Le malattie dovute a cause abiotiche sono ascrivibili a molti fattori, quali:
Per effettuare la diagnosi di anomalie e squilibri nutrizionali bisogna:
Azoto
L'azoto è un elemento essenziale per la sintesi proteica e molto mobile nella pianta. La carenza di azoto causa:
L'eccessiva disponibilità nutrizionale di azoto causa:
Fosforo
Elemento importantissimo nella pianta, esplica molteplici funzioni (metabolismo degli zuccheri, presenza nelle molecole di vitamine, acidi nucleici e trasportatori di energia). Il fosforo favorisce la crescita degli apici radicali e dei tralci (Fregoni, 2013).
La carenza di fosforo causa:
Potassio
Il potassio ha un ruolo importante nella regolazione stomatica e quindi nella traspirazione, nella regolazione del bilancio ionico cellulare, nella sintesi di grosse molecole, come proteine e amidi, e nell'attivazione di qualche sistema enzimatico; influisce, infine, direttamente sulle caratteristiche qualitative dell'uva (Fregoni, 2013).
I sintomi generici della carenza di potassio sulla vite sono:
Un'eccesso di potassio è difficile da vedere come danno diretto, ma può causare squilibri nell'assorbimento del magnesio, in quanto i due elementi sono antagonisti a livello di assorbimento radicale.
Magnesio
Il magnesio è un elemento per il quale la vite è mediamente esigente; il suo ruolo biologico nelle piante è comunque importantissimo, essendo un elemento fondamentale della clorofilla (Fregoni, 2013).
La carenza di magnesio si manifesta con:
L'eccesso di magnesio si manifesta visivamente sulla vite tramite i sintomi di carenza di potassio.
Calcio
Il calcio è fondamentale in molti processi fisiologici di accrescimento vegetale; conferisce, inoltre, resistenza meccanica ai tessuti, svolgendo così un’importante funzione strutturale. In assenza di calcio lo sviluppo radicale è fortemente rallentato.
I sintomi dovuti a carenza di calcio sono:
Ferro
Il ferro è un oligoelemento che interviene in numerosi processi biochimici fra i quali la fotosintesi, la respirazione e, soprattutto, la biosintesi della clorofilla.
I sintomi di carenza di ferro consistono in:
Possibili soluzione alla carenza in ferro sono:
Boro
Il boro è un microelemento importantissimo, che ricopre diversi ruoli nei processi fisiologici della pianta.
I sintomi della carenza di boro si manifestano particolarmente sulle foglie, sui germogli e sulle infiorescenze:
La carenza di boro si manifesta soprattutto nei terreni calcarei, nei terreni leggeri, irrigui e poveri in sostanza organica.
L'eccesso di boro causa sintomi simili a danni da salinità: ingiallimento e disseccamento degli apici, poi delle giovani foglie a partire dal margine.
I fattori ambientali possono contribuire a causare nella vite le alterazioni più disparate. I sintomi dipendono dalla fase fenologica della pianta e dall'intensità con cui si manifesta il fattore ambientale: ad esempio, temperature molto basse durante la fase di germogliamento o di fioritura possono comportare gravi squilibri fisiologici e compromettere il normale sviluppo della pianta; identico discorso per temperature molto alte.
Diversi sono gli inquinanti atmosferici che possono danneggiare le piante e la vite, tra i quali ricordiamo:
- ozono troposferico;
- composti solforati;
- ammoniaca;
- particolati.
In generale, la sintomatologia da inquinanti atmosferici si esprime in danni fogliari visibili (come lesioni, spesso necrotiche), ingiallimenti/clorosi della lamina fogliare e riduzione dello sviluppo.
Danni da ozono
L'ozono è un inquinante che si sviluppa a livello della troposfera in presenza di temperature elevate e inquinanti (come ossidi di azoto, gli ossidi di azoto (NOx), e composti organici volatili). I maggiori danni da ozono si verificano nei periodi più caldi (giugno, luglio agosto) in areali antropizzati (non necessariamente vicino a centri urbani) e poco ventilati (pianure).
Danni da composti solforati
Il biossido di zolfo (anidride solforosa, SO2) è un gas incolore, irritante, molto solubile in acqua e dall’odore pungente. Deriva dalla ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione delle sostanze che contengono questo elemento (ad esempio i combustibili fossili). Il biossido di zolfo, insieme al biossido di azoto, è il maggior responsabile delle piogge acide. In presenza di anidride solforica e di biossido di azoto, l’acqua conyenuta nelle nuvole reagisce formando rispettivamente acido solforico e nitrico, i quali, essendo acidi forti, determinano un forte abbassamento del pH. Le piante colpite presentano modificazioni nella chioma (rallentato accrescimento; ingiallimento e precoce caduta delle foglie; ramificazione alterata e meno attiva) e un apparato radicale che risulta meno sviluppato.
Il meccanismo di aggressione delle piogge acide é duplice:
Danni da ammoniaca
Danni dovuti alla presenza di ammoniaca nell'aria possono verificarsi, in ambienti molto inquinati o vicino a grandi allevamenti animali, su colture sensibili, specie con temperature elevate. Generalmente i sintomi sono lesioni necrotiche di dimensioni variabili, spesso localizzate ai margini fogliari e sempre nelle regioni internervali di foglie giovani.
Danni da particolato
Le particelle di smog intrise di sostanze acide, depositandosi su organi vegetali, causano imbrattamento e necrosi localizzate dei tessuti. I danni da particolato sono certamente più rilevanti per ortaggi da foglia o piante floreali, ma bisogna tener conto che l'imbrattamento delle parti verdi della vite può ridurre molto la capacità di intercettazione luminosa e quindi la capacità fotosintetica. Grosse quantità di particolato si riscontrano solitamente in prossimità di insediamenti industriali come centrali elettriche a carbone, ferriere ecc.; esistono anche sorgenti naturali di particolato, i vulcani.
Clorosi ferrica - Carenza di magnesio (foto www.ersa.fvg.it)
Bibliografia
- Appunti del corso Patologia vegetale speciale, tenuto dal prof. Paolo Ermacora dell'Università degli Studi di Udine
- Fregoni M, Viticoltura di qualità, 2013, pp. 665-684, Tecniche Nuove
Scheda a cura di Enrico Ruzzene >>>