La Denominazione di Origine Controllata “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco” è riservata ai vini, anche nella tipologia “frizzante”, che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione.
La zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei vini “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco” comprende la fascia vitivinicola collinare dell’Oltrepò Pavese per i territori a sud della via Emilia dei seguenti comuni in provincia di Pavia: Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano, Castana, Cigognola, Pietra de’ Giorgi.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere i vini a Denominazione di Origine “Buttafuoco
dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco”.
Considerato, sin dai tempi di Strabone, una zona di produzione di vini di qualità, l'Oltrepò Pavese è
quel lembo di terra collinoso a sud della Lombardia noto per essere il punto d'incontro di quattro
regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Tale peculiare caratteristica rende
l'Oltrepò Pavese ricco di culture, lingue, tradizioni e cucine differenti, ma ben integrate tra loro.
Questa terra è anche, anzi soprattutto, antica dimora della vite. Un'importante testimonianza arriva
dal reperto di un tralcio di vite, risalente ai tempi preistorici, trovato in Oltrepò Pavese. Strabone,
nel I secolo a.C., attribuì all'Oltrepò Pavese l'invenzione della botte. Nei suoi testi fu descritta di
dimensioni più grandi delle case. Nei secoli successivi si incontrano poi altre testimonianze. Andrea
Bacci, per esempio, nel XVI secolo, descrisse i vini di tale zone con il termine “eccellentissimi”.
L'Oltrepò Pavese vitivinicolo attuale trova le sue radici nel secolo scorso, come conseguenza dei
danni portati dalla fillossera, e nel rinnovamento globale del mondo vinicolo italiano di quel
periodo. E' sufficiente ricordare che nel 1884 l'Oltrepò Pavese vantava ben 225 vitigni autoctoni.
Oggi sono circa una dozzina quelli di maggior diffusione, tra cui i più diffusi sono sicuramente
Croatina con i suoi 3.900 ha e Barbera con i suoi 3.300 ha sui 13.300 totali.
Nel corso dei decenni la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principale del territorio, tanto
che nel 1970 il vino Oltrepò Pavese, e con esso la tipologia “Buttafuoco”, è stato riconosciuto come
DOC con DPR del 6 agosto.
Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese
Base ampelografica
Il vino “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco” deve essere ottenuto dalle uve prodotte
dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- Barbera: dal 25% al 65%;
- Croatina: dal 25% al 65%;
- Uva rara, Ughetta (Vespolina), congiuntamente o disgiuntamente: fino a un massimo del 45%.
Il vino a Denominazione di Origine Controllata “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco”, deve rispondere, all’atto dell’immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
“Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco”:
- titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 24,00 g/l.
“Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco” frizzante:
- titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: 12,00% vol, di cui almeno 11,50% vol.
effettivo;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 22,00 g/l.
E’ facoltà del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto, modificare per i vini di cui sopra i limiti indicati per l’acidità totale e l’estratto non riduttore.
Il vino a Denominazione di Origine Controllata “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco”, deve rispondere, all’atto dell’immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
“Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco”:
- colore: rosso vivo, più o meno intenso;
- odore: vinoso, intenso;
- sapore: asciutto, di corpo.
“Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” o “Buttafuoco” frizzante:
- colore: rosso vivo, più o meno intenso;
- odore: vinoso, intenso;
- sapore: asciutto, di corpo;
- spuma: vivace, evanescente.
In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.
Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese: si accompagna a selvaggina e secondi piatti tipici dell'Oltrepò Pavese. Ottimo abbinamento con formaggi grassi o stagionati. Temperatura di servizio 18°C.