Origine: Francia.
Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 - cani da pastore
Il Berger de la Brie (Pastore della Brie o Briard) prende il nome dall'omonima Regione francese. Di questa razza si hanno notizie documentate fin dal XIII secolo. Questa razza in passato aveva molti aspetti comuni alla razza più vicina ad essa come origine, e cioè il “Beauceron”. In seguito, per merito di Pierre Mégnin, venne fatta una distinzione ben precisa nell’anno 1863. come molte razze, sulle origini ci sono diverse ipotesi. Molti sostengono che questa razza discenda da una razza da pastore di origine orientale che fu introdotta in Europa ed in seguito incrociata con razze da pastore locali. Altri suppongono che ci possa essere nella razza del sangue di “Barbet”. Altri ancora sostengono che derivi da incroci con il “Cane da pastore catalano” e con il “Cào da Serra de Aires”. La sua storia è ricca di aneddoti e di storie singolari, essendo stata la razza prediletta di molti personaggi storici noti. La sua maggiore diffusione è ovviamente nel suo Paese d’origine, dove è addirittura considerata la prima razza nazionale. A livello mondiale è nei primi posti nella graduatoria, dopo il “Pastore tedesco” e poche altre. Il suo primo Standard fu emesso nel 1897, è stato modificato nel 1909, nel 1925 e nel 1964, è stato poi definitivamente ufficializzato dalla F.C.I. nel 1980.
Cane di buona taglia, agile, muscoloso e molto ben proporzionato. Caratterizzato da peli lunghissimi, radi e irsuti che ricordano un po’ quelli della Capra. Possiede una folta barba e folte sopracciglia che nascondono gli occhi. La sua andatura è briosa e vivace. Possiede una muscolatura piuttosto sviluppata, soprattutto nel retrotreno, che gli consente una discreta spinta nella corsa.
Simile a tutte le razze da pastore francesi. Il carattere di questa razza è un aspetto fondamentale nel giudizio in competizione; è molto equilibrato. Non deve mai essere aggressivo né deve mai presentare nessun segno di timidezza. Si dimostra un’eccellente cane da guardia e un discreto pastore per la conduzione delle greggi. Un cane abbastanza rustico e capace di resistere a lunghe ore di lavoro. Si adatta molto bene a tutti i generi di condizione climatica, non soffre le temperature rigide.
Femmina di Berger de la Brie grigio-fulvo - Pastore della Brie grigio-fulvo (foto www.agraria.org)
Femmina di Berger de la Brie ardesia - Pastore della Brie ardesia (foto Monsieur Hugo)
Altezza:
- maschi da 62 a 68 cm al garrese
- femmine da 56 a 64 cm al garrese.
Peso: da 28 a 34 kg.
Tronco: torace largo e profondo, ben disceso fino al gomito. Il torace non deve mai essere stretto. Il dorso è dritto. La groppa è poco inclinata, di forma leggermente arrotondata.
Testa e muso: lunga e forte, con depressione fronto-nasale marcata e posta a eguale distanza dalla sommità della testa e dall’estremità del tartufo, guarnita di peli che formano barba, baffi e sopracciglia che leggermente velano gli occhi. La fronte è molto lievemente arrotondata. La canna nasale è rettilinea. Il muso non è né stretto né appuntito.
Tartufo: più quadrato che rotondo, sempre di colore nero, grosso e aperto.
Denti: forti, bianchi e perfettamente combacianti. Completi nel numero.
Collo: muscoloso e che esce bene dalle spalle.
Orecchie: inserite alte. A volte amputate e portate erette. Non aderenti e piuttosto corte se lasciate integre.
Occhi: orizzontali, bene aperti, piuttosto grandi, non a mandorla, di colore scuro, di espressione intelligente e calma. L’occhio grigio in un grigio non è penalizzabile. Non deve mai essere chiaro.
Arti: ben muscolosi, con forte ossatura ed appiombi corretti. Garretti non troppo bassi ed angolati, con metatarsi tendenti alla verticale. I piedi sono forti, di forma rotondeggiante. Le unghie sono di color nero. Le suole sono dure, le dita sono chiuse. Speroni doppi agli arti posteriori.
Andatura: disinvolta e abbastanza rapida in tutti i tipi.
Spalla: abbastanza obliqua.
Muscolatura: ben sviluppata in tutte le parti del corpo. Più evidente negli arti posteriori che in altre parti del corpo.
Coda: integra, ben guarnita di pelo, formante uncino all’estremità, portata bassa, mai deviata. Deve raggiungere la punta del garretto od oltrepassarlo al massimo di cinque centimetri.
Pelo: flessuoso, lungo, secco. Somiglia molto al pelo di Capra. Con leggero sottopelo. Mai troppo corto né fino.
Colori ammessi: tutti i colori uniformi sono ammessi, salvo il nero con troppi riflessi rossastri, salvo il fulvo molto chiaro o il fulvo non sufficientemente caldo, salvo il bianco, il marrone, il mogano, il bicolore. I colori carichi sono da preferire. Da non confondersi il bicolore con una tinta leggermente più chiara all’estremità, che rappresenta solo un inizio di depigmentazione. Questa tinta leggermente più chiara deve rimanere nella stessa gamma di colore. Il fulvo deve essere caldo ed uniforme, non chiaro né slavato.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, mancanza di premolari, misure fuori standard, colori del manto non ammessi, carattere timido o aggressivo, monorchidismo, criptorchidismo, movimento scorretto, retrotreno difettoso, speroni semplici, assenza di speroni, unghie bianche, dorso insellato, groppa avvallata, occhio piccolo o chiaro, canna nasale montonina, muso appuntito, tartufo chiaro.
a cura di Vinattieri Federico - www.difossombrone.it