La Denominazione di Origine Controllata «Castel San Lorenzo» è riservata ai vini per le seguenti
tipologie:
Bianco;
Rosso;
Rosato;
Barbera;
Moscato;
Moscato spumante;
Moscato passito;
Moscato Lambiccato;
Aglianicone.
Le uve devono essere prodotte nella zona di produzione che comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Castel San Lorenzo, Bellosguardo, Felitto e in parte quello dei comuni di Aquara, Castelcivita, Roccadaspide, Magliano Vetere e Ottati, tutti in provincia di Salerno.
Il prof. G. Murolo, appassionato ricercatore nel settore della viticoltura, riteneva che, secondo quanto
tramandato da Aristotele e confermato da Strabone, i primi colonizzatori di queste terre, nelle zone
pedemontane degli Alburni come in tutto l'arco del golfo di Poseidonia, siano stati gruppi etnici di
origine tessala, gli Aminei, da cui avrebbero preso il nome di " Aminee" certe viti aventi particolari
caratteristiche di acclimatazione e di ambientazione.
Gli storici fanno risalire al 18° secolo la diffusione razionale della vite sulle colline della Valle del
Calore. In particolare si ha notizia di alcuni vigneti sorti nell'antico fondo dei Principi Carafa della
Bilancia, costituito nel comune di Castel S. Lorenzo per donazione di Federico D'Aragona.
Altri vigneti sarebbero sorti nei comuni viciniori di Felitto, Aquara, Roccadaspide, Bellosguardo e S.
Angelo a Fasanella nel volgere di pochi anni.
Il vitigno Barbera fu introdotto nel territorio alla fine del 1800, mentre gli altri come Malvasia locale,
Moscatello Salernitano, Sanginella b., Aglianico, Aglianicone, Fiano, ecc. erano già presenti da tempo
indefinito.
La valle del Calore Salernitano è quella vasta area ricadente per il 90 % nel Parco Nazionale del
Cilento e Vallo di Diano, compresa tra i costoni degli Alburni, nel lato sud-ovest ed i gruppi montuosi
del Cilento, in provincia di Salerno, comprendente i fiumi Ripiti e Fasanella, affluenti del fiume Calore
che a sua volta è affluente del Sele.
La zona nel suo complesso è costituita da una serie di apriche e amene colline, a volte scoscese e
precipiti, a volte gradonate, più spesso piatte, tutte digradanti verso valle con altitudini medie comprese
fra i 150 e 400 metri sul livello del mare.
Il terreno è prevalentemente argilloso, spesso argilloso-calcareo, piuttosto ricco di scheletro costituito
da scisti marnosi, a volte arenarie grigie e friabili di consistenza tufacea. Non difettano in talune zone,
come nei piani della Farneta di Castel S. Lorenzo e sulle colline di Giuprino di Felitto, formazioni
argillose ricche di minerali di ferro, di microelementi e di sostanza organica, ove la vite produce uve di
eccellente qualità.
La Valle del Calore comprende il territorio che abbraccia una serie di comuni i cui abitanti hanno una
secolare vocazione: la coltivazione della vite.
Una vocazione che va sempre più valorizzata, così come vanno esaltate ed apprezzate la laboriosità, la
cultura le tradizioni storiche e rurali di una popolazione che ha saputo plasmare la propria vita
cogliendo le opportunità che le vicende storiche hanno offerto nel corso degli anni.
Per queste sue caratteristiche, tale popolazione ha potuto creare una economia agricola molto efficiente,
il cui prodotto eletto è costituito da quel "vino" tanto decantato da poeti e cantori.
La totale scomparsa della coltura promiscua nella zona sta ad indicare il profondo e radicale
rinnovamento subito dalla viticoltura, la quale cambiò fisionomia in pochi anni, non soltanto per la
specializzazione colturale ma, soprattutto per il rinnovo delle strutture varietali. Infatti le varietà locali
largamente coltivate prima della quasi completa distruzione causata dalla Fillossera, fra le quali
dominava l'Aglianico e in minor misura le varietà: Barbera, Aglianicone, Moscato b., Malvasia b.,
Fiano, Sanginella b. e tante altre non precisate, furono in massima parte ricostituite su piede americano.
Castel San Lorenzo Doc (foto www.prolococastelsanlorenzo.it)
Base ampelografica
I vini a Denominazione di Origine Controllata «Castel San Lorenzo» debbono essere ottenuti dalle
uve provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la rispettiva composizione ampelografica
appresso indicata.
- Bianco: Trebbiano toscano, 50-60%; Malvasia Bianca, 30-40%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 20% i vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la
provincia di Salerno.
- Rosso e Rosato: Barbera, 60-80%; Sangiovese, 20-30%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 20% i vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione per la
provincia di Salerno.
- Barbera: Barbera, almeno l’85%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 15% i vitigni non aromatici a bacca nera idonei alla
coltivazione per la provincia di Salerno.
- Moscato, Moscato spumante e Moscato passito:
Moscato bianco: almeno l’85%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 15% i vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la
provincia di Salerno.
- Aglianicone: Aglianicone, almeno l’85%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 15% i vitigni non aromatici a bacca nera idonei alla
coltivazione per la provincia di Salerno.
Per le varietà complementari si intendono quelle iscritte nel registro nazionale delle varietà di vite per
uve da vino, riportati nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata «Castel San Lorenzo» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Castel San Lorenzo» Barbera:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Moscato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol di cui svolto l’8,50% vol;
zuccheri residui minimo; 60,0 g/l;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Moscato spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol di cui svolto almeno il 7,00% vol;
zuccheri residui minimo: 50,0 g/l;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Moscato passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol, di cui svolto almeno il 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
«Castel San Lorenzo» Aglianicone:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
È facoltà del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali modificare con proprio Decreto i limiti minimi sopra indicati per l’acidità e per l’estratto non riduttore.
I vini a denominazione di origine controllata «Castel San Lorenzo» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Castel San Lorenzo» Barbera:
colore: rubino più o meno intenso, tendente al granato se invecchiato;
odore: vinoso, caratteristico, gradevole, intenso; sapore: asciutto, giustamente tannico ed acidulo da
giovane, caldo, sapido, etereo, armonico e vellutato se invecchiato;
«Castel San Lorenzo» Rosso:
colore: rubino più o meno intenso;
odore: vinoso, caratteristico, a volte fruttato;
sapore: secco, leggermente acidulo, giustamente tannico, armonico.
«Castel San Lorenzo» Rosato:
colore: rosa più o meno intenso;
odore: vinoso, tenue, con fragranza caratteristica;
sapore: asciutto, con tendenza al morbido, delicato, leggermente acidulo, vellutato, armonico.
«Castel San Lorenzo» Bianco:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: vinoso, caratteristico;
sapore: asciutto, acidulo, fruttato, leggermente amarognolo, armonico.
«Castel San Lorenzo» Moscato:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: caratteristico delicato;
sapore: dolce, vellutato, armonico.
«Castel San Lorenzo» Moscato spumante:
spuma: fine e persistente;
colore: paglierino con leggeri riflessi verdognoli;
odore: caratteristico;
sapore: dolce, intenso, vellutato, armonico.
«Castel San Lorenzo» Moscato passito:
colore: giallo dorato tendente all’ambrato con l’invecchiamento;
odore: caratteristico, intenso, complesso, fine;
sapore: dal secco al dolce, caldo, morbido.
«Castel San Lorenzo» Aglianicone:
colore: rubino più o meno intenso tendente al granato se invecchiato;
odore: intenso e persistente con sentori di frutta a bacca rossa.
sapore: intenso, asciutto, corposo, armonico,equilibrato.
Variano a seconda della tipologia di vino.