Origine: Canada.
Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA
Il Cane da Orso dei Tahltan (Tahltan Bear Dog) è una razza autoctona del Canada. La razza era allevata, in tempi lontani, dagli indiani Tahl-Tan, i quali ne sfruttarono le sue ottime qualità venatorie. Veniva utilizzato per la caccia all’orso nero e la lince. È una delle poche razze, se non l’unica, in grado di affrontare il gigantesco orso grizzly. È un cane antico, riscoperto recentemente ed allevato anche come cane da compagnia. Nell’anno 1988, il Canadian Kennel Club, celebrando il suo centesimo anno con una maestosa esposizione canina a Toronto, renderà noto lo Standard del Tahltan Bear Dog, che così verrà riconosciuto ufficialmente dallo stesso Club.
Cane di media-piccola taglia, alto al garrese da 30 a 40 cm se maschio, mentre le femmine sono proporzionalmente più piccole. La testa appare decisamente da volpe, con orecchie erette. Il mantello è quasi sempre nero sulla testa, con irregolari macchie nere sul corpo bianco. Comunque ci sono anche molti soggetti con macchie grigio scuro, ed altri completamente neri. Una delle caratteristiche tipiche di questo tipo di cane è rappresentata dalla coda lunga 13-20 cm e portata eretta, è molto grossa anche sulla punta, ricca di pelo in foggia di pennacchio. La sua coda è dissimile dalla coda di qualsiasi altra razza conosciuta.
Esiste la credenza che questa razza non possa vivere al di fuori dei Paesi nordici o di ambienti freddi, in realtà è un cane che riesce ad adattarsi benissimo ad ogni tipo di ambiente e condizione climatica, sempre non oltrepassando i limiti. È un cane che si accontenta di poco per mangiare, perché abituato a vivere in luoghi dove il cibo scarseggia. Ha l’abbaio del tutto simile a quello di un volpino, ma a volte può anche ululare come un Coyote. Molto affettuoso con la famiglia.
Cane da Orso dei Tahltan
Cane da Orso dei Tahltan (foto www.zooclub.com.ua)
Ammesso e riconosciuto solo dal Canadian Kennel Club. Attualmente la razza non è riconosciuta dalla Federazione Internazionale.
a cura di Vinattieri Federico - www.difossombrone.it