Tipologia: Biotopo; istituito con Deliberazione della Giunta Provinciale del 30 novrembre 1992 n. 16951, modificata con delib. del 21 marzo 1997 n. 2775.
Regione: Trentino-Alto Adige
Provincia: Trento
Il biotopo "Prà dell'Albi-Cèi" si trova in prossimità del Lago di Cèi (alla testata del rio di Cimone, affluente di destra del Fiume Adige) a 900 metri di quota; occupa un'area di circa 116 ettari nel Comune di Villa Lagarina.
Lago di Cèi (foto Antonio Z. http://dit.unitn.it/welcome)
Il toponimo Cèi deriva dal tedesco See=lago; alcuni autori ritengono che provenga dal latino Gens Ceia o dal dialetto Zei=ninfea.
L'area protetta è costituita da due ampie conche di forma vagamente ellittica, parallele tra loro e alla sottostante Valle Lagarina. La prima e maggiore conca è anche la più occidentale: accoglie due laghi, il Lago di Cèi ed uno minore detto Lagabis, e, prolungandosi nella parte della valletta di Cèi che scende a nord verso Cimone e Aldeno, ospita anche due zone torbose, una detta semplicemente valletta di Cèi, l'altra detta Pra' del Moro. La seconda conca è più piccola e più orientale, ed è separata dalla prima da una linea di colline. Ospita una palude-lago di grande interesse naturalistico, nota con il nome di Prà dell'Albi o Lago di San Martino. L'elemento di maggior richiamo paesaggistico è il Lago di Cèi, la cui origine risale alla fine del XIII secolo (la datazione è stata possibile effettuando analisi sul C14 contenuto in campioni di legno di faggio prelevati da tronchi sommersi nel lago ma radicati al fondo). Il lago presenta un contorno assai irregolare e una profondità massima di 7 metri (media circa 3 m).
La bassa profondità consente lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione; il camìnneto di Phragmites australis si alterna a tratti di cariceto (carex elata) e scirpeto (Scirpus lacustris). Le specie di maggior richiamo sono però le infee e i nannufari. Esistono inoltre numerose specie sommerse (Myriophyllum verticillatum e Potamogeton fluitans). Due sono le specie rare segnalate nell'area: la carnivora Utricularia minor e l'Iris sibirica.
Il Lagabis (toponimo che significa lago abisso) è anch'esso ricco di vegetazione igrofila tra cui si segnalano l'erioforo e la carnivora Pinguicula vulgaris e il rarissimo Salix repens.
Il Lago di San Martino, ormai quasi completamente colmato, ha un alto valore didattico oltre che biologico, perchè vi si possono riscontrare le fasi di transizione che caratterizzano l'evoluzione naturale dall'ecosistema lago a quello di torbiera.
Prà dell'Albi è invece un bacino completamente colmato, cioè un lago alla sua ultima fase evolutiva. L'acqua è limitata ad alcune buche.
Il paesaggio vegetale arboreo è costituito prevalentemente da bosco di faggio accompagnato da altre specie di latifoglie tra cui l'acero campestre e l'acero montano; si segnalano alcuni alberi secolari.
La compresenza di vari tipi di ambienti, sia terrestri che acquatici, consente all'area protetta di ospitare una fauna assai diversificata. Anche se i boschi ospitano un gran numero di specie, alcune assai pregevoli, è la fauna delle varie zone umide a detenere il primato dell'interesse. Dal delicato gambero di fiume, ai pesci presenti nei bacini maggiori, ai rari anfibi (tra cui la raganella Hyla intermedia), ai rettili, fino agli uccelli e ai mammiferi, tutti i gruppi zoologici testimoniano con la loro ricchezza l'esistenza di un territorio ancora integro e di rilevante importanza naturalistica.
La legge provinciale (Provincia Autonoma di Trento) che ha istituito i Biotopi protetti (zone di rilevante interesse naturalistico, scientifico e culturale) è la n.14 del 23/06/1986. Nel 1987 ne sono stati individuati 287: di questi, 219 sono definiti di interesse "locale" e la loro istituzione e gestione è di competenza comunale (biotopi comunali); i 68 più importanti sono invece classificati di interesse provinciale (biotopi provinciali), e sono di competenza dell'Ufficio Biotopi del Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia.
Dal lago si possono intraprendere due itinerari alternativi:
- percorso lungo (tempo di percorrenza 2,30 ore) che parte dal Lago di Cèi, lo circonda, entra nel bosco, passa per il Lago di San Martino, Prà dell'Albi, e ritorna fra boschi e prati, passando per alcuni punti segnati dall'uomo: un maso, un capitello e una strada acciotolata;
- percorso breve (tempo di percorrenza 1 ora) che, partendo dallo stesso punto, si articola attorno al Lago di Cèi e attraversa la faggeta.
Lungo la S.P. n. 20 è collocato un piccolo Centro visitatori del biotopo.
Come arrivare
Da Trento per Aldeno e quindi lungo la strada provinciale n. 20 per Cèi; da Rovereto per Villa Lagarina, Castellano e Cèi per strada provinciale n. 20.
Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia Autonoma di Trento
Centro Direzionale Nord - Via Trener, 3
38100 Trento
Tel. 0461 495833