La denominazione di origine controllata «Cilento» è riservata ai vini delle seguenti tipologie:
“Cilento”rosso;
“Cilento” rosato;
“Cilento” bianco;
“Cilento” Aglianico;
“Cilento” Fiano.
La zona di produzione delle uve comprende in tutto o in parte i seguenti comuni in provincia di
Salerno:
Agropoli, Alfano, Ascea, Camerota, Campora, Capaccio, Cannalonga, Casaletto Spartano,
Casalvelino, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Celle di Bulgheria, Centola, Ceraso, Cicerale,
Cuccaro Vetere, Futani, Gioì Cilento, Giungano, Ispani, Laureana Cilento, Laurito, Lustra,
Magliano Vetere, Moio della Civitella, Montano Antilia, Montecorice, Monteforte Cilento,
Morigerati, Novi Velia, Ogliastro Cilento, Ornignano, Orna, Perdifumo, Perito, Pisciotta, Pollica,
Prignano Cilento, Roccagloniosa, Rofrano, Rutino, Salento, S.Giovanni a Piro, S.Mauro Cilento,
S.Mauro la Bruca, Santa Marina, Sapri, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio,
Torchiara, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella, Trentinara, Vallo della Lucania, Vibonati.
E’ una zona molto ampia il cui nome d’origine latina sta ad indicare: Cis Alentum. Il Cilento
attraversa numerosi comuni della costa e dell'entroterra, da Agropoli (roccaforte dei pirati saraceni),
a Sapri e poi ancora verso l'interno, al confine con la Basilicata. Oltre a tanti luoghi di interesse
paesaggistico, come il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il monte Gelbison, i fiumi
Alento e Calore e l'oasi di Persano, si trovano anche testimonianze archeologiche, artistiche e
culturali di rilievo. Dagli scavi di Paestum e di Novi Velia, al Museo del mare di Pollica, dai luoghi
di culto come il Santuario di Capaccio ai mulini ad acqua di Vibonati. . I vitigni cilentani traggono
la propria origine dall’antica Grecia. Furono infatti, i colonizzatori guinti fin qua dalle coste del
Peloponneso. Il Cilento è una delle zone più ricche di bellezze naturali, caratterizzata da terreni di
difficile coltivazione, che ben si prestano alla coltura della vite. Il Cilento è soprattutto colline e
montagne, se del paesaggio non facessero parte piccole piane costiere ed il Vallo di Diano, una
grande pianura interna, un tempo occupata da un lago, oggi scomparso. Frastagliati i rilievi e
continuo il susseguirsi di dorsali montuose: alcune con versanti ripidi e scoscesi, e colline
rotondeggianti, variamente orientate, ed incise da un fitto reticolo idrografico. I vitigni locali,
introdotti ad Elea ed a Paestum dagli antichi colonizzatori greci, trovano nella natura argillosacalcarea
del terreno e nel clima della zona le condizioni per esprimere al meglio la propria
personalità.
Il Cilento, oggi con il Vallo della Diano secondo Parco Nazionale più esteso d’Italia riconosciuto
patrimonio dell’Umanità dallo UNESCO, ancora riserva sorprese e meraviglie tutte da scoprire. Il
vino è un prodotto alimentare tradizionale che segna la sensibilità che l’uomo ha saputo acquisire in
millenni di intenso e travagliato rapporto con le sue radici.
Oggi i vini che si producono sono tutti di qualità eccellente e che ben si abbina alla semplice,
genuina quanto saporita cucina locale. E’ una zona povera ma bella, lontana dai centri urbani
importanti però meta di turismo internazionale per la bellezza delle sue coste lambite da un mare dal
colore azzurro cobalto. Il sistema tradizionale di allevamento (Avellinese più o meno alto o basso, a
canocchia ed anche ad alberello) sono sati superati dai sistemi innovativi a Guyot o a cordone
speronato. Le viti producono pochi grappoli, che permettono, però, di ottenere un vino di ottima
qualità e di perfetto abbinamento con la famosa cucina cilentana: semplice ma gustosissima.
Palinuro - Cilento (foto www.agraria.org)
Base ampelografica
Il vino DOC “Cilento” rosso deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai seguenti vitigni:
Aglianico: 60-75%;
Piedirosso e/o Primitivo: 15-20%;
Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve delle varietà di vitigni idonei alla
coltivazione in provincia di Salerno presenti fino a un massimo del 25%.
Il vino DOC “Cilento” rosato deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai seguenti vitigni:
Sangiovese: 70-80%;
Aglianico: 10-15%;
Primitivo e/o Piedirosso: 10-15%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino anche le uve delle varietà di vitigni idonei alla
coltivazione in provincia di Salerno da soli o congiuntamente presenti nei vigneti fino a un massimo
del 10%.
Il vino DOC “Cilento” bianco deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai seguenti vitigni:
Fiano: 60-65%;
Trebbiano toscano: 20-30%;
Greco bianco e/o Malvasia bianca: 10-15%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve delle varietà di vitigni idonei alla
coltivazione in provincia di Salerno da soli o congiuntamente presenti nei vigneti fino a un massimo
del 10%.
Il vino DOC “Cilento” Aglianico deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti costituiti dal
vitigno Aglianico per almeno l’85%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve delle varietà di vitigni a bacca nera idonei
alla coltivazione in provincia di Salerno da soli o congiuntamente presenti nei vigneti fino a un
massimo del 15%.
Il vino DOC “Cilento” Fiano deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti costituiti dal
vitigno Fiano per almeno l’85%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve delle varietà di vitigni a bacca bianca non
aromatici idonei alla coltivazione in provincia di Salerno da soli o congiuntamente presenti nei
vigneti fino a un massimo del 15%.
Per le varietà complementari si intendono quelle iscritte nel registro nazionale delle varietà di vite
per uve da vino, riportati nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata «Cilento» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Cilento” rosso:
acidità totale minima: 5,0 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
“Cilento” rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
“Cilento” bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
“Cilento” Aglianico:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
“Cilento” Fiano:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
E facoltà del ministero dell’Agricoltura e del le Foreste di modificare con proprio decreto i li miti
minimi sopra indicati per l’acidità totale e l’estratto secco netto.
Il vino DOC “Cilento”, Aglianico sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a tre
anni , di cui due in botte, a partire dal 1 gennaio successivo alla vendemmia, può portare
sull’etichetta la qualificazione “riserva”.
I vini a denominazione di origine controllata «Cilento» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Cilento” rosso:
colore: rosso rubino;
odore: vinoso, caratteristico;
sapore: delicato, asciutto.
“Cilento” rosato:
colore: rosa più o meno intenso;
odore: caratteristico;
sapore: armonico, fresco.
“Cilento” bianco:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: delicato caratteristico;
sapore: fresco, armonico.
“Cilento” Aglianico:
colore: rosso rubino;
odore: vinoso caratteristico;
sapore: asciutto, corposo, sapido.
“Cilento” Fiano:
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
odore: intenso, gradevole, caratteristico;
sapore:secco, armonico.
Variano a seconda della tipologia di vino.