Le uve destinate alla produzione dei vini “Cirò” rosso, anche nelle tipologie “superiore” e “superiore riserva”, rosato e bianco devono essere prodotte nella zona di produzione appresso indicata, che comprende in tutto i territori dei comuni di Cirò e Cirò Marina e in parte i territori dei comuni di Melissa e Crucoli.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino Cirò. L’attuale vino Cirò, deriva da un vino che anticamente era chiamato “Krimisa”. Il nome probabilmente deriva da quello di una colonia greca, Cremissa appunto, situata dove ora sorge Cirò Marina. A Cremissa sorgeva peraltro un importante tempio dedicato al dio del vino, Bacco, e Krimisa era il vino offerto in dono agli atleti vincitori delle Olimpiadi. Nel Cinquecento e per tutta l’epoca moderna il vino viene descritto come uno degli elementi caratterizzanti un’agricoltura e un’economia propri di una Calabria felix, prospera, fertile, secondo immagini veritiere che vengono tramandate da padre in figlio. Per rinnovare l’antica tradizione, il Cirò è stato servito come vino ufficiale alle Olimpiadi svoltesi a Città del Messico nel 1968. Milone di Crotone, vincitore di ben sei edizioni dei giochi di Atene, era un grande estimatore di questo vino.
Cirò Doc (foto www.consorzioviniciroemelissa.it)
Base ampelografica
I vini “Cirò” rosso e rosato devono essere ottenuti da uve prodotte da vigneti aventi, nell’ambito
aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Gaglioppo minimo 80%;
possono concorrere alla produzione di detti vini le uve a bacca rossa provenienti dalle varietà
idonee alla coltivazione nella regione Calabria, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite
per uve da vino approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati
nel disciplinare, fino ad un massimo del 20% ad esclusione delle varietà
Barbera, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Sangiovese e Merlot, che possono concorrere fino ad
un massimo del 10%.
Il vino “Cirò” bianco deve essere ottenuto da uve prodotte da vigneti aventi, nell'ambito aziendale,
la seguente composizione ampelografica:
Greco bianco minimo 80%,
possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente fino ad un massimo del
20%, le uve a bacca bianca provenienti dalle varietà idonee alla coltivazione nella regione Calabria,
iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, e riportati nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata «Cirò» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Cirò” rosso:
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
- Acidità totale minima: 4,5 g/l;
- Estratto non riduttore minimo 20,0 g/l;
- Zuccheri riduttori residui massimo 4,0 g/l.
“Cirò” rosato:
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
- Acidità totale minima: 4,5 g/l;
- Estratto non riduttore minimo 17,0 g/l.
“Cirò” bianco:
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 % vol;
- Acidità totale minima: 4,5 g/l;
- Estratto non riduttore minimo 16,0 g/l.
I vini “Cirò” rosso e “Cirò” rosso classico provenienti da uve che assicurino un titolo alcolometrico
volumico minimo naturale del 13,00% vol e che all'atto dell'immissione al consumo abbiano un
titolo alcolometrico volumico complessivo minimo del 13,50%vol, possono fregiarsi della
qualificazione di “superiore”.
È facoltà del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di modificare con proprio
decreto i limiti minimi sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore.
I vini a denominazione di origine controllata «Cirò» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Cirò” rosso:
- Colore: rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei, con tendenza al granato nelle
riserve;
- Odore: gradevole, delicato, intensamente vinoso;
- Sapore: secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.
“Cirò” rosato:
- Colore: rosè più o meno intenso;
- Odore: delicato e vinoso;
- Sapore: da secco ad abboccato, fresco, armonico e gradevole.
“Cirò” bianco:
- Colore: giallo paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi verdognoli;
- Odore: armonico, gradevole;
- Sapore: da secco ad abboccato, armonico, delicato, caratteristico.
Cirò rosso: si abbina ad arrosti e selvaggina. Temperatura di servzio: 18°C.
Cirò rosato: si abbina a primi piatti con sughi di verdure, secondi di carne. Temperatura di servizio: 14-16 °C.
Cirò bianco: si abbiana ad antipasti e secondi di pesce, piatti a base di uova. Temperatura di servizio: 10-12 °C.