Classe: Mammiferi
Ordine: Roditori
Famiglia: Leporidi
Genere: Lepus
Specie: timidus
La lepre alpina (o lepre variabile, lepre bianca) è una specie perfettamente adattata alla vita in alta
montagna ed alle estreme latitudini. E' una specie politipica ed anche in relazione alla
vastità del suo areale distributivo ne sono state descritte ben
16 sottospecie; sulle Alpi è presente Lepus timidus varronis. Del gruppo delle cosiddette “lepri delle nevi” fanno parte oltre
alla lepre variabile anche la lepre artica o lepre polare (Lepus
articus), presente oltre il Circolo Polare Artico dalle isole
Aleutine, all’America settentrionale, fino alla Groenlandia, e la
lepre variabile del Nordamerica o lepre scarpa da neve o lepre
americana (Lepus americanus) che colonizza le zone boscose
delle regioni nord orientali dell’America settentrionale.
La parentela tra le lepre variabile e la lepre comune (Lepus
europaeus) è piuttosto stretta e le due specie possono
riprodursi dando origine ad ibridi fertili.
La lepre variabile è presente nell’Europa settentrionale, in Scozia ed in
Irlanda ma la sua distribuzione si estende anche all’Asia
settentrionale, fino alla Siberia ed alle isole più nordiche
dell’arcipelago giapponese.
In Italia è presente solo lungo l'arco alpino, dove vive ad una quota compresa tra 1000
e 3500 m, frequentando praticamente tutte le tipologie. Gli animali
tendono di regola a frequentare durante i mesi invernali le
quote inferiori, alle quali è maggiore la disponibilità trofica e
minore l’inclemenza della stagione, comportandosi invece al contrario nei mesi estivi.ambientali presenti in questo intervallo di quote.
Lepre alpina o Lepre variabile Lepus timidus (foto www.naturfoto-schiersmann.de)
Lepre alpina (foto www.iucn.it)
- Lunghezza testa-corpo: 43-64 cm
- Lunghezza dell'orecchio: 6,3 - 10,6 cm
- Peso: 1,4 -4,7 (le femmine pesano 300-400 gr in più dei maschi)
Corpo di dimensioni medio-piccole, coda molto corta,
zampe posteriori potenti e più sviluppate rispetto agli arti
anteriori, orecchie allungate, dentatura caratterizzata dalla presenza di 6 incisivi di cui 4 ben sviluppati.
Tipica di questa specie é la dicromia che ne caratterizza la
livrea. Durante i mesi estivi la pelliccia della lepre variabile
appare di colore grigio-marrone, tranne la coda completamente
bianca, mentre nei mesi invernali assume un colore candido,
ad eccezione della punta delle orecchie che si mantiene di colore scuro per tutto l’arco dell’anno.
Le lepri variabili conducono vita attiva in prevalenza al
tramonto, all’alba e nelle ore notturne, durante il dì esse
riposano nascoste in anfratti del terreno, sotto rocce o massi o ancora nel fitto della boscaglia alpina.
Prevalentemente solitaria può formare gruppi nel
periodo invernale se sono presenti risorse alimentari concentrate.
In natura raggiungono l’età di 5-8 anni (max
12). I principali fattori di mortalità sono rappresentati dalla
disponibilità di cibo nei mesi invernali, che è fortemente
influenzata dalla copertura nevosa, da parassitosi e dalla predazione (volpe, ermellino, faina, martora, lince, aquila reale, astore, poiana, gufo reale e corvo imperiale).
Il periodo degli amori ha luogo in primavera-estate, tra aprile ed agosto.
Nel corso di questo periodo le femmine lasciano delle particolari tracce odorose che vengono seguite dai maschi; l’accoppiamento ha però luogo solamente con il maschio più gradito alla femmina.
La gestazione, che ha luogo di regola due volte all’anno, dura circa 50 giorni ed alla sua conclusione vengono partoriti in genere cuccioli (min 2 - max 5) del peso di 70-130 gr ciascuno. Essi nascono con gli occhi aperti, ricoperti di pelo e già capaci di
effettuare dei piccoli spostamenti. Le cure parentali sono limitate all’allattamento; dopo una decina di giorni dalla nascita inizia lo svezzamento che si conclude attorno al
trentesimo giorno con l’acquisizione da parte delle giovani lepri
della completa indipendenza.
Il regime alimentare delle lepri variabili è strettamente erbivoro e comprende erbe, bacche e funghi. Durante i mesi invernali, nel corso dei quali il prolungato innevamento riduce drasticamente le disponibilità trofiche dell’ambiente, le lepri
variabili si adattano a nutrirsi anche di cortecce, radici, foglie, secche, muschi, licheni e semi.
Indagine sulla Lepre variabile nel Parco Naturale Adamello Brenta www.pnab.it >>>