Tipologia: Riserva Naturale di Popolamento animale Statale; istituita con D.M. 25 gennaio 1980.
Regione: Lazio
Provincia: Viterbo
La Riserva Naturale Statale Salina di Tarquinia interessa un'area di 170 ettari lungo il litorale di Tarquinia (VT). E' stata istituita per la conservazione degli uccelli tipici delle lagune costiere.
Si hanno notizie della Salina di Tarquinia fin dall'antichità e ritrovamenti archeologici ne testimoniano l'utilizzo anche per la produzione del sale fin dall'epoca villanoviana. Sul finire del XVIII secolo lo Stato Pontificio fece una ricerca per individuare un sito idoneo alla produzione del sale, dato che la salina di Ostia (RM) si era gradualmente allontanata dal mare per il continuo deposito di materiale alluvionale. Il nuovo sito venne individuato a circa 6 miglia da Corneto (nome medioevale di Tarquinia prima dell'Unità d'Italia). Nel 1802 iniziarono i lavori per la realizzazione delle saline che si protrassero tra alterne vicende per vari decenni. Per la mano d'opera si fece inizialmente ricorso ai reclusi che scontavano la pena nel vicino carcere di Porto Clementino, poi dalla fine del 1800 venne costruito un borgo in stile eclettico per ospitare gli stabilimenti per la produzione e stoccaggio del sale e per offrire ospitalità alle maestranze civili, i salinari. Nel 1980 venne costituita la Riserva Naturale di Popolamento animale a causa dell'importanza della zona per l'avifauna migratrice e stanziale, affidandola al Corpo forestale dello Stato che ne è l'Ente gestore
La Salina, pur avendo dal punto di vista ambientale la valenza di una laguna salata retrodunale, è pertanto una struttura artificiale realizzata a scopo produttivo che ora ha solo significato ecologico: fa, infatti, parte della Rete Natura 2000 essendo sia una ZPS che un SIC ai sensi delle direttive Habitat ed Uccelli. L'estrazione del sale si è, infatti, gradualmente ridotta nel tempo per la sua antieconomicità ed è totalmente cessata nel 1997. L'equilibrio idrico è tuttora mantenuto artificialmente grazie al pompaggio di acqua marina nelle vasche: queste ultime sono separate dal mare da una sottile duna costiera mentre un fosso circondariale drenante, costruito nel 1800 per tagliare la lama di acqua dolce che raggiungeva le vasche, segna il confine tra la salina ed i terreni circostanti. Gli invasi della Salina rappresentano un particolare ecosistema salmastro a causa del gradiente di salinità che li contraddistingue. Oltre alle vasche la Riserva comprende una certa varietà di ambienti quali quelli di spiaggia, duna, steppa mediterranea, prateria e pineta. La duna costiera è fortemente soggetta al fenomeno dell'erosione marina che la sta progressivamente riducendo e che, in una prospettiva futura di medio termine, rappresenta la più grave minaccia per la conservazione dell'ecosistema della salina.
Riserva Naturale Statale Salina di Tarquinia
La Riserva Naturale di Popolamento animale Statale Salina di Tarquinia è costituito per la maggior parte da vasche di acqua salata di profondità variabile da 0,1-1,0 m, realizzate artificialmente a scopo produttivo. Per questo è soggetta a forte riscaldamento dell'acqua, specie nei mesi estivi, e ad elevata evaporazione. Le vasche sono separate dal mare da una duna costiera, e dai terreni circostanti da un fosso drenante. Oltre alle vasche comprende terreni sia asciutti che umidi (nell'area protetta troviamo ambienti di spiaggia, duna, stagni salati, steppa mediterranea, prateria, pineta e infine un piccolo centro urbano). La duna costiera è soggetta all'erosione marina che rappresenta una seria minaccia per l'esistenza stessa della Salina. La vegetazione varia a seconda degli ambienti. Molte le specie di uccelli, sia stanziali che migratori, tra cui il fenicottero rosa, la garzetta, l'airone cinerino, il tarabuso, la spatola, il cavaliere d'Italia, il gabbiano corallino, il beccapesci, l'airone bianco maggiore, la beccaccia di mare, la pavoncella, il cigno Reale, il fischione, il germano reale, il cormorano, il falco pescatore, la quaglia, il fagiano. Oltre agli uccelli troviamo la volpe, l'istrice, la nutria, il riccio, lo scoiattolo e la testuggine comune.
Saline di Tarquinia (foto http://www3.corpoforestale.it)
Come si arriva:
La riserva può facilmente essere raggiunta in auto dalla SS. N. 1 Aurelia, seguendo le indicazioni per Lido di Tarquinia. La stazione FFSS sulla linea Roma-Pisa molto vicina alla strada Tarquinia-Lido.
Centro visite
Gli uffici del locale del Posto fisso R.N.S. "Saline di Tarquinia" fungono anche da piccolo centro visite dove gli ospiti possono trovare informazioni, depliant e materiali vari sulla Riserva e sul CFS nonché guida da parte del locale personale specializzato. E' in corso di potenziamento una biblioteca su tutte le pubblicazioni scientifiche, siano essere ambientali che storico-culturali, realizzate sul territorio della Riserva.
L'area protetta è visitabile (soprattutto dalle scuole) nei giorni feriali dietro prenotazione delle visite guidate nonché aperta al pubblico ogni seconda domenica del mese nel quadro della consolidata iniziativa "Vivere la Riserva".
Organo di Gestione:
Ufficio territoriale per la Biodiversità di Roma
Via G. Carducci, 5
00187 Roma,
Tel. 06/966682
Fax 06/98012176;
Email: utb.roma@corpoforestale.it