Anche il vostro cane ha un nome che gli è ben noto. Dopo averlo sentito tante volte in casa, ha riscontrato che gli conviene accorrere quando è chiamato. Perché? Ma perché viene chiamato soltanto per delle occasioni felici, quando la pappa è pronta, quando volete offrirgli un bocconcino, quando desiderate accarezzarlo e giocare. All’aperto la faccenda è diversa. Il cane preferisce giocare per suo conto o con altri cani, rincorrere foglie, uccelli, farfalle oppure un gatto, piuttosto che intrattenersi con il padrone. Pertanto bisogna effettivamente insegnargli a venire quando è chiamato.
Allo scopo si può procedere così: dopo aver insegnato al cane a camminare correttamente al guinzaglio, lasciatelo procedere per tutta la lunghezza del guinzaglio stesso. Poi fermatevi e chiamatelo. Se anziché venire se ne sta lì con aria interrogativa, tirate leggermente sul guinzaglio fino a che sarà ai vostri piedi, anche se doveste trascinarlo. In nessun caso dovete muovervi verso il cane! Giunto presso di voi, premiate il cane con una carezza e con qualche leccornia di cui vi sarete forniti in precedenza, ad esempio con dei croccantini per cani. Accarezzatelo con entusiasmo, come se fosse trascorso un mese dal vostro ultimo incontro!
Proseguite poi il cammino e ripetete l’esercizio; ripetetelo fin tanto che il cane lo avrà imparato alla perfezione. Non occorrerà molto tempo se insisterete ogni volta che uscite assieme. Non dimenticatevi dei bocconcini premio, perché, quando avrà capito che la sua obbedienza gliene fa guadagnare uno, tutto diventerà più facile.
Da qui in avanti l’addestramento diventa un po’ più difficile. Sin qui il cane ha imparato a venire quando è chiamato, cioè l’educazione di base che tutti i cani dovrebbero avere. Gli esercizi seguenti sono un po’ più difficili da insegnare e più ardui da apprendere perché il cane deve rinunciare a molta della sua libertà e spensieratezza.
Insegnare al cane a stare al nostro fianco è un po’ più duro che insegnargli a non tirare sul guinzaglio. Allo scopo occorre un tipo di collare speciale, quello cosiddetto “a strangolo”. Si tratta di un collare in catenella metallica, libera di scorrere entro uno degli anelli terminali sì da stringersi intorno al collo del cane se questi tira un po’ troppo. Non allarmatevi, perché non si tratta di uno strumento di tortura (come il suo nome potrebbe far pensare): è invece un utilissimo ausilio per l’addestramento avanzato del cane. Infilategli il collare a strangolo e uscire con il cane: se tirerà troppo, questo tipo di collare lo farà smettere in men che non si dica! Quando avrà capito l’effetto del collare a strangolo, fermatevi e ripartite con la testa del cane all’altezza del vostro ginocchio sinistro. Camminate rapidamente, guinzaglio teso, ripetendo continuamente la parola AL PIEDE oppure DIETRO. Se il cane oltrepassa il vostro ginocchio, tiratelo indietro con fermezza, ma senza esagerare, ordinando contemporaneamente DIETRO! a voce alta. Se dovesse insistere nel sopravanzarvi, fermatevi e ricominciate da capo. Ripetete questo esercizio fino a che lo avrà imparato…occorre molta pazienza, ma se il cane imparerà in questo modo a camminare al vostro fianco, non scorderà per tutta la vita tale comportamento.
Certi cani sono un po’ pigri e camminano normalmente dietro al padrone anziché avanti. Se il vostro cane è uno di questi, fermatevi, chiamatelo a voi e ripetetegli la parola DIETRO fino a che non ne ha afferrato il significato. Premiatelo con un bocconcino dopo ogni esecuzione corretta: deve imparare che DIETRO significa camminare vicino al vostro piede sinistro.
Dopo che il cane ha imparato il DIETRO stando al guinzaglio corto, potete adoperarne uno più lungo e mettergli il suo collare normale, quello di ogni giorno. Se per caso si dimenticasse le lezioni ricevute, ritornate al collare a strangolo. Non dategli la minima possibilità di dimenticare gli insegnamenti… e voi non dimenticate di usare sempre la stessa parola: DIETRO! (oppure AL PIEDE!).
Barbone Nano nero (foto www.maidum-shamrock.com)
Dopo che il cane ha imparato a camminare al piede stando al guinzaglio lungo da passeggio, il gradino successivo nel suo addestramento è quello di fermarsi senza comando. Così, se il padrone si fermerà all’angolo della strada in attesa di attraversare oppure per chiacchierare on qualcuno lungo la via, il cane non tirerà per proseguire. Allo scopo, e per le prime lezioni, si adopera il collare a strangolo.
Uscite con il cane per la consueta passeggiata, tenendolo costantemente al piede. Fermatevi poi di colpo sui vostri passi, tenendo ben stretto e ben teso il guinzaglio in mano. Non lasciatelo sedere! E non date alcun comando. Non appena anch’esso si ferma, accarezzatelo sul dorso e dategli qualche leccornia in premio. Poi ripartite il fretta e arrestatevi bruscamente di nuovo. Tenete sempre ben teso il guinzaglio e ripetete l’esercizio fino a quando il cane avrà imparato ad arrestarsi improvvisamente sui suoi passi al pari di voi. Quando vi fermate, fatelo deliberatamente, onde il cane sia costretto a stare all’erta per prevederlo e farlo contemporaneamente. Ve ne accorgerete dal fatto che, mossi alcuni passi, girerà la testa per scrutarvi in faccia, attento alle vostre intenzioni. In effetti sarà desideroso di accontentarvi quando avrà imparato cosa volete e non vi perderà d’occhio per tutta la passeggiata. Se avrete occasione di osservare a passeggio un cane ben addestrato vedrete che, invece di distrarsi con altro, guarderà il proprietario ogni due o tre passi.
Quando il cane avrà imparato a fermarsi senza comando potrete segnalargli la vostra intenzione di riprendere il cammino in vari modi. Uno di questi è quello di allentare il guinzaglio e poi ripartire, sicché imparerà che guinzaglio allentato significa riprendere la marcia. Altrimenti, potete usare una parola, come “via”, “va”, “vai” e simili. Non ha importanza la parola scelta, purché adoperiate sempre quella.
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Labrador Retriever (foto www.agraria.org)
Isotta, femmina di Border Collie (foto di Ermanno Salvaterra www.salvaterra.biz)