Tipologia: Biotopo; istituito nel 1988 con deliberazione della Giunta Provinciale del 9 settembre 1988 n. 10345.
Regione: Trentino-Alto Adige
Provincia: Trento
Il biotopo "Canneto di San Cristoforo" si trova a San Cristoforo, sulla sponda settentrionale del Lago di Caldonazzo; si trova a 450 metri di altitudine e occupa un'area di 6,9 ettari nel Comune di Pergine Valsugana. Costituisce uno dei più vasti canneti del Trentino.
Canneto di San Cristoforo (Archivio PAT - Servizio Parchi e Foreste Demaniali)
Le rive del Lago di Caldonazzo, il più grande specchio di acqua naturale interamente nel Trentino, sono state profondamente modificate nel tempo rispetto al loro aspetto originario a causa della realizzazione di importanti vie di comunicazione (ferrovia, strade provinciale e statale) e, negli ultimi decenni, a causa dell'invadenza delle strutture destinate al turismo balneare. La tipica vegetazione perilacuale sopravvive solo lungo alcuni dei suoi tratti di costa; i due maggiori lembi, posti sulla riva settentrionale, ad est e ad ovest dell'abitato di San Cristoforo, sono tutelati dal biotopo, che risulta frazionato in due zone distinte ma sostanzialmente identiche nella struttura vegetale.
La vegetazione è costituita da estesi canneti, fittissime formazioni di cannuccia di palude, e, nella porzione orientale, di lembi di bosco ripariale di ontano nero. Le altre preziose associazioni di piante acquatiche e palustri sono invece scarsamente rappresentate: una situazione ben diversa rispetto al passato, prima delle bonifiche realizzate tra il 1777 e il 1820, quando i prati acquitrinosi coperti da cariceti circondavano tutto il lago e a nord giungevano fino al paese di Pergine Valsugana. La ninfea (Nynphaea alba) è stata reintrodotta dal Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia di Trento, andando a ricostituire una rigogliosa popolazione all'interno dell'area protetta. All'interno del biotopo non si rinvengono nel complesso specie particolarmente rare; la sua importanza naturalistica è invece data essenzialmente dal ruolo che esso svolge nei riguardi della fauna, soprattutto quale habitat ottimale per molte specie di uccelli acquatici, stanziali e migratori, che qui nidificano e si riproducono.
Di notevole interesse, e facilmente osservabile, è lo svasso maggiore, che qui forma la maggior colonia della Provincia di Trento. Sono rinvenibili inoltre (specie durante l'inverno e la migrazione) la folaga, la gallinella d'acqua, la cannaiola, l'usignolo di fiume, il cannareccione, il martin pescatore, il porciglione, il tarabusino, il germano reale, l'airone cenerino, il tarabusoil cormorano, il tuffetto, la nitticora, alcune specie di gabbiano, il falco pescatore e numerose specie di anatidi.
Lago di Caldonazzo
La legge provinciale (Provincia Autonoma di Trento) che ha istituito i Biotopi protetti (zone di rilevante interesse naturalistico, scientifico e culturale) è la n.14 del 23/06/1986. Nel 1987 ne sono stati individuati 287: di questi, 219 sono definiti di interesse "locale" e la loro istituzione e gestione è di competenza comunale (biotopi comunali); i 68 più importanti sono invece classificati di interesse provinciale (biotopi provinciali), e sono di competenza dell'Ufficio Biotopi del Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia.
Nel biotopo sono stati realizzati due brevi percorsi: uno nella parte nord-est del Lago di Caldonazzo con punti sosta osservazione dell'avifauna lungo una passerella (l'accesso è posto nei pressi del ristorante "El Faro" collocato lungo la strada statale che porta a Borgo Valsugana); il secondo invece parte nei pressi del Lido di San Cristoforo e procede in direzione nord-ovest.
Come arrivare
Da Trento fino a San Cristoforo sul Lago di Caldonazzo.
Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia Autonoma di Trento
Centro Direzionale Nord - Via Trener, 3
38100 Trento
Tel. 0461 495833