La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l ’indicazione geografica tipica “Bianco di Castelfranco Emilia” comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni: Anzola Dell’Emilia, Argelato, Bazzano, Bologna, Calderara di Reno, Crespellano, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni Persiceto, S. Agata Bolognese, Zola Predosa nella Provincia di Bologna, e dei comuni di: Castelfranco Emilia, Nonantola, Ravarino, San Cesario sul Panaro, Savignano sul Panaro, nella provincia di Modena.
La civiltà del vino è talmente compenetrata dalle vicende storiche, di costume e culturale
dell’ambiente la straordinaria capacità di mantenere i confini e l’identità del territorio da dove un
vino ha avuto origine e fama.
La media pianura delle province di Bologna e di Modena, storicamente città rivali, Bologna per
l’appartenenza allo Stato Pontificio e Modena capitale di un piccolo ducato legato ai casa reale
d’Asburgo Lorena.
Chi appena più di un secolo fa si recava da Modena a Bologna una volta attraversato il fiume
Panaro al ponte di Sant’Ambrogio trovava appunto il confine con lo Stato Pontificio e i vigneti con
i vitigni lambrusco lasciavano spazio ai vigneti con i vitigni a bacca bianca (montù, trebbiano,
albana) con prevalenza del montù. Con la comparsa dei primi saggi ampelografici compare
l’antichissima tradizione del vino bianco della zona di “Castelfranco Emilia” un tempo città
fortificata bolognese passata nel 1929 al territorio modenese. Compare subito anche il vitigno “montù” che nel 1823 viene individuato dall’Acerbi con il sinonimo di “montonego” come vitigno
presente nei dintorni di Bologna. Altre menzioni sono state riportate nel “saggio di ampelografia
universale” di Giuseppe dei Conti di Rovasenda. Domizio Cavazza nel testo “viticoltura” scrive
della presenza del vitigno “montù” nella pianura tra Modena e Bologna, cita il vino bianco asciutto,
sapido, piacevolissimo, per lo più ottenuto mescolando uve “montù” assieme ad altre varietà a
bacca bianca coltivate nella zona come il l’albana e il trebbiano. Anche nel testo “uve da vino” di
Norberto Marzotto di cita il “montù” coltivato con altre varietà a bacca bianca quali: albana,
alionza, forcello, trebbiano e altre.
Castelfranco Emilia
Base ampelografica
L’indicazione geografica tipica “Bianco di Castelfranco Emilia” è riservata ai seguenti vini:
bianchi, anche nella tipologia frizzante.
I vini a indicazione geografica tipica “Bianco di Castelfranco Emilia” bianchi devono essere
ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, dal vitigno Montù in
percentuale non inferiore al 60%.
Possono concorre, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e vini sopra indicati, le uve
dei vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione in Regione Emilia-Romagna fino
ad un massimo del 40%, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
Per il vino a indicazione geografica tipica “Bianco di Castelfranco Emilia” tipologia frizzante è
vietata la gassificazione artificiale.
I vini a indicazione geografica tipica “Bianco di Castelfranco Emilia” all’atto dell’immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:
Bianco di Castelfranco Emilia:
Titolo Alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 %vol;
Acidità totale minima: 5,5 g/l;
Estratto non riduttore minimo: 17.0 g/l.
Bianco di Castelfranco Emilia Frizzante:
Titolo Alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 %vol;
Acidità totale minima: 5,5 g/l;
Estratto non riduttore minimo: 17.0 g/l.
I vini a indicazione geografica tipica “Bianco di Castelfranco Emilia” all’atto dell’immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:
Bianco di Castelfranco Emilia:
Colore: giallo paglierino
Odore: gradevole, caratteristico, vinoso
Sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, sapido, di giusto corpo.
Bianco di Castelfranco Emilia Frizzante:
Spuma: fine e persistente o vivace
Colore: giallo paglierino
Odore: gradevole, caratteristico, vinoso
Sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, sapido, di giusto corpo.
Bianco di Castelfranco Emilia: ottimo per aperitivi, si abbina a piatti di pesce e carni bianche. Temperatura di servizio 10° - 12°C.