Struggigrano - Tenebroides mauritanicus L.
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Coleotteri
Sottordine: Polifagi
Famiglia: Ostomatidi
Genere: Tenebroides
Specie: T. mauritanicus L.

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Cariossidi, Farine ed altri derivati, Frutta secca (Arachidi, Castagne, Noci, ecc.).

Identificazione e danno

Lo Struggigrano è un Coleottero che può raggiungere anche i 10 mm lunghezza; presenta un capo ben sviluppato e la livrea è nerastra-bruno brillante dorsalmente, mentre ventralmente si presenta bruno-rossiccio al pari delle zampe e delle antenne.
La larva è lunga circa 12-15 mm; presenta un colore bianco-giallognolo con il capo, il protorace e l'ultimo segmento addominale (questo si prolunga in due processi) scuri. I danni, peraltro quasi mai gravi, sono causati dall'azione trofica delle larve ed in parte degli adulti che si nutrono delle derrate descritte.

Ciclo biologico

Lo Struggigrano abita i magazzini dove vengono conservati i cereali; le femmine depongono le uova anche per periodi di un anno ed in momenti diversi. Le uova vengono deposte in gruppetti di alcune decine di elementi tra i detriti dei cereali. Le larve che ne escono si nutrono dei semi; esse dapprima vi penetrano quindi, consumato l'interno, escono per nutrirsi della parte esterna. A maturità si impupano tra i detriti. L'adulto, che può vivere anche due anni, ha abitudini alimentari fitofaghe (si nutre di derrate) e carnivore (preda larve e pupe di insetti generalmente granivori e si ciba dei resti di quelli morti). Lo Struggigrano compie 1-2 generazioni all'anno.

Struggigrano Struggigrano - Tenebroides mauritanicus L. (foto www.kerbtier.de)

Larva di Struggigrano Struggigrano - Tenebroides mauritanicus L. (foto www.ozanimals.com)

Lotta

Tecniche di prevenzione e lotta
Le tecniche di prevenzione e lotta devono seguire le seguenti regole basilari:
- i locali destinati a magazzino devono essere perfettamente impenetrabili dagli insetti. Le porte e le finestre devono possedere accorgimenti che ne consentano la chiusura ermetica. Lo stesso fabbricato deve essere isolato anche nelle fondazioni, per consentire le eventuali fumigazioni di disinfestazione, anche in pressione; le finestre devono essere dotate di reti di metallo o di nylon, a maglia fine, per impedire l'ingresso degli insetti adulti;
- nei magazzini e nei locali di lavorazione trovano efficace applicazione:
• trappole alimentari;
• trappole luminose a scarica elettrica;
• trappole sessuali: queste sono particolarmente efficaci contro i Lepidotteri. Con queste trappole si possono ottenere dei risultati diversi:
- la cattura massiva: in questo modo si diminuisce la consistenza numerica della popolazione, mediante la cattura dei maschi che non possono più compiere gli accoppiamenti;
- la cattura di monitoraggio: in questo modo si individua l'entità della popolazione e si segue il ciclo di sviluppo allo scopo di determinare la soglia di intervento. Questa consente di individuare il momento più propizio per intervenire con prodotti disinfestanti e solo quando l'entità della popolazione è tale da provocare un reale danno economico.
La soglia varia da 1 a 2 insetti per trappola a seconda del fitofago considerato;
la disinfestazione viene effettuata con fumiganti o con insetticidi ad azione residuale; essa può essere fatta sia con infestazioni in atto che con i locali vuoti, a scopo preventivo.

Le fumigazioni
Le fumigazioni devono essere effettuate da personale specializzato, previa autorizzazione della Questura, dell'A.S.L., o della Capitaneria di Porto.
Le dosi e i periodi di esposizione devono essere rigorosamente rispettati per evitare che il prodotto immagazzinato assuma odori che poi si trasmettono anche al pane e agli altri derivati.

Insetticidi residuali (azione per contatto)
L'applicazione delle dosi deve essere rigorosa per evitare l'insorgenza di fenomeni di resistenza, è inoltre opportuno alternare l'uso dei principi attivi, per ridurre questi fenomeni.

Altre metodologie di conservazione
Attualmente la conservazione delle derrate alimentari si sta orientando sull'impiego di due nuove tecnologie: l'atmosfera controllata e la refrigerazione; queste nuove tecniche che tendono a sostituire i prodotti chimici consentono di limitare le infestazioni e di ottenere prodotti conservati senza residui chimici.
Queste tecniche prevedono ambienti appositamente costruiti e naturalmente a tenuta stagna.
La tecnica dell'atmosfera controllata viene realizzata con l'impiego di Azoto oppure di Anidride carbonica in sostituzione dell'Ossigeno.
I risultati migliori si ottengono con l'Anidride carbonica che richiede tempi di applicazione minori, rispetto all'Azoto, anche in presenza di una certa % di Ossigeno.
Gli insetti muoiono per soffocamento e per l'effetto tossico della CO2 a livello cellulare.
La tecnica della refrigerazione consente di conservare efficacemente i prodotti per lunghi periodi in quanto viene bloccato il metabolismo degli insetti.
I tempi di refrigerazione variano a seconda dell’abbassamento di temperatura prescelto, che dipende dalle specie di insetti presenti e dal loro stadio di sviluppo.
La conservazione potrebbe essere anche integrata, cioè utilizzando entrambe le tecniche: basse temperature associate ad atmosfera controllata.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

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