La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la
IGP"Roccamonfina" comprende le aree collinari del territorio amministrativo dei comuni di:
Caianello, Carinola, Cellole, Conca della Campania, Galluccio, Francolise, Calvi Risorta, Rocchetta e
Croce, Riardo, Pietramelara, Roccaromana, Pietravairano, Vairano Patenora, Presenzano, Tora e
Piccilli, Marzano Appio, Mignano Montelungo, San Pietro Infine, Rocca d'Evandro, Sessa Aurunca,
Falciano del Massico, Mondragone, Sparanise, Roccamonfina, Teano. Tutti in in provincia di Caserta.
La coltivazione della vite e la produzione di vino è da sempre stata una delle fonti di sussistenza
più significativa dell’areale in questione. La sola area di Galluccio e dintorni presentava ad inizio
secolo una delle superfici viticole più estese dell’intero territorio nazionale, e sempre nella stessa area
sono stati ritrovati reperti storici che dimostrano come lungo il Garigliano, all’altezza di
Roccadevandro ci fosse un piccolo approdo per il trasporto del vino diretto nelle grandi navi
dell’impero Romano in attesa alle foci del fiume. A questo si somma l’indiscutibile storia del vino
prodotto nell’Ager Falernus e tutti gli altri reperti archeologici che hanno dimostrato come la
produzione del vino insieme all’olio, fosse una delle principali fonti di reddito delle popolazioni
antiche e di quelle recenti fino a tutta la metà del secolo passato.
A partire dagli anni sessanta del trascorso secolo, giungendo fino ad oggi si visto un progressivo
ma inesorabile cambiamento della viticoltura dell’area interessata dalla IGP “Roccamonfina”. Si
passati di fatto da una viticoltura estensiva con sistemi di coltivazione idonei a produrre grandi quantità
di uve (impianti a Tendone) trascurando in parte le conseguenze che siffatti impianti potessero
apportare alla qualità del vino finito; per giungere ad oggi con i moderni impianti ad alta densità ed
allevamenti spalliera, tutti orientati verso una viticoltura di qualità con ridotte rese per ettaro.
Relativamente alle forme di allevamento l’obiettivo della qualità, ha indotto i produttori a realizzare
impianti ad alta densità e facilmente meccanizzabili. La forma di allevamento è la spalliera bassa, con
potature a guyot e cordone speronato. Il sesto d’impianto più frequentemente utilizzato per i nuovi
impianti è di m. 2.50 x m. 1.00.
Le varietà coltivate sono quelle autorizzate e raccomandate per la provincia di Caserta, ovvero
Aglianico, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano, Greco, Piedirosso, Primitivo e Sciascinoso.
Roccamonfina Igt (foto www.campaniatour.it)
Base ampelografica
La indicazione geografica tipica “Roccamonfina” è riservata ai seguenti vini:
bianco
bianco amabile
bianco frizzante
bianco passito
rosso
rosso amabile
rosso frizzante
rosso passito
rosso novello
rosato
rosato amabile
rosato frizzante
I vini ad IGP "Roccamonfina" bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da
vigneti composti, nell'ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla
coltivazione per la provincia di Caserta iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da
vino, riportati nel disciplinare.
I vini ad IGP "Roccamonfina" con la specificazione di uno dei seguenti vitigni:
Aglianico, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano, Greco, Piedirosso, Primitivo, Sciascinoso è riservata ai vini ottenuti da uve a bacca di colore analogo provenienti da vigneti composti,
ne1l'ambito aziendale, per almeno l'85% dai corrispondenti vitigni.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le
uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione per la provincia di
Caserta, fino ad un massimo del 15%.
I vini ad IGP "Roccamonfina" con la specificazione del vitigno Falanghina possono essere prodotti
anche nelle tipologie frizzante e passito.
I vini devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“ROCCAMONFINA” Bianco:
titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 10,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
Zuccheri riduttori: 8 g/l max.
“ROCCAMONFINA” Rosso:
titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
Zuccheri riduttori :10 g/l max.
“ROCCAMONFINA ” Rosato:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
Zuccheri riduttori: 8 g/l max.
ROCCAMONFINA” Rosso Passito:
titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
ROCCAMONFINA” Bianco Passito:
titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
I vini devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“ROCCAMONFINA” Bianco:
colore: bianco paglierino ;
odore: vinoso, gradevole, floreale;
sapore: asciutto, sapido.
“ROCCAMONFINA” Rosso:
colore: rosso rubino, tendente al granata ;
odore: profumo caratteristico, intenso e fruttato;
sapore: asciutto, tipico e giustamente tannico.
“ROCCAMONFINA ” Rosato:
colore: rosa piu' o meno intenso;
odore: floreale, fruttato;
sapore: sapido, tipico, caratteristico.
ROCCAMONFINA” Rosso Passito:
colore: rosso cupo e profondo;
odore: intenso e di grande persistenza;
sapore: ottima persistenza gustativa e marcata tipicita', tannini presenti ma equilibrati, buona sapidità.
ROCCAMONFINA” Bianco Passito:
colore: giallo dorato;
odore: intenso e persistente;
sapore: ottima persistenza gustativa,struttura importante,armonico con buona acidità.
I vini a indicazione geografica tipica “Roccamonfina” con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.
Variano a seconda della tipologia.