Tipologia: Biotopo; istituito con Deliberazione della Giunta Provinciale del 6 ottobre 1989 n. 11601.
Regione: Trentino-Alto Adige
Provincia: Trento
Il biotopo "Torbiera di Ecchen" si trova sull'Altopiano di Folgaria a 1.260 metri di quota; occupa una superficie di 8,25 ettari nel Comune di Folgaria, nel Trentino sud-orientale.
Torbiera di Ecchen (foto www.arteinsieme.net)
Torbiera di Ecchen (foto www.magicoveneto.it)
Il toponimo "Ecchen" deriva dal tedesco (dosso) e fa riferimento alla piccola elevazione attigua alla zona umida, sulla quale fu eretta nel 1588 l'attuale chiesa della Madonna delle Grazie, detta anche di Santa Maria in Ecchen.
La Torbiera di Ecchen occupa una depressione di materiale morenico abbandonato qui dal ghiacciaio atesino del periodo würmiano dove si è instaurato un piccolo lago che è stato poi progressivamente colmato. L'origine è però complicata dal manifestarsi in zona di fenomeni carsici, a tutt'oggi testimoniati dalla presenza, lungo il bordo orientale, di almeno tre doline. Questi fenomeni carsici hanno la caratteristica di drenare acqua, e si può così affermare che la Torbiera di Ecchen, con la sua complessa struttura, è il risultato di una sorta di competizione tra la porzione impermeabilizzata che raccoglie acqua in un bacino e quella carsica che ve la sottrae. L'analisi della composizione della torba ha rivelato l'alternarsi di specie palustri diverse, probabilmente in relazione alle diverse fasi della "competizione" sopra citata e l'interferenza di particolari momenti climatici. C'è persino un periodo in cui la torbiera fu invasa dal bosco circostante per poi ritornare ad essere priva di alberi. Al centro della zona umida, in concomitanza con forti piogge si forma un autentico lago, che si svuota poi assai rapidamente.
Ai primi del Novecento nell'attuale biotopo fu attivato un cantiere di escavazione per l'estrazione della torba, abbandonato in seguito alla cattiva qualità dell'estratto. Verso la metà degli anni '80 del XX secolo un'ulteriore manomissione dell'ambiente fu provocata dal tentativo di eliminare la presenza di insetti nocivi.
La particolarissima condizione ambientale del biotopo, con la presenza di due substrati distinti, torboso e minerale, permette l'inconsueta convivenza di specie diversamente specializzate. Nell'area sono presenti ben sette associazioni vegetali diverse, tutte tipiche di palude ma ben separate in due gruppi: quelle sviluppate su substrato torboso, che occupano la parte impermeabile, e quelle su substrato inorganico, dislocate attorno alle doline. Tra le più interessanti di queste comunità vegetali si possono citare i cariceti a carice rigonfia (Carex rostrata), a carice spondicola (Carex elata), a carice gracile (Carex gracilis) e a carice di Davall (Carex davalliana), oltre alla vegetazione laminare degli specchi d'acqua a Potamogeton natans.
La torbiera è habitat ideale per la riproduzione di anfibi come rospo, rana di montagna e tritone alpestre; questi anfibi costituiscono le abituali prede per la biscia dal collare, un serpente assai legato agli ambienti acquatici. Tra le specie avifaunistiche che nidificano nel biotopo troviamo lo stiaccino, l'averla piccola, l'allodola, lo zigolo giallo e, nei prati umidi falciabili compresi nell'area protetta, il re di quaglie (Crex crex), un uccello rarissimo e fortemente minacciato di estinzione.
La legge provinciale (Provincia Autonoma di Trento) che ha istituito i Biotopi protetti (zone di rilevante interesse naturalistico, scientifico e culturale) è la n.14 del 23/06/1986. Nel 1987 ne sono stati individuati 287: di questi, 219 sono definiti di interesse "locale" e la loro istituzione e gestione è di competenza comunale (biotopi comunali); i 68 più importanti sono invece classificati di interesse provinciale (biotopi provinciali), e sono di competenza dell'Ufficio Biotopi del Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia.
Nel biotopo è stato realizzato un percorso didattico (tempo di percorrenza 1,30 ore) lungo il quale sono stati individuati punti sosta di osservazione arricchiti da tabelle informative e torrette di osservazione. Si consiglia di iniziare il sentiero all'entrata del biotopo posto nei pressi dell'abitato di Colpi e del Santuario Madonna delle Grazie e di proseguire nel senso di marcia suggerito dalle tabelle stesse.
Come arrivare
Da Trento per Costa di Folgaria e oltre fino al Santuario Madonna delle Grazie.
Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia Autonoma di Trento
Centro Direzionale Nord - Via Trener, 3
38100 Trento
Tel. 0461 495833