Tipologia: Riserva Naturale Biogenetica Statale; istituita con D.M.A.F. 13 luglio 1977; ricade all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Regione: Toscana, Emilia-Romagna
Province: Arezzo, Forlì-Cesena
La Riserva Naturale Biogenetica Statale Badia Prataglia interessa l'omonimo bosco naturale posto Comuni di Bagno di Romagna (provincia di Forlì) e di Poppi (provincia di Arezzo); l'area protetta ha una superficie di 2.190 ettari (Toscana 336 ettari - Emilia-Romagna 1.854 ettari). E' ricompresa nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Riserva Naturale Badia Prataglia (foto http://flavio.tordini.org/)
La Riserva Badia Prataglia si estende sul crinale tosco-romagnolo a ridosso del Passo Mandrioli e del Passo Fangacci. I tipi fondamentali di vegetazione forestale sono il bosco misto di faggio e abete bianco con presenza di acero montano, acero riccio, olmo montano, frassino, tiglio e tasso; la faggeta pura e il bosco di conifere (abete bianco con altre specie introdotte artificialmente, quali il pino nero, la douglasia, ecc.).
Sulla cima del Monte Penna si trova un settore occupato da vegetazione rupicola aperta.
Dal punto di vista faunistico, la Riserva di Badia Prataglia costituisce una delle zone meglio conservate della penisola, dove sono presenti specie altrove decimate. Tra i mammiferi, troviamo il cervo, il daino (specie alloctona introdotta nel 1835 a scopo venatorio), il capriolo, il lupo, il tasso, la martora, la puzzola, la donnola e il gatto selvatico. L’avifauna ha caratteristiche prettamente di habitat forestale. Tra le specie nidificanti sono di rilievo naturalistico: il pecchiaiolo, l'astore, l'aquila reale, il picchio nero, il merlo acquaiolo, il tordo bottaccio, la tordela, il tordo dal collare, il luì bianco, il luì verde, il regolo, il rampichino alpestre, il crociere, il ciuffolotto.
A Badia Prataglia si trova l'Arboreto "Siemoni", creato nell'800 come Parco-Giardino dove il famoso ingegnere forestale Carlo Siemoni, chiamato dal Granduca per risollevare le sorti della Foresta, piantò e acclimatò diverse specie esotiche di alberi. Alcuni di questi patriarchi ancora vegetano e, dopo oltre 150 anni, ricordano l'opera del Siemoni.
Come si arriva:
- Da Nord: Uscita autostrada A1 – “Firenze Sud” proseguire per Pontassieve, Passo della Consuma direzione Poppi; quindi seguire le indicazioni per Badia Prataglia.
- Da Sud: Uscita autostrada A1 – “Arezzo”, seguire indicazioni per Bibbiena, proseguire per Badia Prataglia.
- Da Forlì-Cesena: Superstrada E45 – Uscita “Bagno di Romagna”, proseguire per Passo dei Mandrioli, quindi per Badia Prataglia.
Gestione:
Sede: Corpo Forestale
Via Dante Alighieri, 41
52015 Pratovecchio (AR)