Tipologia: Parco Nazionale; istituito con R.D.L. 3 dicembre 1922, n. 1584, convertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473, integrato da D.P.R. 3 ottobre 1979.
Regione: Valle d'Aosta, Piemonte
Province: Aosta, Torino
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è stato il primo parco istituito in Italia (nel 1922); a cavallo tra Piemonte e Valle d'Aosta, si estende su circa 70.286 ettari nelle Alpi Gaie, in un ambiente di tipo prevalentemente alpino. L'area del Gran Paradiso è caratterizzata da tutti gli ambienti alpini, dai paesaggi agresti dei fondovalle ai boschi di conifere, dai pascoli alpini alle pareti e ai ghiacciai delle quote più elevate, che toccano i 4.000 metri proprio con la vetta del Gran Paradiso.
Stambecchi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (foto www.valdirhemes.net)
Gran Paradiso (foto www.globalgeografia.com)
Il Gran Paradiso è un unico, grande massicio montuoso compreso all'incirca tra le Valli della Dora Baltea in Val d'Aosta e la Valle dell'Orco in Piemonte. Il territorio del Parco è formato da cinque valli principali: Cogne, Valsavarenche, Rhemes (Val d'Aosta) e Orco e Soana (Piemonte); l'area comprende, inoltre, circa 60 ghiacciai, 60 laghetti e numerose cascate. Da un punto di vista geologico è formato per lo più da rocce metamorfiche e, in misuara minore, di rocce ignee. Lungo la frontiera con la Francia confina con il Parco Nazionale della Venoise, formando così una vasta area protetta sovranazionale di circa 120.000 ettari.
Tutta la storia del parco Gran Paradiso è legata a quella di un animale: lo stambecco, specie simbolo che vive nelle sue praterie d'alta quota e sulle pareti rocciose. L'area protetta è caratterizzata da un ambiente tipicamente alpino. I ghiacciai e i torrenti hanno modellato nel corso dei millenni le sue montagne fino a creare le attuali vallate. Nelle foreste dei fondovalle i larici si trovano frammisti ad abeti rossi, pini cembri e più raramente all'abete bianco. Salendo lungo i pendii, gli alberi ad alto fusto lasciano il posto al pino mugo e ai vasti pascoli alpini, ricchi di fiori nella tarda primavera, fino ad arrivare alla vetta del Gran Paradiso, a quota 4.061 metri, dove il paesaggio è formato da rocce e ghiacciai.
Storia
Parco del Gran Paradiso e stambecco sono legati da una lunga storia iniziata nel 1856, quando il re Vittorio Emanuele II dichiarò questa area Riserva Reale di Caccia, salvando in questo modo dall'estinzione lo stambecco. Venne formato un corpo di guardie specializzate e costruita una fitta rete di sentieri e mulattiere che ancora oggi costituiscono la migliore ossatura viaria per la protezione della fauna da parte dei guardaparco e formano il nucleo degli odierni dei sentieri per escursionisti.
Nel 1919 il re Vittorio Emanuele III si dichiarò disposto a donare allo Stato italiano la riserva di caccia, purché venisse creato un parco nazionale. Il 3 dicembre 1922 venne istituito il Parco nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale italiano. Negli anni successivi gli stambecchi aumentarono considerevolmente di numero e venne ripristinata la estesissima rete di mulattiere reali. Successivamente, a causa del licenziamento delle guardie locali, dello svolgersi di manovre militari all'interno del parco e della Seconda guerra mondiale, il numero di stambecchi si ridusse drasticamente fino ai soli 416 capi del 1945. Finalmente, nel 1947, la gestione dell'area protetta venne affidata alla gestione di un ente autonomo.
Gli anni sessanta e settanta furono anni di grandi conflitti e di incomprensioni tra il parco e le popolazioni locali. Poi, più recentemente, si è iniziato a capire che il parco poteva essere anche un'occasione di rilancio e di sviluppo per l'economia della zona e, oggi, enti locali e parco collaborano attivamente nella realizzazione di molti progetti di sviluppo e ricerca.
Fauna
Nelle praterie e negli ambienti rocciosi del Gran Paradiso la specie più caratteristica è ovviamente lo stambecco; tipici delle zone alte sono anche la lepre bianca, il camoscio alpino, la pernice bianca, la marmotta e l'aquila reale.
Altre specie presenti nelle aree boschive e nei fondovalle sono il capriolo, il cervo, il cinghiale, la martora, lo scoiattolo, il gallo forcello, la coturnice, la faina, la donnola, l'ermellino, la volpe e la lince.
Per vedere le caratteristiche delle singole specie >>> Atlante della fauna selvatica
Flora
La vegetazione del parco è composta per lo più da boschi di larici, abeti rossi, pini silvestri, abeti bianchi cirmoli. Nelle zone intermedie fra i boschi e i pascoli alpini crescono gli ontani e, nelle zone più umide, il rododendro e il ginepro.
Molto particolare è la presenza della cinquefoglia di pensilvania e dell'erba storna di Thomas (presente solo in Nord Africa), inoltre c'è la linnea, la cortusa di Mattioli, il cardo spinosissimo, la pulsatilla primaverile e quella comune, il ranuncolo dei Pirenei e il semprevivo a fiori grandi.
Di notevole importanza botanica è la presenza di fiori ai limiti dei 4.000 m: campanule, silene, sassifraghe, ranuncoli e genziane, oltre a specie preziose come la stella alpina, l'assenzio e l'androlace dei ghiacciai.
Mappa e logo del Parco Nazionale Gran Paradiso - www.pngp.it
Aree di particolare interesse:
Valle di Campiglia, Gran Piano di Noasca, Piano del Nivolet, Orvieille - Lago Djouan, Rifugio Vittorio Sella e Casolari dell'Herbetet.
Le valli del Parco nazionale del Gran Paradiso sono : Valle Orco, Valle Soana, Val di Cogne, Valsaverenche e
Val di Rhêmes.
Centri visitatori
Durante l'estate presso questi centri vengono organizzate attività di animazione per ragazzi, proiezioni ed escursioni. Salvo Noasca, aperto tutto l'anno, tutti i centri sono aperti nei mesi estivi, a Natale e in alcune domeniche dell'anno.
Mostre permanenti ed ecomusei:
- Lago Serrù-Valle Orco - Il Sentie o del Colle della Losa: mostra permanente che si occupa delle attività che i due parchi nazionali, il Gran Paradiso e la Vanoise, svolgono in comune;
- Ronco Canavese Valle Soana - Fucina da rame: una fucina da rame del 1600 è stata recuperata e aperta al pubblico in frazione Castellaro.
Come raggiungere l'area protetta
In automobile:
- per il versante piemontese del Parco, da Torino si percorre la SS 460 della Valle Orco, svoltando sulla destra a Pont Canavese per la Val Soana o proseguendo fino a Ceresole Reale; da Ivrea (raccordo autostradale Milano) si segue la SS 565 di Castellamonte che si innesta sulla SS 460 a Rivarolo Canavese.
- per il versante aostano aostano si percorre l'autostrada A5 per Aosta e il traforo del Monte Bianco, uscendo al casello di Aosta ovest per le valli di Cogne, Savarenche e Rhemes.
In treno:
- il versante piemontese del Parco si raggiunge dalle stazioni di Torino e Ivrea con mezzi pubblici;
- il versante valdostano del Parco si raggiunge dalla stazione di Aosta con mezzi pubblici.
Gestione
Ente Parco Nazionale Gran Paradiso
Segreteria turistica, Via Umberto I, 10080 Noasca
Tel. e fax 0124901070
E-mail: info@pngp.it
Sito web: www.pngp.it