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Riserva Naturale Regionale del Sacro Monte di Varallo - Piemonte
Atlante dei Parchi e delle aree protette in Italia

Tipologia di area protetta - Dove si trova

Tipologia: Riserva Naturale Regionale Speciale; istituita con L.R. 28 aprile 1980, 30.
Regione: Piemonte
Provincia: Vercelli

La Riserva Naturale Regionale del Sacro Monte di Varallo è situata in Valsesia, Comune Varallo Valsesia, provincia di Vercelli. Il Santuario si trova su un suggestivo sperone di roccia che domina il paese.

Sacro Monte di Varallo - Piazza dei Tribunali (foto Franco Andreone www.sacrimonti.net)

Sacro Monte di Varallo

Il Sacro Monte di Varallo è il più antico e importante Sacro Monte piemontese, costituito da una basilica e da 45 cappelle con oltre 800 statue di legno e terracotta policroma. La sua storia ha inizio nel 1491, quando il frate francescano Bernardino Caimi di Milano, ritornato dalla Terra Santa dove era stato guardiano del Santo Sepolcro, decise di riprodurre in Valsesia i luoghi santi di Palestina. La “Nuova Gerusalemme”, così venne chiamato il Sacro Monte, inizialmente intendeva riprodurre i lontani siti della tradizione cristiana. All’interno di questi luoghi furono poste delle immagini, pitture o sculture, per evocare il corrispondente avvenimento della storia della vita di Cristo.
Già nel primo Cinquecento, grazie all’opera del pittore, scultore e architetto Gaudenzio Ferrari la scena all’interno delle cappelle venne rappresentata in una geniale e innovativa compenetrazione di pittura e scultura, con grande realismo, affinché il devoto potesse sentirsi fortemente coinvolto dallo spettacolo raffigurato e quasi parte di esso. L’opera di Gaudenzio Ferrari verrà presa a modello nella costruzione di molti altri Sacri Monti. In epoca di Controriforma il Sacro Monte assunse la fisionomia di un percorso, reale ma al tempo stesso mistico, che il pellegrino compie seguendo il racconto della storia della vita di Cristo. Alla realizzazione di questo straordinario complesso monumentale hanno contribuito nel tempo importanti artisti piemontesi, oltre a Gaudenzio Ferrari, quali Bernardino Lanino, Tanzio da Varallo, i fratelli d’Enrico, il Morazzone, Dionigi Bussola, Vittorio Alfieri.