Tipologia: Biotopo
Regione: Trentino-Alto Adige
Provincia: Trento
Il Biotopo "Foci dell'Avisio" interessa un'area di circa 100 ettari di greto fluviale e bosco idrofilo, alla confluenza del torrente Avisio nell'Adige; interessa i territori comunali di Lavis, Trento e Terlago.
Biotopo Foci dell'Avisio
Il torrente Avisio, lungo 89,4 chilometri, nasce dalla Marmolada;
appena a valle della Marmolada è totalmente captato a scopo idroelettrico, così come il suo
affluente principale, il Travignolo, che viene deviato in altro bacino idrografico. A valle della diga di Stramentizzo,
che sposta le acque dell’Avisio nel bacino dell’Adige, l’Avisio si inabissa in una gola selvaggia e diventa un fiume
di suggestiva bellezza, sostanzialmente integro, perturbato solo nel deflusso idrico dagli usi antropici e disturbato
dalle cave e dalle discariche di porfido, che incombono sul letto del fiume deteriorandone i paesaggi. Nel tratto finale, esce dalla Valle di Cembra e confluisce nel fiume Adige: dopo la Serra di S.
Giorgio, l’alveo torrentizio, per circa 1,2 chilometri scorre ancora inserito in un solco vallivo di difficile accessibilità;
successivamente, nel conoide di Lavis, si calma, allargandosi fino a 220 ml e approvvigiona la falda
da cui attinge l’acquedotto di Trento. Infine nell’ultimo chilometro e mezzo diventa un ambito di elevato pregio
naturalistico (biotopo Foci dell’Avisio), confluisce nell’Adige, con una larghezza di oltre 900 m.
Il Biotopo "Foci dell'Avisio" possiede un notevole valore naturalistico, in quanto rappresenta una delle poche aree, lungo il fondovalle dell'Adige, ancora non occupate da insediamenti urbani e colture agricole; inoltre costituisce uno tra i pochissimi tratti di corso d'acqua fondovallivo non ancora stravolto da interventi di canalizzazione. Attraverso restauri ambientali si è ricostruita la naturalità della zona con rare specie di anfibi, come l'ululone dal ventre giallo e il rospo smeraldino. La stretta fascia fluviale è "tappa" nelle rotte migratorie lungo la valle dell'Adige; molto interessante dal punto di vista naturalistico è la presenza di anatre, oche, aironi, oltre a quella di molte specie stanziali (cutrettola, martin pescatore, corriere piccolo e piro piro piccolo).
La legge provinciale (Provincia Autonoma di Trento) che ha istituito i Biotopi protetti (zone di rilevante interesse naturalistico, scientifico e culturale) è la n. 14 del 23/06/1986. Nel 1987 ne sono stati individuati 287: di questi, 219 sono definiti di interesse "locale" e la loro istituzione e gestione è di competenza comunale (biotopi comunali); i 68 più importanti sono invece classificati di interesse provinciale (biotopi provinciali), e sono di competenza dell'Ufficio Biotopi del Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia.
Servizio Parchi e Foreste Demaniali della Provincia Autonoma di Trento
Centro Direzionale Nord - Via Trener, 3
38100 Trento
Tel. 0461 495833