Circa 30.000 anni fa lo zebù pakistano è arrivato fino all'attuale Piemonte dove, trovando una barriera naturale formata dall'arco alpino, si è insediato integrandosi con la popolazione bovina preesistente, adattandosi all'ambiente e determinando, nel tempo, la formazione dell'attuale razza Piemontese. E' diffusa in quasi tutto il Piemonte, ma le principali zone di allevamento sono le province di Asti, Cuneo e Torino. L'Associazione Nazionale degli Allevatori della Razza Piemontese (A.Na.Bo.Ra.Pi.) è stata costituita nel 1960 con il compito di effettuare attività di miglioramento genetico e sviluppo della razza. Tale attività si concretizza nella definizione degli obiettivi di selezione, nella gestione del Libro Genealogico, del Centro Genetico per la Prova di Performance, delle Prove di Progenie e del Centro Tori dove viene prodotto il seme dei tori abilitati alla Inseminazione Artificiale. E' la razza da carne più rappresentata in Italia. Razza molto docile.
Mantello: nei tori il mantello è grigio o fromentino chiaro con sensibile accentuazione dei peli neri sulla testa (specie intorno alle orbite), sul collo, sulle spalle e sulle regioni distali degli arti; talora anche nelle facce laterali del tronco e sugli arti posteriori con formazione di macchie o chiazze scure; nelle vacche il mantello è bianco o fromentino chiaro con sfumature fino al grigio o al fromentino; i vitelli alla nascita hanno il mantello fromentino carico.
Pigmentazione: sono nere le seguenti parti: il musello, le labbra, le mucose orali (lingua, palato e guance), le ciglia, i margini delle palpebre e dell'orecchio, il fiocco del prepuzio, la parte inferiore dello scroto, la nappa della coda, l'apertura anale e le labbra della vulva, gli unghioni e gli unghielli. Le corna, nere sin verso i 20 mesi di età, si presentano negli adulti giallastre alla base, più chiare nel terzo medio e nere all'apice. La parziale depigmentazione delle parti predette non costituisce motivo di squalifica.
Cute: morbida, elastica, sottile.
Spalle: compatte, larghe, muscolose, bene aderenti al tronco ed in giusta direzione.
Collo: largo, muscoloso e con gibbosità alquanto pronunciata nel toro, relativamente lungo e meno muscoloso nelle femmine, giogaia leggera e di medio sviluppo.
Testa: espressiva, più corta e larga nel toro, più lunga e fine nella vacca, sincipite ricoperto da un piccolo ciuffo, sovente di color fromentino chiaro, fronte piana e lievemente depressa fra le arcate orbitali prominenti; orecchio di medio sviluppo, occhi grandi con espressione vivace (il colore dell'iride è nero); il naso largo, diritto, con narici ampie, musello largo, bocca ampia con labbra ben pronunciate.
Garrese: ampio e muscoloso, unito con continuità al collo.
Dorso: largo ed orizzontale.
Lombi: muscolosi e pieni.
Petto: largo e muscoloso.
Torace: profondo.
Costato: ben arcuato, lungo, profondo.
Ventre: ampio e profondo.
Fianchi: pieni, piuttosto lunghi.
Coda: lunga, con fiocco abbondante.
Groppa: nel toro ampia e di buon sviluppo muscolare, nella vacca larga, lunga e muscolosa.
Coscia: nei tori ampia e ben muscolosa, nelle vacche piena e ben sviluppata.
Natiche: nei tori ampie e di accentuato sviluppo muscolare, lunghe, nelle vacche ampie e ben discese.
Arti Anteriori: solidi, braccio piuttosto corto, avambraccio lungo e muscoloso, ginocchio spesso e largo, stinco di media lunghezza e solido, nodello robusto, pastoia corta, unghioni robusti e serrati.
Arti Posteriori: ben diretti esenti da tare, gamba muscolosa, garretto largo e solido, non diritto e non falciato, nodello robusto, pastoia corta, unghioni robusti e serrati.
Andatura: regolare.
Mammella: di regolare conformazione, con quarti regolari e capezzoli ben disposti, ben vascolarizzata.
Testicoli: armonicamente sviluppati e discesi nello scroto.
I seguenti difetti, di cui solamente i primi tre sono oggetto di rilievo alla nascita, comportano l'esclusione dal Libro Genealogico:
Macroglossia: è un fenomeno che si manifesta nei primi giorni di vita e che successivamente scompare. E' caratterizzata da un ingrossamento della lingua che spesso fuoriesce dalla rima labiale. Ciò normalmente comporta difficoltà nella suzione del latte dalla madre e quindi conseguente necessità di assistenza da parte dell'allevatore;
Artrogrifosi: è una manifestazione, a carico degli arti, di natura congenita caratterizzata da arcatura accompagnata da arrembatura e rampinismo. Gli arti si presentano arcuati e tendono a piegarsi in maniera più o meno accentuata; il vitello ha difficoltà sia nel deambulare che nel rimanere "in piedi" (in stazione).
Depigmentazione: totale di una mucosa (in particolare quella della lingua e/o del palato)
Mantello atipico: con colori, pezzature, lunghezza ed aspetto del pelo anomali;
Brachignatismo: si presenta come eccessiva lunghezza della mascella rispetto alla mandibola;
Prognatismo: con sviluppo eccessivo della mandibola rispetto a quello della mascella;
Criptorchidismo: mancata discesa dei testicoli nello scroto;
Monorchidismo: un solo testicolo disceso nello scroto.
I vitelli alla nascita hanno mantello di colore fromentino carico.
Razza a spiccata attitudine alla produzione della carne, caratterizzata da adeguato sviluppo somatico, buoni incrementi giornalieri in peso vivo, e buon adattamento ai vari ambienti anche in condizioni modeste di alimentazione nonché buona capacità di produzione di latte per l'allevamento del vitello. Petto ampio e muscoloso, garrese ampio, lombi muscolosi, tronco lungo, groppa e coscia di buon sviluppo muscolare. Carcassa con poco grasso e di eccellente qualità di carne con bassa percentuale di osso.
La produzione prevalente è il vitellone:
- macellati mediamente a 15-18 mesi di età
- PV macellazione di 500-600 kg
- ottime rese alla macellazione
Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese - www.anaborapi.it
Vacca di razza Piemontese
Toro di razza Piemontese
Toro di razza Piemontese (foto Anaborapi)
Vacca di razza Piemontese (foto Anaborapi)