La denominazione di origine controllata "Mandrolisai" è riservata ai vini rosso e rosato che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
Le uve devono essere prodotte nell'ambito del territorio del Mandrolisai comprendente per intero il territorio amministrativo dei seguenti comuni: Ortueri, Atzara, Sorgono, Tonara, Desulo e Meana Sardo, in provincia di Nuoro; e del comune di Samugheo in provincia di Oristano.
Secondo accreditati autori il Bovale sardo, localmente denominato “Muristellu”, che costituisce la
base ampelografica del Mandrolisai con Monica e Cannonau, sarebbe stato coltivato prima che in
Sardegna, in Spagna ed in Francia. Il Prof. Sante Cettolini, già direttore della Regia Scuola di
Viticoltura ed Enologia di Cagliari sostiene che il “Muristellu” sardo provenga dal “Morastel”
spagnolo, che quindi dalla Spagna sia stato importato ed in Francia ed in Sardegna.
Il Muristellu quindi potrebbe essere stato introdotto in Sardegna dalla Penisola Iberica, nel periodo
della dominazione aragonese e quindi a tale epoca almeno risale la sua coltivazione da parte dei
viticoltori sardi.
In epoca successiva il Gemelli nel suo Rifiorimento della Sardegna (anno 1776) fa menzione del
Muristellu, considerandolo come un vitigno in grado di fornire un vino di qualità.
Il vitigno Muristellu ha sempre goduto di buona fama tra i viticoltori isolani al punto che, dopo il
flagello della fillossera abbattutosi in Sardegna a cavallo dei secoli XIX e XX, è stato ricoltivato su
piede americano in misura almeno pari che in passato, andandosi maggiormente a concentrare nel
Sassarese ed al centro dell’Isola nella regione del Mandrolisai.
I vini a DOC "Mandrolisai" sono ottenuti da uve provenienti dai vitigni presenti nei vigneti secondo
la seguente percentuale: Bovale sardo non meno del 35%; Cannonau dal 20% al 35%; Monica dal
20% al 35%. Possono concorrere alla produzione di detti vini anche uve di altri vitigni a bacca nera
idonei alla coltivazione per la regione Sardegna presenti nei vigneti fino ad un massimo del 10%.
La vite è allevata “ad alberello tradizionale” o modificato con l'ausilio di tutori, o in forme a
spalliera poco espanse, con basse rese per pianta e per ettaro.
I viticoltori della zona nel 1950 decisero di unire le forze per migliorare la produzione e l'immagine
del loro vino e costituirono la Cantina del Mandrolisai, che ha determinato un significativo sviluppo
dell'industria enologica della zona tradizionale della Sardegna centrale interessata dalla produzione
della DOC “Mandrolisai”.
Recentemente sono sorte aziende vitivinicole private che, nel trasformare le aziende di tradizione
familiare e consorziandosi tra loro, promuovono il vino a DOC Mandrolisai in un'ottica di
marketing territoriale.
Vigneto - Mandrolisai Doc
Base ampelografica
I vini "Mandrolisai" devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vitigni presenti nei vigneti
nella proporzione appresso indicata:
- Bovale sardo non meno del 35%;
- Cannonau dal 20% al 35%;
- Monica dal 20% al 35%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve degli altri vitigni idonei alla
coltivazione per la regione Sardegna, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da
vino, presenti nei vigneti fino ad un
massimo del 10%.
I vini "Mandrolisai", all'atto della immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Rosso":
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5%;
- acidità minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
"Rosso Superiore":
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5%;
- acidità minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
"Rosato":
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5%;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 17 g/l.
E' in facoltà del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di modificare, con proprio decreto, i limiti minimi sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore.
I vini "Mandrolisai", all'atto della immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Rosso":
- colore: rosso rubino tendente al rosso arancione con l'invecchiamento;
- odore: vinoso, con profumo caratteristico e gradevole;
- sapore: asciutto, sapido, con retrogusto amarognolo.
"Rosso Superiore":
- colore: rosso rubino tendente al rosso arancione con l'invecchiamento;
- odore: vinoso, con profumo caratteristico e gradevole;
- sapore: asciutto, sapido, con retrogusto amarognolo.
"Rosato":
- colore: rosato tendente al cerasuolo;
- odore: vinoso con profumo caratteristico e gradevole;
- sapore: asciutto, sapido con retrogusto gradevolmente amarognolo, armonico, vellutato
caratteristico.
Variano a seconda della tipologia di vino.