Trexenta Igt
Atlante dei vini - Vini IGT IGP

Zona di produzione e storia

L'indicazione geografica tipica "Trexenta" è riservata ai seguenti vini:
bianchi, anche nella tipologia frizzante;
rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello;
rosati, anche nella tipologia frizzante.
I vini a indicazione geografica tipica "Trexenta" bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione nella regione Sardegna iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, a bacca di colore corrispondente.

La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l'indicazione geografica tipica "Trexenta" comprende l'intero territorio dei seguenti comuni: Barrali, Gesigo, Guamaggiore, Guasila, Mandas, Ortacesus, Pimentel, Samatzai, Selegas, Senorbi, Siurgus Donigala, Suelli, S. Basilio, S. Andrea Frius in provincia di Cagliari.

Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere la denominazione“IGT Trexenta”.
In Trexenta la coltivazione della vite ha origini antichissime, essendo fra le più antiche aree della Sardegna a vocazione viticola. Testimonianze della sua presenza iniziano infatti dalla fine del neolitico.
Il territorio è disseminato di testimonianze e reperti che documentano la presenza della vite fin dalla preistoria nei principali insediamenti nuragici di Simieri, Turriga, Monte luna, nei quali sono numerosi i ritrovamenti di resti di anfore ed enotri utilizzati per la conservazione del vino.
Numerose sono inoltre le testimonianze dell’importanza della coltivazione dell’uva da vino nel periodo romano, oggetto anche di studi recenti per il recupero delle antiche tecniche di vinificazione. E probabile che già allora la caratteristica conformazione del territorio, idealmente suddivisibile in una zona pianeggiante e in una zona di media collina, avesse portato ad una suddivisione nella destinazione produttiva del territorio in una zona cerealicola ed una zona a forte una vocazione viticola. Se le testimonianze nel territorio della presenza punica e romana sono numerose, nulla o quasi resta del periodo della dominazione vandalica durata fino al 533 d.c., anno in cui la Sardegna entrò a far parte dell'esarcato di Bisanzio.
La Trexenta nel periodo giudicale fece parte del giudicato di Cagliari. Dopo la conquista della città e dei territori circostanti da parte dei pisani avvenuta nel 1258, la Trexenta fu incorporata nel giudicato di Arborea diventando presumibilmente possesso del comune di Pisa il cui declino, a partire dal 1324, diede inizio alla sottomissione della Sardegna e così della Trexenta agli aragonesi.
Nel 1720 dopo una parentesi di dominio austriaco, la Sardegna e così la Trexenta fu ceduta a Vittorio Amedeo II di Savoia e fece parte del regno di Sardegna prima e del regno d'Italia successivamente (1860).
Citano l’Angius e il Casalis nel “Il Dizionario: Sardegna paese per paese -1837-1855”: “Il giudicato di Cagliari o Plumino nella sua integrità era più ragguardevole degli altri non solo per la sua maggior estensione, ma ancora per più numerosa popolazione, per ricchezza e per potenza (...).
Questo regno era diviso in quindici curatorie, delle quali sei marittime, Campidano, Nora, Sulcis, Sàrrabus, Chirra, Ogliastra; e nove mediterranee, Decimo, Sigerro, Gippis, Nuràminis, Dolia, Trecenta, Seurgus, Galila, Barbagia (...) dove si ragiona delle antiche popolazioni, e della fertilità del suolo....”. E’ in questo periodo storico che la viticoltura anche in Trexenta raggiunge un alto livello di coltivazione.
Nel corso del tempo la viticoltura continua a rappresentare per la Trexenta, la coltura caratterizzante per la qualità dei suoi prodotti e per la tradizione che viene tramandata da una generazione all’altra come confermato dalla presenza della cantina Trexenta, una delle realtà agricole più importanti e caratterizzanti del territorio.
La Cooperativa Agricola Trexenta, nasce nel 1956 dall’iniziativa di 23 viticoltori di diversi paesi della Trexenta. Già negli anni '70 i vini della Cantina, sopratutto Nuragus e Monica, vengono esportati in Francia e Germania.
Negli anni '80 inizia la diversificazione produttiva, sorgono così vigneti di Vermentino,Cannonau,Nuragus Monica, Bovale e Bovaleddu, Malvasia, Moscato e Nasco. La vocazione del territorio e del clima mediterraneo viene valorizzata non solo attraverso la produzione di uve di ottima qualità,a partire da questi vitigni ma anche attraverso l’uso delle varietà antiche che costituiscono un prezioso patrimonio nella storia dell’enologia locale.
L'esperienza nella cultura della vite, tramandata di padre in figlio, insieme ad un'accurata selezione delle uve e un'adeguata tecnologia garantiscono elevati standard qualitativi.
Oggi la cantina si estende su una superficie di circa 350 ettari di vigneto gestita con una professionalità consolidata tramandata da generazioni.
Annualmente vengono prodotte circa 1.000.000 di bottiglie che vengono vendute per il 50% in Sardegna e per il 50% fuori dall'isola.

Trexenta Igt Trexenta Igt

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
L'indicazione geografica tipica "Trexenta", con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione nella regione Sardegna con l'esclusione dei vitigni Cannonau, Carignano, Girò, Malvasia, Monica, Moscato, Nasco, Nuragus, Semidano, Vermentino e Vernaccia è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, per almeno l'85% dai corrispondenti vitigni.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Sardegna, fino a un massimo del 15%.
I vini a indicazione geografica tipica "Trexenta" con la specificazione di uno dei vitigni di cui al presente articolo, possono essere prodotti anche nelle tipologie frizzante nonché novello per i vini ottenuti da vitigni a bacca rossa.

I vini a indicazione geografica tipica "Trexenta", seguiti o meno dal riferimento al nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:

"Trexenta" bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 13 g/l.

"Trexenta" rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 17 g/l.

"Trexenta" rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.

"Trexenta" novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.

"Trexenta" bianco frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 13 g/l.

"Trexenta" rosso frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.

"Trexenta" rosato frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.

Caratteristiche organolettiche

I vini a indicazione geografica tipica "Trexenta", seguiti o meno dal riferimento al nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:

"Trexenta" bianco:
colore: dal bianco carta al giallo ambrato
odore:caratteristico
sapore:dal secco al dolce.

"Trexenta" rosso:
colore: da rosso rubino tenue a rosso granato
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce.

"Trexenta" rosato:
colore: dal rosa pallido al rosa carico
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce.

"Trexenta" novello:
colore: da rosso con riflessi violacei a rosso rubino
odore: caratteristico
sapore: dal secco all’abboccato.

"Trexenta" bianco frizzante:
colore: dal bianco carta al giallo
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.

"Trexenta" rosso frizzante:
colore: dal rosso rubino tenue al rosso rubino
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.

"Trexenta" rosato frizzante:
colore: dal rosa pallido al rosa carico
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.

I vini a indicazione geografica tipica “Trexenta” con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia.

Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
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