Antichissima razza di tipologia mediterranea endemica del territorio napoletano, dove specie nelle aree costiere, trovava la sua massima diffusione tanto che era spesso merce di scambio tra commercianti portuali; era nota anche con l'appellativo di “gallina Monnezzara” (vallin munnzzar” nel dialetto napoletano) per l'abitudine che avevano i contadini di nutrirla con i resti alimentari che le venivano dati o che cercava e rinveniva essa stessa essendo caratterialmente molto errabonda.
Descritta in numerosi testi di avicoltura di fine '800\'900 sia italiani che esteri ove se ne sottolineano la vivacità, i tarsi corti e la possibilità di poter essere utilizzata per creare ibridi da carne incrociandola con altre razze. In particolare nel ”Second World's Poultry Congress and Exhibition” (“Secondo Congresso ed Esposizione Mondiale del Pollame”) tenutosi a Barcellona il 18 e 19 marzo del 1924 viene fatto riferimento ad incroci con la razza Malines.
E' presente anche in numerose opere pittoriche che vanno dal 1600 fino agli inizi del '900 nelle quali gli esemplari venivano rappresentatati con diverse livree: millefiori, selvatico arancio o totalmente bianca tuttavia la selvatica oro era da considerarsi la più diffusa; da questi quadri si evince come tale popolazione di polli venisse allevata in promiscuità e non divisa per colorazione.
Recentemente è stata citata anche nell'opera del Medico Veterinario Dottor Alessio Zanon “Identificazione e salvaguardia genetica delle razze avicole in via di estinzione” (2000\2001).
Dal 2013 alcuni sopraluoghi e verifiche di avvistamenti hanno portato alla scoperta di poco meno di una decina di ceppi, localizzati in diversi nuclei rinvenuti in varie province della Campania. Queste ricerche hanno portato all’occhio come i vari allevatori che le custodivano, spesso anziani o pastori, non allevavano le livree in purezza, ma in promiscuità così come avveniva anticamente; la più comune era la selvatica oro, ma numerosi erano anche soggetti selvatico arancio, bianchi e millefiori. Da quei ceppi è partito il percorso di recupero della Napoletana che ad oggi conta un notevole numero di capi e diversi estimatori.
Napoletane, a sinistra il gallo selvatico arancio, al centro femmina millefiori, a destra femmina selvatico oro
Razza rustica e frugale, è strutturalmente robusta e tarchiata, dai tarsi corti, media ovaiola, i piccoli alla nascita hanno un piumino selvatico, sia la crescita che l'impennamento sono lenti se paragonate ad altre razze campane.
Cresta: semplice, abbondante, portata diritta nel gallo, leggermente piegata di lato nelle galline in deposizione;
Occhi: giallo\aranciati;
Becco: giallo;
Bargigli: ben sviluppati;
Orecchioni: bianchi, tollerati se venati di rosso;
Tronco: corto e robusto;
Spalle: larghe, robuste;
Ali :corte, portate orizzontali;
Ventre: ben sviluppato;
Tarsi: gialli, corti;
Coda: tronca, ben rilevata con angolo dorso\coda spigoloso, aperta nel gallo, più chiusa nelle galline;
Colorazioni: varie, selvatica oro(la più selezionata ed allevata) selvatico arancio, millefiori e bianca(molto rara); specie chi non ha scopi hobbistici, alleva le varie livree in promiscuità
Taglia: medio\piccola.
Peso medio:
- Galli kg 2,0
- Galline kg 1,5
Uova: bianco\crema, di peso medio
Difetti gravi: zampe troppo lunghe, orecchione rosso, coda portata troppo bassa
Coppia Napoletana, colorazione selvatico oro
Galline razza Napoletana (colorazione millefiori a sinistra, selvatico oro a destra)
Pulcino razza Napoletana (colorazione selvatico oro)
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