La concimazione consiste nell'apporto al terreno di fertilizzanti, ossia di qualsiasi materiale organico o inorganico, naturale o sintetico che, per il suo contenuto in elementi nutritivi o per le sue particolari caratteristiche chimiche, fisiche o biologiche contribuisce al nutrimento delle piante coltivate o al miglioramento della fertilità del terreno (Colapietra, 2004).
E' necessario porre molta attenzione alla concimazione, evitando di eccedere con lo scopo di ottenere una maggiore produzione, in quanto si rischia di ottenere solamente squilibri vegetativi e carenze nutrizionali indotte. In questo senso, è opportuno effettuare periodiche analisi del terreno, per valutare:
granulometria;
sostanza organica;
calcare totale e attivo;
CSC (capacità di scambio cationico);
concentrazione di nutrienti;
disponibilità di nutrienti nella soluzione circolante (dipende da molti fattori, quali la temperatura, la concentrazione, l'interazione con altri ioni, le caratteristiche genetiche della pianta, l'intensità metabolica della stessa (Marenghi, 2007), il pH).
La concimazione deve essere effettuata all'impianto (concimazione di fondo) e ogni anno successivo all'impianto (concimazione di allevamento e di produzione).
Per la concimazione di fondo, valori indicativi di elementi da apportare sono i seguenti (Marenghi, 2007):
500-800 q/ha di letame maturo;
200-1000 kg/ha di K2O;
200-500 kg/ha di P2O5;
100-400 kg/ha di MgO;
10-25 kg/ha di B.
I valori qui sopra definiti devono essere opportunamente adattati alle particolarità pedo-climatiche della zona dove si intende piantare il vigneto.
La concimazione di allevamento consiste nella somministrazione di azoto in maniera localizzata e dopo il germogliamento, nella quantità di 50 kg/ha e 100 kg/ha, rispettivamente il primo e secondo anno (Marenghi, 2007).
La concimazione di produzione deve tenere conto dei fabbisogni nutritivi della pianta, in particolare di quanti kg/ha/anno di ciascun elemento viene utilizzato dalla pianta per una data produzione d'uva. In generale, si può affermare che la vite non è esigente, dal punto di vista nutrizionale, in azoto e fosforo (a meno che non la si voglia forzare verso produzioni eccessive), tuttavia è esigente riguardo a calcio e potassio (Marenghi, 2007). Indicativamente, per una produzione di 100 q/ha, si prevede un apporto di N pari a 76 kg/ha, di P2O5 pari a 44 kg/ha e di K2O pari a 112 kg/ha (Marenghi, 2007).
Concimazione di un vigneto
Scheda a cura di Enrico Ruzzene >>>