di pregio, ritornò fiorente la produzione di questi vini che seppero subito conquistarsi il favore dei consumatori.

Consorzio Montenetto (foto www.consorziovinicapriano.it)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” rosso, “Capriano del Colle” novello e “Capriano del Colle” rosso riserva devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Marzemino (localmente denominato Berzemino) minimo 40%; Merlot minimo 20%; Sangiovese minimo 10%.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, anche le uve a bacca rossa provenienti da vigneti idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia fino ad un massimo del 10% del totale.
Il vino a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” Marzemino deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti di Marzemino al 100%.
Il vino a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” bianco e bianco superiore devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Trebbiano di Soave o Trebbiano di Lugana e/o Trebbiano Toscano per almeno il 60%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia, fino ad un massimo del 40% ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
Il vino a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” trebbiano deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica Trebbiano di Soave o Trebbiano di Lugana e/o Trebbiano Toscano per almeno l' 85%.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, per un massimo del 15% del totale, anche le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia.
In deroga a quanto sopra, i vigneti esistenti alla data di pubblicazione del presente disciplinare di produzione, potranno usufruire della denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” per un periodo transitorio massimo di 10 anni entro cui dovrà avvenire l’adeguamento dei vigneti per l’iscrizione allo schedario vitivinicolo in base alla nuova ampelografia prevista dallo stesso disciplinare.

I vini a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Capriano del Colle” bianco anche frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,00 g/l.

“Capriano del Colle” superiore:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,00 g/l.

“Capriano del Colle” Trebbiano anche frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,00 g/l.

“Capriano del Colle” rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,00 g/l.

“Capriano del Colle” novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,00 g/l.

“Capriano del Colle” Marzemino:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,00 g/l.

“Capriano del Colle” riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,00 g/l.

E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare, con proprio decreto, i limiti sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore.

Caratteristiche organolettiche

I vini a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Capriano del Colle” bianco anche frizzante:
colore: giallo paglierino anche con tenui riflessi verdognoli,
odore: delicato, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, fresco, armonico, con eventuale percezione di legno.

“Capriano del Colle” superiore:
colore: giallo paglierino con tendenza al giallo dorato con l'invecchiamento,
odore: delicato, gradevole, caratteristico;
sapore: sapido, armonico, corposo con eventuale percezione di legno.

“Capriano del Colle” Trebbiano anche frizzante:
colore: giallo paglierino anche con riflessi verdognoli,
odore: delicato, gradevole;
sapore: secco, fresco, armonico, con eventuale percezione di legno.

“Capriano del Colle” rosso:
colore: rosso rubino;
odore: vinoso, gradevole, caratteristico;
sapore: sapido, asciutto, armonico con eventuale leggera percezione di legno.

“Capriano del Colle” novello:
colore: rosso con riflessi violacei;
odore: fruttato e in particolare di piccoli frutti di bosco;
sapore: fresco, rotondo,equilibrato.

“Capriano del Colle” Marzemino:
colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: delicato, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, fresco, armonico, con eventuale percezione di legno.

“Capriano del Colle” riserva:
colore: rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: etereo leggermente vinoso, ampio e caratteristico;
sapore: fine, asciutto, vellutato eventualmente con percezione di legno derivante dall’affinamento in botte.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia di vino.

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