Classe: Insetti
Ordine: Coleotteri
Sottordine: Polifagi
Famiglia: Cerambicidi
Genere: Saperda
Specie: S. carcharias L.
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Pioppo, Salice, Betulla.
La Saperda del Pioppo è un fitofago lignicolo abbastanza diffuso in Italia; è praticamente specifico del Pioppo su cui provoca, spesso, dei gravi danni al fusto ed alle branche principali, per le gallerie scavate dalle larve xilofaghe. Gli adulti (circa 30 mm di lunghezza) sono allungati, di colore grigio-ocraceo, per la presenza di una fitta e compatta tomentosità che riveste le elitre, il torace e le altre parti del corpo; il colore di fondo del corpo è bruno-nerastro. Le elitre ed il torace appaiono disseminati da una fitta punteggiatura nerastra.
Gli adulti, specialmente i maschi, sono dotati di lunghe antenne, arcuate verso la parte posteriore del corpo.
Le larve (circa 30-40 mm di lunghezza) sono biancastre, con sfumature giallastre; man mano si avvicinano alla maturità presentano peli rossiccio-brunastri, sparsi per il corpo.
Il danno maggiore è provocato dagli stadi larvali che scavano numerose gallerie negli organi legnosi (fusto e branche); queste gallerie sono evidenti per i fori esterni che sono pieni di rosure e colano un liquido denso, bruno-nerastro, tipico dell'attacco di Saperda.
Il legno colpito perde resistenza meccanica, con eventuale rottura dei rami e dei piccoli fusti; le piante, anche se adulte, subiscono un inevitabile stress, più o meno intenso a seconda dell'attacco. Le piante manifestano un deperimento generale che le rende più suscettibili ad attacchi parassitari come le Carie ed i Cancri che trovano nelle gallerie un ideale luogo di entrata.
Gli adulti sono dei defogliatori ed inoltre si nutrono anche delle giovani scorze; tuttavia non creano danni rilevanti e sicuramente molto meno gravi dei danni dovuti alle larve.
La Saperda carcharias completa il suo ciclo di sviluppo in due anni.
Essa sverna allo stadio larvale, dentro al legno delle piante ospiti; oppure, il 1° anno, può svernare come uovo, sotto la scorza in particolari pozzetti scavati dalle femmine con le mandibole.
Il periodo di uscita degli adulti è abbastanza ampio; infatti si estende da giugno a settembre. Pertanto, per il primo anno, il modo di svernare può essere diverso:
- le ovideposizioni precoci danno origine a larve già il primo anno; queste sverneranno;
- le ovideposizioni tardive daranno origine alle larve solo nel secondo anno, in primavera; in questo caso sverneranno le uova.
Dopo l'accoppiamento le femmine depongono le uova in un pozzetto, scavato con le mandibole, nel sottoscorza o direttamente negli anfratti della scorza; l'ovideposizione avviene sia sul fusto, di solito alla base, sia sulle grosse branche. Le uova possono svernare oppure originare, già il primo anno, le larve che iniziano la loro attività trofica nella zona corticale. Nella primavera del secondo anno queste larve, che nel frattempo avevano svernato, riprendono l'attività scavando gallerie profonde e aperte verso l'esterno; dal foro esce rosura e liquido denso. Questa attività si mantiene per tutto il secondo anno; alla fine le larve sverneranno per dare origine agli adulti nella primavera del 3° anno solare; in alcuni casi il ciclo si può prolungare anche nell'anno successivo (4° anno solare e 3° anno effettivo).
La Saperda compie, pertanto, una generazione ogni 2-3 anni.
Saperda del pioppo - Saperda carcharias L. (foto www.zin.ru)
Saperda del pioppo - Saperda carcharias L.
La lotta contro Saperda carcharias è di tipo chimico, tuttavia si avvale anche di pratiche agronomiche.
Le pratiche agronomiche consistono essenzialmente nell'eliminazione delle piante gravemente colpite o compromesse; inoltre è buona norma non lasciare i residui della potatura, specialmente se si tratta di grossi tagli, per evitare di avere un potenziale substrato di colonizzazione.
Lotta chimica
La lotta chimica primaverile viene diretta contro le giovani larve appena nate, se sverna come uovo, o contro le larve più mature svernanti con trattamenti diretti agli strati legnosi superficiali. I trattamenti vengono effettuati in primavera (aprile-maggio) e consistono in lavaggi degli organi legnosi con soluzioni a base di insetticidi. La lotta contro le larve già all'interno del legno, nel caso di piante di interesse paesaggistico o di esemplari particolari, può essere effettuata con interventi diretti dentro alla galleria, mediante iniezioni di insetticidi, oppure con spray, insufflando nelle gallerie insetticidi allo stato di aerosol, saturando le gallerie stesse, e chiudendole con stucco. Questi metodi non sempre hanno il successo sperato sia per la difficoltà di raggiungere le larve sia perché, comunque, il danno è già avvenuto.