L'indicazione geografica tipica "Parteolla" è riservata ai seguenti vini:
bianchi, anche nella tipologia frizzante;
rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello;
rosati anche nella tipologia frizzante.
La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l'indicazione geografica tipica "Parteolla" comprende l'intero territorio amministrativo dei seguenti comuni: Dolianova, Donori, Monastir, Serdiana, Soleminis e Ussana in provincia di Cagliari.
Il Parteolla è una regione storica della Sardegna sud-orientale, il suo nome deriva dal latino, in
quanto nel periodo romanico, la Curatoria (o Partes) di Dolia era detta anche “Parte Olla” (Fonte: “La vite e il vino della Sardegna” Mario Sanges -1999).
Il nome “Olla” invece deriverebbe da Iolao leggendario capo dei Tespiesi, provenienti dall'antica
Grecia (Fonte: “Mal di Sardegna” Marcello Serra).
Nel Parteolla la tradizione vitivinicola si tramanda sin dai tempi più remoti. La coltivazione della
vite e le sue trasformazioni in vino sono testimoniate sin dal periodo nuragico. Infatti, contenitori “da vino” in forme tipiche della cultura sarda “brocche askoidi” che hanno caratterizzato il
repertorio vascolare sardo fino alla prima Età del Ferro sono stati rinvenuti nel villaggio nuragico di
Monte Olladiri” di Monastir.
Per quanto riguarda le attrezzature per la vinificazione in Età Nuragica, va citato, anche se allo stato
attuale delle conoscenze non si hanno elementi certi, il ritrovamento del controverso torchio nel
villaggio nuragico di Monte Zara di Monastir, detti “pressoi”, realizzati in pietra e presumibilmente
utilizzati per la pigiatura dell’uva (Fonte: “La vite e il vino della Sardegna” Mario Sanges - 1999).
In un periodo storico più recente, citano l’Angius e il Casalis nel “Il Dizionario: Sardegna paese per
paese -1837-1855”: “Il giudicato di Cagliari o Plumino nella sua integrità era più ragguardevole
degli altri non solo per la sua maggior estensione, ma ancora per più numerosa popolazione, per
ricchezza e per potenza (...). Questo regno era diviso in quindici curatorie, delle quali sei marittime,
Campidano, Nora, Sulcis, Sàrrabus, Chirra, Ogliastra; e nove mediterranee, Decimo, Sigerro,
Gippis, Nuràminis, Dolia, Trecenta, Seurgus, Galila, Barbagia (...) dove si ragiona delle antiche
popolazioni, e della fertilità del suolo....”.
E’ in questo periodo storico dei giudicati che la viticoltura raggiunge un alto livello di coltivazione,
come ribadisce sempre, il Dizionario di Angius-Casalis “Grandissima ne’ più luoghi è la forza delle
terre (...) Le vigne sono con molta cura coltivate in quello di Sicci e di S. Pantaleo, che danno alla
capitale uve e mosto (...)”. La potenzialità dell’area é ancora oggi ritenuta valida per le
caratteristiche pedoclimatiche e per risorse umane impegnate che attribuiscono al “Parteolla”,
prestigio e sinonimo di una viticoltura di qualità.
La forma di allevamento più diffusa è a controspalliera, con sesti di impianto variabili in base alla
fertilità del suolo e alla vigoria delle piante, variano da m. 1,90-2,50 nell'interfila e 0,9-1,20 lungo la
fila; la potatura più diffusa in questa forma di allevamento é a guyot e più raramente a cordone
speronato.
Sono ancora presenti nelle zone più tradizionali e nei vigneti più vecchi, forme di allevamento ad
alberello sostenuto o meno da tutori e fili di ferro, la potatura prevalente é a sperone con 2-3
gemme, ma talvolta si alleva un corto capo a frutto. Queste forme di allevamento consentono di
ottimizzare l’esposizione dei ceppi alla luce e all’aria permettendo una razionale conduzione dei
vigneti e consentendo una migliore qualità delle uve.
Parteolla (foto www.lamiasardegna.it)
Base ampelografica
I vini a indicazione geografica tipica "Parteolla" bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve
provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione
nella regione Sardegna iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, a bacca di colore corrispondente.
L'indicazione geografica tipica "Parteolla", con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla
coltivazione nella regione Sardegna con l'esclusione dei vitigni Cannonau, Carignano, Girò,
Malvasia, Monica, Moscato, Nasco, Nuragus, Semidano, Vermentino e Vernaccia è riservata ai vini
ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, per almeno l'85% dai
corrispondenti vitigni.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le
uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione
Sardegna, fino a un massimo del 15%.
I vini a indicazione geografica tipica "Parteolla" con la specificazione di uno dei vitigni possono essere prodotti anche nelle tipologie frizzante nonché novello per i vini
ottenuti da vitigni a bacca rossa.
I vini a indicazione geografica tipica "Parteolla", anche con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:
"Parteolla" bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 13 g/l.
"Parteolla" rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 17 g/l.
"Parteolla" rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.
"Parteolla" novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
"Parteolla" bianco frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 13 g/l.
"Parteolla" rosso frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.
"Parteolla" rosato frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.
I vini a indicazione geografica tipica "Parteolla", anche con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:
"Parteolla" bianco:
colore: dal bianco carta al giallo ambrato
odore:caratteristico
sapore:dal secco al dolce.
"Parteolla" rosso:
colore: da rosso rubino tenue a rosso granato
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce.
"Parteolla" rosato:
colore: dal rosa pallido al rosa carico
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce.
"Parteolla" novello:
colore: da rosso con riflessi violacei a rosso rubino
odore: caratteristico
sapore: dal secco all’abboccato.
"Parteolla" bianco frizzante:
colore: dal bianco carta al giallo
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.
"Parteolla" rosso frizzante:
colore: dal rosso rubino tenue al rosso rubino
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.
"Parteolla" rosato frizzante:
colore: dal rosa pallido al rosa carico
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.
I vini a indicazione geografica tipica “Parteolla” con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.
Variano a seconda della tipologia.